lunedì 4 luglio 2022

La realtà del 4 luglio

 

Oggi New York non avrà nulla da dirci, causa week-end lunghissimo per via del 4 luglio. In quel regno incantato dei food stamps, oggi non ingurgiteranno tacchino agli ormoni ma tonnellate di ogni genere di schifezze, compresa la pizza, che, com’è noto da sondaggi locali, è un’invenzione gastronomica tipicamente americana.

Scriveva Elisabetta Grande, insegnante di diritto comparato e grande esperta di quello statunitense, nel suo libro Guai ai poveri. La faccia triste dell’America: «La realtà dei poveri, una realtà che ben conosco a livello italiano ma che mai più immaginavo raggiungesse certi livelli nella “civilissima” America».

Solo dopo aver letto questo libro potrete almanaccare su twitter le vostre furbe cazzate sul dispotismo in Russia. Lasciamo perdere Paul Revere, il Figlio della Libertà, e la sua celebre cavalcata e veniamo agli aridi numeri.

Le banche centrali hanno accarezzato i mercati per lustri regalando soldi coi quali si è realizzato il più formidabile rialzo borsistico da quasi un secolo in qua. C’è voluta la pandemia, ora la guerra, l’impennata inflattiva con frenata economica, ma soprattutto una situazione debitoria degli stati insostenibile perché le banche centrali si trovassero disarmate ad affrontare una situazione che non sarà di certo passeggera.

Wall Street ha registrato la sua peggiore performance semestrale dal 1970, quando l’economia statunitense era in recessione. La settimana scorsa, l’indice S&P 500 registrava una perdita del 20,6% per l’anno in corso. Il calo del Nasdaq, ricco di tecnologia, è stato ancora più ampio, con perdite per l’anno che si avvicinano al 30%.

Secondo i calcoli di Bloomberg, circa 9.000 miliardi di dollari sono stati spazzati via dal mercato azionario, con il valore del più ampio indice, lo S&P 1500, sceso da 45,8 miliardi, alla fine del 2021, a poco più di 36 attuali. Le obbligazioni classificate come investment grade (vulgo: le più affidabili) hanno registrato un calo dell’11% nei primi sei mesi, il peggior inizio d’anno che si ricordi.

Il leveraged buyout, ossia il denaro preso a prestito per acquistare azioni di società che poi hanno perso valore, costerà miliardi alle banche d’investimento che hanno prestato soldi per le operazioni di acquisizione. In Europa le cose non vanno meglio, pare vi siano una quarantina di miliardi ora scambiati a livelli “distressed”, cioè in difficoltà, per usare un eufemismo.

Cifre non ancora catastrofiche, ma ciò che conta è la tendenza, posto che lo shock del debito societario pare sia raddoppiato nel solo mese di giugno. Lasciando poi perdere le obbligazioni spazzatura denominate in euro, roba che riguarda certi prestigiatori, che però non sono piccola cosa neanche quelle nel ribollente brodo della speculazione.

Riassumendo la situazione: a metà anno i mercati probabilmente non sono nemmeno a metà delle cattive notizie che il 2022 ha in serbo. L’impennata inflattiva, la più grande vendita di obbligazioni in quattro decenni, un calo quasi senza precedenti dei titoli tecnologici, l’implosione delle criptovalute, i tamburi di guerra, spiace dirlo, ma sono tutte cose che ci riguardano, anche se personalmente non dovessimo avere nemmeno un euro investito in attività finanziarie.

Anche se tecnicamente l’economia non è ancora entrata in recessione, la tendenza è da brividi nonostante l’afa. L’”atterraggio morbido” per l’economia statunitense, ventilato dal presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, nel momento in cui alzava i tassi d’interesse, non provocheranno solo “un po’ di dolore”.

La stretta monetaria negli ultimi decenni ha quasi sempre coinciso con la recessione, il che è anche logico. Il blocco delle condizioni di prestito del mercato dei capitali, alla fine ha ricadute sul quotidiano di ognuno di noi. Un fido bancario non rinnovato, oppure rinnovato a condizioni molto più onerose, può decidere se una società potrà pagare o no gli stipendi nei prossimi mesi, oppure acquistare ciò che è necessario per continuare le sue attività, tanto per fare un esempio.

Ricordo personalmente che cosa accadde attorno al 1963, quando non pochi piccoli e medi imprenditori dovettero cambiare mestiere da un giorno all’altro a causa della stretta creditizia. E si trattava di un’economia in salute, anche troppo secondo alcuni. Finiva il cosiddetto “miracolo italiano”, più per ragioni politiche che economico-finanziarie (la saggia borghesia, incalzata dall’avvento del socialismo nenniano, trasferiva i capitali all’estero).

Ultima considerazione, che riguarda il nuovo sistema Madoff chiamato criptovalute. Potrà sembrare un’assurdità per chi proviene da un’altra epoca, ma una delle espressioni più acute a riguardo dell’aumento dei tassi d’interesse delle banche centrali e dell’inasprimento del credito sta nel crollo dei mercati delle criptovalute, una sorta di “canarino nella miniera di carbone” per il sistema finanziario nel suo insieme.

Tre settimane dopo che il prestatore di criptovalute Celsius Network ha interrotto i prelievi dei clienti, gli stessi hanno davanti a sé la prospettiva di non riavere indietro i propri soldi. Giovedì ha pubblicato un post sul blog in cui affermava che stava continuando a “prendere misure importanti per preservare e proteggere le risorse ed esplorare le opzioni a nostra disposizione”.

Venerdì, l’hedge fund di criptovalute Three Arrows ha dichiarato bancarotta negli Stati Uniti dopo essere stato messo in liquidazione nelle Isole Vergini per non aver pagato 80 milioni di dollari allo scambio di risorse digitali Deribit.

Taglio corto: prima di prendervi eventualmente la briga di scrivere sciocchezze sulla vostra pagina twitter in merito al default della Russia, date un’occhiata un po’ in giro.

2 commenti:

  1. Henry Kissinger sul conflitto Russia/Ucraina
    https://www.lindipendente.online/2022/07/04/kissinger-da-una-nuova-lezione-di-realismo-politico-sulla-crisi-ucraina/?fbclid=IwAR1f-DY9WQnAiUXUBq5fh7LidVull-QWMKsblU2bOI-Hp4kOMN2PFsZHORA

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  2. Usa, sparatorie alle parate del 4 luglio: sei morti e decine di feriti

    "E' devastante che una celebrazione dell'America sia stata fatta a pezzi dalla nostra piaga unicamente americana", ha detto il governatore dell'Illinois, J.B. Pritzker, dopo la strage.

    https://www.adnkronos.com/usa-sparatorie-alle-parate-del-4-luglio-sei-morti-e-decine-di-feriti_4afjNyy2mEoh6XePVJdnDT?refresh_ce

    P. S: a modo loro, festeggiano!

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