venerdì 8 luglio 2022

La fine della gloriosa Ostpolitik tedesca

 

Mario Seminerio è un acuto osservatore delle vicende economiche e un gustoso declamatore delle allucinatorie discrasie che riempiono e trasfigurano il nostro tempo.

Il commentatore economico rileva, sul quotidiano di proprietà di Carlo Debenedetti, a proposito della dipendenza europea e in primis germanica dal gas russo: «la fine della gloriosa Ostpolitik tedesca, mutata in cattura dello stato e del business da parte della Russia, con una catastrofica dipendenza dalle forniture energetiche che oggi si accinge a presentare un conto drammatico a quello stesso modello di sviluppo imposto da Berlino al resto d’Europa, fatto di surplus commerciali e mercantilismo miope ai rischi geopolitici».

Osservo che la “gloriosa Ostpolitik tedesca” ha permesso alla Germania di arrivare infine alla riunificazione del proprio territorio; di diventare quella potenza economica che conosciamo e le ha consentito, almeno fino a ieri, di realizzare il massiccio programma di dismissione delle vecchie centrali nucleari.

Ha inoltre permesso a Berlino di non essere completamente asservita alla signoria economica e politica di Washington, di non sottostare completamente alle sue inclinazioni morali e suoi obiettivi, dunque al modo statunitense tutt’altro che pacifico di perseguire il benessere e il progresso dei popoli (*), e di creare con l’UE una forza che potenzialmente può fungere da contrappeso critico allo strapotere americano.

Che altro avrebbe dovuto fare la Germania in alternativa ai “surplus commerciali e [al] mercantilismo miope [e] ai rischi geopolitici”? Acquistare da chi il gas e le altre meterie prime necessarie al suo sviluppo, a che prezzo, con quali rischi? Votarsi a un’economia di sussistenza, buttarsi tutta sul nucleare con i costi di lungo termine e le incognite che ciò comporta?

Quale rischio geopolitico rappresentava la Russia prima dell’allargamento della Nato a Est, fin sull’uscio di casa e poi ormai in Crimea? L’entrata in funzione dello Stream 2 avrebbe consentito alla Germania e all’Europa per i prossimi decenni di avere energia sicura e a un buon prezzo in gran parte compensato dalle proprie esportazioni verso est. Non si può ridurre la storia alla stregua delle psicopatologie vere o solo presunte del presidente russo.

Non mi pare vi possano essere dubbi su chi ha fomentato una situazione che ora ci vede con il cappello in mano; su chi abbia strenuamente avversato in ogni modo la possibilità di vantaggiosi e reciproci accordi tra la Russia e l’Europa e invece aumentato fortemente il tasso di disordine e di grave rischio con cui dovremo convivere nei prossimi decenni. Mi chiedo s’è ancora possibile non perdere l’onestà intellettuale verso queste questioni.

(*) Verrebbe peraltro da chiedersi chi abbia affidato il compito di imporre il proprio “ordine” all’intero pianeta all’élite di un popolo che non sa nemmeno pulirsi decentemente il proprio culo.

9 commenti:

  1. All'ultima domanda risponderei: Dio e il danaro. Che poi sono la stessa cosa

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  2. Mi sembra che qualcosa è qualcuno si stia muovendo anche da noi.
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    Ormai è una certezza. Se venisse a mancare il gas russo, l'Italia vivrebbe due anni di recessione. Il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, parlando all'assemblea dell'Abi, ipotizza le conseguenze di una chiusura totale dei rubinetti da parte di Mosca: "In uno scenario avverso caratterizzato da un arresto delle forniture" di gas dalla Russia "dal terzo trimestre di quest’anno, solo parzialmente sostituite da altre fonti, il prodotto registrerebbe una contrazione nella media del biennio 2022-23, per tornare a crescere nel 2024".

    https://www.adnkronos.com/visco-avverte-senza-gas-russo-e-recessione-in-italia_1t22wff6NUxA1YlOkYjC7r

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  3. L'onestà intellettuale, di giornalisti ed editorialisti, esperti vari (in scienza medica, ambientale e geopolitica) è persa al 99%. Tali categorie mediatiche hanno la stessa funzione dei volontari del famoso esperimento di Asch nei confronti dell'ignaro "spettatore". https://youtu.be/iRh5qy09nNw

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    1. Luca, tu sei la sintesi di quelle due categorie che Umberto Eco definì apocalittici e integrati.

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    2. Anonimo, potrei fregiarmi del titolo se ciò che ogni tanto vado scrivendo potesse integrarmi lo stipendio.

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    3. Lascia perdere, è un un'imbecille che da un po' di tempo gironzola qui intorno

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  4. forse mi sbaglio, ma: l'UE stava alzando la testa. Sull'ambiente, sul Minsk2, sulla trattativa con l'Iran.
    NO buono per il Marchese mondiale del Grillo.

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  5. "La nostra recessione forse sarà la prima vera sanzione economica che farà male sul serio a Putin. Perché l'unico modo per danneggiare Putin è ridurre i suoi introiti dalle vendite dell'energia."

    Detto da un genio di nome F. Rampini
    😂😂😂

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