mercoledì 25 maggio 2022

È Putin l'affamatore del mondo

 

Sei mesi fa, il presidente del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, David Beasley, ha lanciato un “appello ai miliardari affinché con una tantum aiutino a combattere la carestia”. Spiegava che se le persone più ricche del mondo avessero donato solo 6,6 miliardi di dollari della loro ricchezza collettiva, (o lo 0,04 per cento di il totale), la fame nel mondo poteva essere eliminata nel 2022 e molte vite potevano essere salvate.

Nel suo messaggio, Beasley ha presentato un piano dettagliato di come sarebbero utilizzati quei 6.6 miliardi richiesti dal World Food Program per risolvere la crisi che sta colpendo “42 milioni di persone in 43 diversi Paesi“.

Questa richiesta è caduta nel vuoto e nei sei mesi successivi, in un mondo d’inedita potenza tecnologica, milioni di esseri umani sono morti nel modo più antico che si possa immaginare. Ogni anno diversi milioni di persone muoiono di fame senza quasi nessuna attenzione da parte dei media, che si occupano della contabilità dei morti solo quando servono alla propaganda di guerra (*).

Lunedì scorso, Ursula Gertrud Albrecht, presidente della Commissione europea, rivolgendosi a una folla ben nutrita al World Economic Forum di Davos, ha manifestato una ritrovata preoccupazione per i “paesi fragili e le popolazioni vulnerabili” che “soffriranno di più” a causa dell’aumento dei prezzi alimentari. La folla di miliardari ha applaudito ipocritamente quando l’ex ministro della Difesa tedesco ha accusato la Russia di trarre “vergognosamente” profitto dalla fame.

Il pubblico ha annuito gravemente quando ha esortato a fornire “al Programma alimentare mondiale le forniture di cui ha un disperato bisogno” per alleviare la minaccia della fame di massa.

Quando Ursula Albrecht ha denunciato Vladimir Putin per “aver usato la fame e il grano per esercitare il proprio potere”, c’erano due uomini presenti, David MacLennan, CEO di Cargill, e Brian Sikes, Chief Operating Officer dell’azienda. Secondo un recente rapporto Oxfam, la ricchezza complessiva della famiglia Cargill-MacMillan (155.000 dipendenti) è aumentata di 14,4 miliardi di dollari dall’inizio della pandemia, abbastanza per nutrire due volte gli affamati del mondo e avere ancora miliardi di dollari con i quali pagare il proprio golf caddy.

La famiglia Cargill-MacMillan è solo la quarta più ricca degli Stati Uniti nell’elenco di Forbes, ha più miliardari individuali tra i suoi membri di qualsiasi altra famiglia nel mondo.

Senza contare gli ultimi 40 miliardi di “aiuti” statunitensi all’Ucraina per “vincere” la guerra.

(*) All’appello rispose solo Elon Musk: “Donerò 6 miliardi di dollari per combattere la fame”. Questo il titolo sui media. Non è seguito nulla. Gli servono per Twitter.

9 commenti:

  1. Oramai si è capito che: ha stato Putin!

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  2. https://officinadeisaperi.it/materiali/la-battaglia-contro-gli-impoveritori-in-piedi-da-il-manifesto/

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    1. non acquisto e non leggo il manifesto da anni, con molto rammarico

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  3. Non aveva specificato la fame di chi.
    Pietro

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  4. Non è direttamente collegato al post ma leggendolo mi è venuta in mente la teoria del crollo che sarebbe di Marx. Ma è poi vero che Marx elaborò questa teoria e in quale delle sue opere? Se il sistema fosse destinato a crollare per un suo eccessivo "sbilanciamento", come avviene in fisica, che bisogno ci sarebbe di organizzare una rivoluzione e un partito che la fa? Potrebbe darmi qualche delucidazione in merito?

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    1. per esempio:
      http://diciottobrumaio.blogspot.com/2018/10/la-dialettica-e-la-liberazione-del.html

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  5. Non mi è chiaro come "miliardi di dollari" possano generare cereali e altro che mancano a causa della diminuzionedella produzione/ offerta e della crescita tumorale della domanda.
    Qualcuno mangia rettangoli di carta verdi o sequenze di bit?

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