mercoledì 18 maggio 2022

Come si traduce in ucraino o in russo?

 

Nella nostra società devi compilare dei moduli per ottenere le autorizzazioni per qualsiasi cosa, oppure per dichiarare il reddito in condizioni di assoluta incertezza, tra continui cambiamenti nell’interpretazione delle regole applicative. Una svista, una negligenza, e sei passibile di una sanzione.

In guerra le cose vanno diversamente. Il vero piacere della guerra non è difendere il proprio Paese o aggredire i propri vicini, ma proprio non rispettare le regole, distruggere e violentare tutto ciò che è possibile. Puoi bombardare cattedrali gotiche o gettare napalm su dei ragazzi, ed è tutto legale; puoi anche sganciare l’atomica, e ti conferiscono pure una medaglia. Puoi stuprare donne e bambini, ma solo per tre giorni e purché non si venga a sapere. Puoi sterminare un intero villaggio vietnamita e cavartela con un cazziatone.

Per non avere conseguenze di alcun tipo devi stare dalla parte giusta, altrimenti rischi di diventare un criminale, uno stupratore, un genocida. Vorrei chiarire subito: fosse per i giornalisti russofobi i soldati russi andrebbero processati in tribunale all’Aia per aver fumato le sigarette in un’area non fumatori.

In epoca repubblicana avanzata, il regolamento militare di disciplina, licenziato dal ministro della Difesa Andreotti, stabiliva che l’obbedienza doveva essere “cieca e assoluta”. C’è voluto un bel po’ perché si arrivasse a stabilire che ”il dovere dell’obbedienza è [sì] assoluto, salvo i limiti posti dalla legge e dal successivo art. 25”.

Che cosa dice l’art. 25? Si chiede al militare scrupolo ed esattezza nell’esecuzione nel rispetto dei limiti delle norme di legge. Non solo: il militare che riceve “un ordine la cui esecuzione costituisce comunque manifestamente reato, ha il dovere di non eseguire l’ordine e informare al più presto i superiori”.

Che cosa significa la divertente espressione “manifestamente reato” in un campo di battaglia in cui si sbudella allegramente? I legulei potranno eccepire richiamando i sacri testi delle convenzioni internazionali, tuttavia quanti bravi soldatini in simili circostanze belliche chiederanno di aprire un tavolo di discussione per stabilire quali siano i “limiti di legge” per un ordine dato da un superiore manifestamente con la rivoltella in mano?

La medesima situazione vale sotto ogni bandiera. A proposito, come si traduce “manifestamente reato“ in ucraino o in russo? Se lo sai, invia la risposta, provvederò a inoltrarla “al più presto ai superiori”.

2 commenti:

  1. Per le traduzioni più complesse la crusca consiglia due passaggi: trovare prima in sinomo di genuità e nel caso di una locuzione qualcosa di analogo

    che potrebbe essere, nel caso di "manifestamente reato".. "chiagni e fotti" (faccina che ride fino alla lagrimas)

    MB

    PS
    con deepl ho inserito "The Catcher in the Rye" il cacciatore nella segale e invece, non scherzo, ha restituito "Il giovane Holden". (l'intelligenza artificiale si droga)

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  2. il militare che riceve “un ordine la cui esecuzione costituisce comunque manifestamente reato, ha il dovere di non eseguire l’ordine e informare al più presto i superiori”

    chiaro: la legge suggerisce che in un sistema rigidamente verticistico militare: non sono i superiori a dare ordini che costituiscono reato, ma direttamente IL Superiore, entità teologica su cui i militari dovranno prima di ogni guerra dibattere e collegialmente dimostrarne l'esistenza, eventualmente consultando un aruspice

    ahahahah! Bellissimo spaccato di teatro dell'assurdo. Questo è Maurits Cornelis Escher ex lege, è arte futurista.
    [..] Inevitabile, per Escher «l’italiano», la contaminazione futurista. [..]

    MB

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