venerdì 1 aprile 2022

Un modo per far cessare la guerra in Ucraina?


Per quale motivo gli Stati Uniti-Nato non hanno dichiarato guerra alla Russia? Basta rispondere onestamente a questa domanda e la situazione reale diventa chiara, senza infingimenti e ipocrisie.

“La grande competizione tra le potenze, non il terrorismo, è ora l’obiettivo principale della sicurezza nazionale degli Stati Uniti”, dichiarava il Segretario alla Difesa James Mattis nel 2018. Prendiamo queste parole seriamente!

Pace e guerra sono due facce della stessa realtà, quella dei rapporti di potenza tra gli Stati e i relativi interessi economici. Gli Stati Uniti rappresentano l’imperialismo dominante, la Russia invece è un impero decaduto che vuole evitare di diventare una colonia americana come l’Europa. Un impero decaduto che però è rimasto con un grande arsenale nucleare.

Ecco il motivo per cui gli Stati Uniti non dichiarano direttamente guerra alla Russia, pur facendole la guerra (da anni), dapprima spingendo la Nato a Est, fino ai confini della Russia, quindi fornendo armi e denaro alla cricca di Kiev per la svolta antirussa e russofoba, sottoscrivendo da ultimo, nel novembre scorso, il Partenariato strategico con l’Ucraina, che altro non è che un’alleanza militare (nero su bianco).

Gli USA non possono permettersi di trattare la Russia come l’Iraq, la Siria o la Libia. Devono giocare la partita di sponda. Per raggiungere i loro scopi si servono dell’Ucraina, del popolo ucraino, delle vittime innocenti che poi i media occidentali ci mostrano per impietosirci.

Certo, sono i soldati russi e quelli ucraini a sparare, sono loro che uccidono e a essere uccisi, ma sono solo gli attori del dramma, mentre sceneggiatori e registi stanno altrove.

Lunedì scorso, la Casa Bianca ha annunciato il più imponente budget militare statunitense nella storia americana (813 miliardi di dollari, 12 volte di più rispetto alla Russia), allo scopo di combattere una guerra con Russia e Cina. Il conflitto con la Russia è in pieno svolgimento (*).

Pertanto, c’è un solo modo per porre termine alla guerra: portare il conflitto sociale nelle piazze d’Europa. Contro la guerra e il riarmo, contro il carovita, contro un sistema che di democratico non ha più nulla e non si perita nemmeno di nasconderlo. Costringere le caste politico-affaristiche europee a fare pressioni sugli imperialisti di Washington perché si arrivi a un accordo con la Russia.

Per raggiungere un tale scopo non sarà sufficiente qualche sporadico sciopero e dei comizi sindacali, ma sarà necessario creare un grande disordine sotto il cielo, mille fuochi che rischiarino il buio in cui siamo immersi da troppo tempo.

Tuttavia, bisogna anche in tal caso fare i conti con la realtà: dopo decenni di propaganda e d’istupidimento, di movimenti populisti creati e sostenuti ad hoc, fare appello a un antagonismo di massa è per il momento fuori discussione. Tuttavia ancora una volta saranno i fatti a maturare le situazioni e a incaricarsi di fare chiarezza.

(*) Si prevede di potenziare e modernizzare l’arsenale nucleare statunitense, dai sottomarini nucleari ai bombardieri e ai missili. Include 35,4 miliardi di dollari per “sviluppare, acquistare e modernizzare” le armi nucleari degli Stati Uniti, tra cui: 6,3 miliardi per il sottomarino missilistico balistico di classe Columbia; 5 miliardi di dollari per il bombardiere d’attacco a lungo raggio B-21; 3,6 miliardi per il Ground Based Strategic Deterrent, una nuova classe di missili balistici intercontinentali; e 1 miliardo per il missile Stand-Off a lungo raggio (LRSO), una nuova generazione di missili da crociera nucleari.

Inoltre, il budget stanzia impegni di spesa per altre nove navi da battaglia, 56,5 miliardi per il programma Lethal Air Forces, incluso l’acquisto di 61 F-35 Joint Strike Fighters al prezzo di 11 miliardi. Altri 25 miliardi per la difesa missilistica, 7,2 miliardi per il Long Range Precision Fires (LRPF), compresi i missili ipersonici, e 27 miliardi di dollari per la Space Force. 

7 commenti:

  1. Non capisco come si concretizzerebbe questa protesta. Con il pacifismo? Mi pare una risposta passiva e non di attacco per cambiare le cose. Con la non-violenza? A parte il "non uccidere" di certe minoranze cattoliche, in Italia di veri non violenti (alla Gandhi) abbiamo avuto solo Aldo Capitini. Con la non-collaborazione? Se tutti, o anche solo molti piccoli gruppi, rifiutassero i compromessi con il potere che accettiamo quotidianamente, questo potrebbe essere un inizio. Ma la vedo difficile. La rivolta del proletariato? Ma sono almeno cinquant'anni che lotta per il benessere e non per il socialismo.
    Braccobaldo

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  2. Altrove sta già succedendo. Avevo ad esempio, segnalato la notizia che in Srylanka c'è stato il coprifuoco a causa di una forte ribellione sociale. Ma vedo che non è stato pubblicato.

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  3. Insomma oggi più che mai lavoratori di tutto il mondo unitevi, con partita IVA o senza!
    Pietro

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  4. A causa dei prezzi elevati dei carburanti, per protesta contro "I did it" Joe Biden, i cittadini di Tucson e Phoenix hanno deciso di scrivere il nome del loro stato con la zeta maiuscola, AriZona.

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