martedì 12 aprile 2022

Perché Le Pen potrebbe vincere (solo sulla carta?)

 

L’immaginazione non ha assolutamente alcun rapporto con il potere, tantomeno oggi. Anche i francesi, quelli che ancora s’illudono di essere sovrani di qualcosa, dovranno ancora una volta scegliere tra il meno peggio. Tra la Le Pen, nei panni di Louise Michel, e Macron, che non appena rieletto approfitterà dei prossimi cinque anni per sparare a tutto ciò che da vicino o lontanamente somiglia a un servizio pubblico.

E la sinistra? È appunto quella che dovrà scegliere il proprio Domiziano. Rattrista vedere lo stato di quella che un tempo fu la sinistra francese. Coloro che rappresentano la sinistra sono così mediocri che resta, per chi vi ha creduto in qualche modo, di vivere di ricordi. Essere di sinistra non era solo una questione di sfumature, ciò che invece è esclusivamente oggi, tanto da ripudiare il nome di socialista e, figuriamoci, di comunista.

I risultati di ieri parlano chiaro: Macron ha ricevuto i voti della borghesia a cui piace essere di “sinistra” pur essendo di destra, insomma manager e pensionati. Le Pen, invece, è prima tra operai e impiegati. È anche seconda, dietro a Mélenchon, tra i 18-24enni, mentre la metà dei 25-34enni si è astenuta.

4 pensionati su 10 hanno votato per Emmanuel, il genero ideale, contro solo 1 su 10 per Jean-Luc o Marine. I vecchi, interessati solo alla loro pensione, desiderano che i loro figli e nipoti abbiano una carriera contributiva più lunga. La riforma delle pensioni avrà a modello quella del ministero Monti-Fornero.

I francesi nati fino al 1973 dovranno raggiungere i 62 anni e aver lavorato 43 anni. Per tutti quelli che hanno frequentato la scuola, l’età reale di pensionamento andrà oltre i 65 anni. Per chi ha iniziato a lavorare a 18 anni, dovrà aspettare comunque fino a 65 anni. Le Pen può presentarsi a buon mercato come madrina dei lavoratori e sperare di vincere.

Nulla assicura che Le Pen manterrà le sue promesse una volta all’Eliseo, ma la sua promessa sulle pensioni e di abbassare l’Iva sui prodotti energetici dal 20% al 5,5% potrebbe fargli guadagnare molti voti. Anche “fermare l’immigrazione incontrollata dando la parola ai francesi tramite referendum” non suona male, ancor più in Francia che in Italia.

Certo, poi calca la mano come ogni buon reazionario che si rispetti: “porre fine all’immigrazione insediativa e al ricongiungimento familiare”, quindi “trattare le domande di asilo solo all’estero”, fino ad arrivare a qualcosa che solletica un po’ il cuoricino di tutti: “riservare gli aiuti sociali ai francesi e subordinare l’accesso al reddito e prestazioni di solidarietà a chi ha almeno 5 anni di lavoro in Francia”.

Che è poi grossomodo il programma della Meloni qui da noi, alla quale vanno molte simpatie trasversali per queste e altre ragioni.

Macron invece preferisce far credere a tutti che possono diventare miliardari, che a ben vedere è la filosofia di Berlusconi e dei suoi epigoni. In queste due prossime settimane dovrà scoprire che “fin da piccolo” aveva idee quasi anarco-insurrezionaliste se vorrà raccattare voti dalle parti di chi ha votato Mélenchon.

Propone, come Le Pen – di eliminare tutte le tasse di successione fino a 150.000 euro a figlio, e “nessuna tassa” fino a 100.000 euro a carico degli altri membri della famiglia (nipoti, ecc.). Poi, dopo tali importi, scende la ghigliottina fiscale.

Sono ancora troppo “socialisti” in Francia, compresa la Le Pen. In Italia siamo avanti di parecchi lustri con simili “riforme”.

3 commenti:

  1. Però mi ricordo in un suo vecchio post (seguo il blog da anni), che lei affermava che se deve succedere qualcosa qui in Europa, sarà proprio in Francia. (oltreoceano lei indicava gli States invece).
    Ora, se sono ancora troppo "socialisti", la vedo dura.

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    1. anche la Francia del 1789 era ancora troppo aristocratica (non è solo una battuta). Bisogna vedere lo scontro di classe che cosa produrrà. Francamente non lo so. grazie per la sua "fedeltà" al bolg

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  2. Una volta tanto sono i cugini che vengono a rimorchio? Che orgoglio patriottico!
    Pietro

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