giovedì 17 marzo 2022

Facciamoci l’ultima risata

 

Spesso indifferenti al destino di popoli lontani, noi europei torniamo sensibili agli orrori della guerra solo quando i padroni della comunicazione ci dicono che è proprio di fronte a casa nostra che stanno sparando e uccidendo. Strano, perché per raggiungere Kiev da Trieste bisogna percorrere 1.700 chilometri, mentre il Canale che separa la Sicilia dall’Africa è di 150 chilometri. E anche la Siria dista di meno di Kiev partendo dalla Puglia. Da Kiev a Mosca sono 857, facendo però un giro largo (anche quando non ci sono i traccianti a inseguirti).

Insomma, mettiamo le cose nella nostra particolare prospettiva, ci diciamo che questa è un’altra guerra, nulla a che vedere con le altre ancora accese nel mondo, le cui vittime non abbiamo mai sentito parlare in diretta tv, e che però qualcuno si prende la briga di contare in migliaia e infine anche in milioni di morti, invalidi e in fuga per qualche parte.

Con l’Ucraina però è tutt’altra cosa, è sgradevole vedere che si ammazzano così per strada, e non solo per la sua vicinanza (nel cuore dell’Europa, è stato detto), ma anche, francamente, per via del sapore amaro di un certo nostro etnocentrismo europeo.

Per costringerci a vedere oltre il nostro ombelico, per ricordarci che c’è differenza tra Kiev e Bagdad, oppure tra Aleppo e Mariupol, gli ucraini hanno prodotto un video che mostra Parigi bombardata da aerei nemici. Colpisce lo spettacolo delle esplosioni sugli edifici haussmanniani, con sullo sfondo l’Opera o il Sacré-Coeur.

Sarà per questo motivo che ora Macron manda a dire che la “Francia sia pronta a una guerra ad alta intensità”. Che cazzo significa ad “alta intensità”? Lo spieghi in dettaglio a noi italiani monsieur le Président, visto che le correnti d’aria atlantiche spirano in nostro sfavore.

Siamo sempre convinti che Putin è pazzo? A nessuno viene il dubbio che in tal caso non sia il solo svalvolato in circolazione? Biden si limita a dire che Putin è un criminale di guerra. Putin non gradisce, ovviamente, casomai criminale di “operazioni speciali”, delle quali gli USA sono maestri.

Altri tempi quelli in cui l’ambasciatore sovietico Anastas Mikoyan, durante la trattativa cubana per i missili, portava a Kennedy, che l’anno prima aveva dato il placet per l’invasione di Cuba, i saluti e gli auguri di buona salute da parte di Chruëv. Il presidente americano, che fino a pochi giorni prima minacciava una guerra nucleare, ricambiava i saluti e gli auguri.

In realtà non ci aspettiamo nessun missile né a Parigi né a Milano (per Roma e Pomigliano bisogna sentire la Farnesina), bensì ci aspetta una situazione economica che si farà più difficile, anche drammatica per ampie fasce di popolazione. E allora i governi democratici mettono le mani avanti. Si passerà dall’ortodossia liberale alla decrescita infelice, dai piani per le rinnovabili ai bonus per la legna di faggio e il pellet (mantenendo però quest’ultimo con l’iva al 22%), quindi agli aumenti delle spese militari e pronti con l’elmetto in attesa di sostituire le mascherine anti-covid con quelle antigas.

In breve tempo passeremo da una società di opulenza a una di scarsità, dove carburante, cibo ed elettricità diventeranno così scarsi e così cari che saremo anche disposti a uccidere per questo.

Non mi sorprende più di tanto sentire chiacchiere sull’invio di missili e droni, di no-fly zone, di sanzioni per affamare i russi, quindi di comitive di parlamentari in partenza per Kiev. Sono i sintomi di una società grassa e annoiata che cerca emozioni forti da far pagare agli altri.

Facciamoci l’ultima risata prima dell’apocalisse in cui ci stanno trascinando questi imbecilli.

7 commenti:

  1. Triste constatazione, speriamo che le scimmie trattino questo pianeta meglio di noi.
    AG

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  2. Nella primavera del 1999 in Serbia affiggevano questi manifesti:

    https://imgur.com/VHK1bMW

    La propaganda ucraina ha poca fantasia e noi abbiamo poca voglia di ricordare.
    (Peppe)

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  3. Stasera da Formigli il fisico Rovelli se li è messo tutti in tasca. Mi veniva da esultare come per un gol del Milan

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    1. Ma questi giornalisti con la penna a tracolla si ricorderanno cosa dice la nostra COSTITUZIONE?
      un saluto roberto b

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  4. Dovrebbe scrivere di piu' di cosa succede ai russi che vengono arrestati a migliaia. I russi all'estero sono stati avvisati che e' meglio non tornare, ( hanno assaporato la liberta' di dire cio' che pensano) e' anche una guerra culturale. Persino la chiesa ortodossa in olanda si e' scissa da quella russa. Si sa in occidente siamo depravati da tante liberta' che abbiamo conquistato, specie quella sessuale.

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  5. E' anche una guerra culturale, putin ha sempre detto di essere contro i liberali occidentali colpevoli di una societa' decadente, troppo 'aperta' soprattutto dal punto di vista sessuale. Comunque nei suoi post non parla mai dei migliaia di russi che vengono arrestati perche' pacificamente protestano contro la guerra. Basta avere un fogliettino in mano, non importa cosa c'e scritto, i love you o no to war, ti caricano sul furgone.
    Non e' permesso dire cio' che pensi. I russi all'estero sono stati avvertiti che ' meglio non ritornare. I giornalisti, sappiamo che fine fanno. La chiesa ortodossa al fianco di putin, per fortuna quella olandese s'e dissociata. Putin e Xi insieme contro l'occidente libero? secondo voi e' meglio? I dittatori al potere fino a quando lo desiderano?

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    1. L'8 marzo scrivevo:
      Le uniche manifestazioni che hanno un elemento di autentica opposizione alla guerra, quando non sono infiltrate da certi elementi, sono quelle avvenute in Russia. Chiedono la fine dell’invasione dell’Ucraina e non chiedendo l’intensificazione delle operazioni militari.

      Quanto alle "migliaia di russi che vengono arrestati perche' pacificamente protestano contro la guerra", non vi sono notizie certe sul fenomeno, siamo in piena propaganda da una parte e dell'altra.

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