domenica 27 febbraio 2022

Imbecilli


Dal 25 febbraio il nome di Putin è diventato in meno di 24 ore il peggior insulto. È stato paragonato a Hitler, e dunque a un criminale e a un pazzo. Che cosa dovremmo dire allora di chi ha fomentato e finanziato la guerra in Siria che ha provocato 500.000 cadaveri, tra cui un buon numero di civili? Stupri, torture, sventramenti, danni collaterali, lente agonie. Dov’era la folla che si raduna in questi giorni nelle piazze?

Sappiamo qualcosa di ciò che accade tutt’ora in Yemen? Decine di migliaia di cadaveri, sette anni di conflitto hanno costretto più di 4,3 milioni di persone, tra cui più di 2 milioni di bambini, a lasciare le loro case. Anche l’Italia ha partecipato, a modo suo, vendendo armi e bombe. Chi stava a Palazzo Chigi?

Il problema con le democrazie moderne e decadenti sta nel fatto che quando si parla di guerra e delle sue realtà, si fa in modo da renderle accettabili per i sensibili occidentali. Passa la nozione di “guerra pulita”, l’uso di droni che dà l’illusione di non sporcarsi fisicamente le mani. Nei nostri dopo cena davanti al televisore si finisce per abituarsi a questa digestione di vite altrui.

Salvo quando c’è di mezzo la Russia di Putin e degli “oligarchi” spregevoli. Allora i comunicatori ci ricordano che la guerra è sporca e disgustosa, sangue e lacrime. Subentrano le prefabbricate reazioni d’indignazione e le incontinenze dell’anima. Anche noi come l’intellettuale Pierre di Guerra e pace: “Sento con tutta l’anima che faccio parte di un tutto gigantesco e armonioso”. No, no, cancella tutto, quel Pierre era russo, cazzo! Guerra e Pace è adorata dai nazionalisti russi, scegliamo un altro esempio, perdio!

Attacco russo e resistenza ucraina, tale è la questione dibattuta, un pot-pourri di sapienza tattica e strategica. Che spreco di talenti! I morti si contano il triplo se sono russi, la grandezza e l’eroismo sono ucraini. Amiamo l’umanità solo se sta dalla nostra parte, se abiura una stretta di mano con Putin.

Un amico del secolo scorso, a un responsabile editoriale che aveva scambiato Céline per Stendhal, ebbe a rispondergli: «Lei è un imbecille, Bollati di Saint Pierre, la sua cultura ordinata e progressista non conosce Céline, ma in compenso conosce così bene Stendhal da non distinguerlo dal reazionario autore di Voyage au bout de la nuit. Come se fosse la cultura a essere ontologicamente reazionaria o progressista, e non l’uso che se ne fa!».

12 commenti:

  1. Sono d'accordo....in questo articolo e stata fatta una anisi perfetta della cruda realtà e della meschinità dell'informazione prezzolata Amerikana .

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  2. Che cosa sono la cancel culture e io movimento woke se non il distillato di una società, quella americana, che fa della narrazione sulla realtà l'unica realtà?

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  3. Domando, se un civile lancia una molotov e poi viene colpito in quale categoria si dovrebbe conteggiare la sua eventuale morte?
    Concordo sulla sua analisi.
    un saluto roberto b

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    1. è da un pezzo che non c'è più distinzione alcuna, almeno da 10mila anni

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  4. Assolutamente condivisibile. L'Impero si è dovuto inventare un nemico vent'anni fa per giustificare la strategia del disordine mondiale; con la emersione di potenze regionali sembra voglia circoscrivere aree di più intensa crisi: è probabile che l'Ucraina e Taiwan diverranno l'oggetto dell'indignazione dei benpensanti per qualche decennio.
    (Peppe)

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    1. sono già l'oggetto dell'indignazione, a prescindere e in premessa

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  5. C'è guerra e guerra. Ci i guerrafondai, i bellicisti tifosi e c’è il divide et impera. Stragi e genocidi sono connaturati al Potere. Durante l'ultima guerra vi sono stati 6o Milioni di morti. La cosa più singolare è che NON si riesca a capire che nel grande Gioco del Potere i morti, sia di una parte che dell'altra, non hanno valore. Conta solo il Potere.
    Con la caduta del muro di Berlino, prima, e la fine dell’URSS poi, il Marchese del Grillo mondiale, non gradendo i lacci e lacciuoli dell’ONU(totale veti ONU 1946-2020: Cina 5, URSS/Russia 122, Francia, GB, USA 132), fece in modo di cogliere 3 piccioni con una fava: continuare a mantenere l’egemonia militare in Europa, bloccare il processo di costruzione di una Vera UE economica&politica e ultimo, ma forse il più importante, mettere fuori gioco l’ONU.
    L’unico modo per uscire dall’impasse è rimettere in gioco l’ONU.

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  6. ed infatti ho evidenziato i numeri. ma oggi con la Nato diventata strumento offensivo non c'è più veto che tenga.

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  7. Purtroppo l'egemonia dell'informazione occidentale non più libera ma condizionata dalle indicazioni del grande fratello americano indicano oggi come ieri il buono ed il cattivo. Non dimentichiamoci che fino a non molti anni fa il capitano Custer che sterminava gli Indiani era una brava persona

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  8. Che sarà mai sto totalitarismo democratico di fronte all'eternità se non un peto di moscerino. Verranno tempi migliori e più sinceri. Per aspera ad astra.

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