lunedì 28 febbraio 2022

Il vecchio Gorby e la smemorata Ursula

 

Nei nostri disordini, anche i più sanguinosi, c’è sempre una moltitudine di persone per metà mascalzoni e per metà sbalordite di essere presenti allo spettacolo. Corpi e linguaggi formattati nel teatro di una democrazia rappresentativa esausta, dove ognuno distribuisce i fatti, veri o falsi, che giustificano i propri pregiudizi.

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Nessuno ricorda più che recentemente un presidente degli Stati Uniti aveva previsto di cancellare l’ultimo accordo strategico per la riduzione delle armi nucleari, il New Start. Firmato nel 2010 tra Russia e Stati Uniti, prevede la limitazione dell’arsenale di ogni Paese a 1.550 testate nucleari, che ammontavano a decine di migliaia intorno al 1980.

Certo, Trump è un personaggio bizzarro, tuttavia è stato (e potrebbe ridiventare tra poco) presidente per volontà del popolo americano, in suo nome capo della maggiore potenza militare del pianeta e dominus della più vasta alleanza bellica internazionale.

Il vecchio Gorby, riemerse per l’occasione. In una lettera aperta pubblicata da Time, parlava in modo molto convincente del rischio di un conflitto nucleare: «È come se – scriveva – il mondo si stesse preparando alla guerra». Aggiungendo: «Nessun problema è più urgente della militarizzazione della politica e della nuova corsa agli armamenti».

Tutto indica che il complesso militare-industriale statunitense (ma non solo), denunciato il 17 gennaio 1961 dal presidente Eisenhower, è tra noi e aspetta solo l’occasione giusta. Che cosa diceva esattamente Eisenhower? «Nei Consigli di governo bisogna stare attenti all’acquisizione d’influenze illegittime, ricercate o meno, da parte del complesso militare- industriale. Il rischio di uno sviluppo disastroso del potere usurpato esiste e persisterà».

Che altro c’era in quella lettera del vecchio Gorby? «Fermare e invertire questa corsa rovinosa deve essere la nostra massima priorità. La situazione attuale è troppo pericolosa. Altre truppe, carri armati e mezzi corazzati per il trasporto di personale vengono portati in Europa. Le forze e le armi della NATO e della Russia che prima erano schierate a distanza sono ora posizionate più vicine l’una all’altra, come per sparare a bruciapelo».

E ancora: «Mentre i bilanci statali stanno lottando per finanziare i bisogni sociali essenziali delle persone, la spesa militare è in crescita. Il denaro si trova facilmente per armi sofisticate il cui potere distruttivo è paragonabile a quello delle armi di distruzione di massa; per i sottomarini la cui singola salva è in grado di devastare mezzo continente; per i sistemi di difesa missilistica che minano la stabilità strategica».

Poi rifletteva sui nostri dottor Stranamore: «Politici e capi militari sono sempre più bellicosi e le dottrine della difesa più pericolose. Commentatori e personaggi televisivi si uniscono al coro bellicoso. Tutto sembra che il mondo si stia preparando per la guerra».

Come si potrebbe dire meglio e più chiaro di così? In questo mondo fantastico dove la realtà è determinata con dei tweet, perché dovremmo stupirci che a qualcuno venga in mente di scatenare una guerra mondiale che in troppi stanno preparando?

Che cosa ne pensa la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ex ministro della Difesa tedesco? “Per la prima volta nella sua storia l’Unione europea acquisterà e distribuirà armi a una nazione sotto attacco”. Finora le loro armi i Paesi della UE le hanno vendute a San Marino? Dopo USA e Russia, Francia e Germania sono i due maggiori esportatori di armi. C’è molta retorica e istrionismo in questo gioco di specchi deformanti. Sembra essere considerata solo una categoria: il nemico del momento.

9 commenti:

  1. Il problema è che ad azzardare analisi così approfondite si viene subito accusati di essere amici di Putin, con gli stessi meccanismi, la stessa retorica e la stessa deplorazione con cui ad accennare un 'ma' alle scelte in materia di pandemia si era subito 'no-vax terrapiattisti'.

    Io ho seguito, mio malgrado, un pezzo della trasmissione della Maggioni una di queste mattinate e mi è venuta la nausea per la retorica.

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    1. non me ne faccio un vanto, ma non so chi sia Maggioni

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    2. L'esercito ucraino sta usando proiettili al fosforo da 122 millimetri per gli obici D-30 e per missili dei sistemi BM-21 Grad di fabbricazione sovietica. L'impiego di questo tipo di munizioni è vietato dal Protocollo III della Convenzione delle Nazioni Unite sulle armi del 1980.

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    3. Monica Maggioni, direttrice TG1, già Presidente RAI, giornalista 'embedded' (unica italiana) alle forze USA nella seconda guerra del golfo.

      https://it.wikipedia.org/wiki/Monica_Maggioni

      Quanto ai proiettili usati dagli ucraini stia tranquilla che la notizia non uscirà su nessun tg/media italiano, nel caso qualcuno lo facesse notare sarebbe immediatamente etichettato come servo di Putin guerrafondaio

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    4. Una volta tanto ti dico qualcosa io,me ne dici tante tu....
      Monica Maggioni direttore del Tg1. Orrendamente asservita, non ti perdi niente

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  2. Ursula:

    "we will ban the Kremlin’s media machine in the EU.
     
    The state-owned Russia Today and Sputnik, and their subsidiaries,
    will no longer be able to spread their lies to justify Putin’s war.
     
    We are developing tools to ban their toxic and harmful disinformation in Europe."

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    1. spiace dirlo, ma Ursula è stata messa lì perché a questo giro doveva andarci una donna

      sono degli esperti di intossicazione mediatica, perciò salvaguardano il loro monopolio

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  3. Si possono fare tutte le analisi perfette che vogliamo, ma il fatto è che l'esercito russo ha invaso l'Ucraina, per cui nei fatti attuali l'aggressore è la Russia di Putin, che così si è messa dalla parte del torto.
    Certo, dalla parte del torto ci sono anche gli USA, ma non è che i torti di uno annullano i torti dell'altro.
    Tra l'altro, Putin se non sbaglio ha "minacciato" la Finlandia se dovesse entrare nella NATO, però Estonia, Lettonia e Lituania, stati confinanti con la Russia, entrarono nella NATO con Putin presidente e quei paesi non furono invasi da truppe russe, magari con la scusa della difesa delle minoranze russofone.
    Altro effetto collaterale della strategia putiniana, il possibile aumento delle spese militari tedesche e in cascata di altri paesi come la Francia, GB e anche il nostro in prospettiva.
    Insomma la strategia di guerra russa mi pare sballata, cioè che effetto favorevole avrà se non il rafforzamento ideologico e politico dell'avversario? Poi mi sbaglierò, ma non credo che alla maggioranza della popolazione ucraina piacerebbe essere inglobata nella Russia, soprattutto la Russia con a capo Putin.
    Infine, uno in stile Putin non lo vorrei a capo di un governo italiano o all'opposizione, per il motivo che lui e fascio-leghisti nostrani pari sono a livello di propaganda reazionaria. Ci bastano Draghi e compagnia, altro tipo di feccia al governo non ci serve.
    Saluti,
    Carlo.

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    1. eh, ci sarebbe da dire a lungo, ma in questo momento dobbiamo salvare capra e cavoli
      ciao

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