giovedì 17 febbraio 2022

Con tutta la forza della potenza americana


Il fatidico 16 febbraio è passato. Qualcuno ha perso la faccia, ma rilancia. Tuttavia se la Russia invade l’Ucraina ora, tra sei mesi o mai più, ci rendiamo conto che l’idea dell’invasione conta tanto quanto l’invasione stessa? Non c’è mai una tregua nella guerra della comunicazione mediatica. Che sia un virus o linvasione vera o presunta da parte di qualsiasi altra entità, la paura è contagiosa. L’abbiamo sperimentato a lungo.

Immaginiamo se annunciassero l’arrivo imminente dei carri armati di Putin nel Triveneto, poi in Lombardia e oltre. Code nei negozi, accaparramenti, assalti ai treni, e non credo ci vorremmo tutti più bene. Anche i balconi, questa volta, resterebbero chiusi. Figuriamoci cosa farebbero i turisti e gli operatori economici sia autoctoni che stranieri. In Borsa e fuori dalle banche scorrerebbe il sangue, forse non solo in senso figurato.

I paramilitari ucraini offrono corsi per prepararsi al conflitto o insegnano ai bambini delle scuole come maneggiare i fucili mitragliatori di legno. Chi se lo sarebbe aspettato in un paese europeo? Perché l’Ucraina è un paese europeo, anche la Russia s’è per questo, almeno fino alla catena degli Urali. Anche la Yugoslavia lo era.

Martedì, il giorno prima dell’invasione, il governo russo ha insistito sul fatto di non avere piani per attaccare l’Ucraina, ha annunciato che sta ritirando le sue truppe dal confine ucraino dopo il completamento di una serie di giochi di guerra congiunti con la Bielorussia. Lunedì scorso, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha deplorato la decisione degli Stati Uniti di trasferire il personale dell’ambasciata.

Joseph Robinette Biden martedì ha dichiarato:

«Dall’inizio della crisi sono stato assolutamente chiaro e coerente: gli Stati Uniti sono preparati, qualunque cosa accada».

Anche a una guerra su larga scala, un conflitto nucleare? Può solo significare che lui e i suoi consiglieri non hanno pensato alle possibili conseguenze disastrose delle loro azioni e minacce provocatorie.

Poi: «Non sacrificheremo i principi di base. Le nazioni hanno diritto alla sovranità e all’integrità territoriale. Hanno la libertà di stabilire la propria rotta e scegliere con chi associarsi».

Vale anche per l’America Latina, anche per le Isole Chagos nel caso non volessero più l’occupazione militare americana e la loro intera popolazione volesse rientravi? Vogliamo rinverdire vecchie e nuove occupazioni americane, guerre e colpi di Stato organizzati e diretti da Washington? Qualsiasi tentativo di elencare la violazione da parte degli Stati Uniti della “sovranità e integrità territoriale” di altri paesi sarebbe lungo diverse pagine.

«Resta il fatto: in questo momento, la Russia ha più di 150.000 soldati che circondano l’Ucraina in Bielorussia e lungo il confine con l’Ucraina».

Quattro giorni fa, il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, ha dichiarato che la Russia “ha accumulato più di 100.000 soldati al confine” con l’Ucraina. Da dove sono arrivate quelle 50.000 truppe in più in soli quattro giorni? In che modo la Russia è riuscita ad espandere la sua presenza di truppe in Ucraina del 50% mentre diceva al mondo che stava riducendo le sue forze?

Ancora Biden: «Gli Stati Uniti e la NATO non sono una minaccia per la Russia. L’Ucraina non è una minaccia per la Russia. Né gli Stati Uniti né la NATO hanno missili in Ucraina. Non abbiamo piani per metterli lì. Non stiamo prendendo di mira il popolo russo. Non cerchiamo di destabilizzare la Russia. I cittadini russi non sono un nostro nemico».

Il modo in cui gli Stati Uniti vedono la Russia non è una questione di opinioni, ma di dichiarazioni e documenti pubblici. A quale scopo gli Stati Uniti hanno cercato di accerchiare militarmente la Russia, espandendo la NATO alle porte della Russia?

Quanto ai missili, sebbene i missili balistici a raggio intermedio siano stati banditi dal Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio, gli Stati Uniti hanno dichiarato che non si conformeranno.

Hanno armato l’Ucraina con missili anticarro Javelin e, attraverso la Lituania, con missili antiaerei Stinger. Una volta che l’Ucraina farà parte a pieno titolo della NATO sarà ovvio piazzarvi altri missili e dotare le truppe ucraine di altre armi. Gli Usa hanno piazzato sistemi di lancio verticale a celle (Vls) tipo Mk-41 in Romania a Deveselu sin dal 2015 e in Polonia dal 2018, in grado di lanciare missili da crociera Tomahawk con armi nucleari precedentemente banditi da il trattato INF, sebbene al momento nelle strutture di lancio manchino cablaggi e consolle per questa possibilità.

Che direbbe Washington se ai confini statunitensi accadesse altrettanto da parte della Russia?

«Gli Stati Uniti difenderanno ogni centimetro del territorio della NATO con tutta la forza della potenza americana. L’attacco contro un paese della NATO è un attacco contro tutti noi. L’impegno degli Stati Uniti nei confronti dell’Articolo Cinque è sacrosanto».

Un recente governo dell’Estonia includeva il Partito popolare conservatore dell’Estonia, parafascista e antieuropeista, il cui ministro dell’Interno si è ripetutamente fotografato mentre salutava con il braccio teso. L’attuale gabinetto della Lettonia trae i suoi ministri dell’Economia, della Cultura e dell’Agricoltura dall’Alleanza nazionale fascista, fanaticamente anti-russa.

Difficile ipotizzare provocazioni cui la Russia non possa sottrarsi? Che farà la NATO, cioè Washington? Interverranno con “tutta la forza della potenza americana”? E dunque anche in Ucraina una volta che essa entrerà a far parte della NATO?

Abbiamo davvero la memoria corta in Europa, soprattutto non vogliamo cogliere quali siano i reali obiettivi strategici di Washington.

Non ci piace la Russia di Putin? Non può essere questo un buon motivo per creare le condizioni di una contesa permanente con la Russia, che può sfuggire di mano in qualsiasi momento. 

5 commenti:

  1. Che direbbe Washington se ai confini statunitensi accadesse altrettanto da parte della Russia?
    Veramente è già successo, nel 1963.

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  2. Mo stanno dicendo che il ritiro russo è falso.
    Sti ammerecani guerrafondai non mollano l'osso.
    https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2022/02/16/mosca-terminate-le-esercitazioni-militari-in-crimea_e425c942-3c75-4a69-976a-3bd1c1e4f417.html

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  3. Naturalmente adesso diranno che l'invasione non c'è stata grazie al fatto che hanno mostrato i muscoli, mica perché la Russia non aveva nessuna intenzione di invadere.
    Ma ormai la politica vive di propaganda, ammettere errori o esagerazioni o anche solo successi parziali è tabù.
    D'altronde anche qui in Italia abbiamo abbiamo sentito di recente il ministro della Sanità dire che 'abbiamo piegato la curva grazie ai vaccini' (espressione che sembra partorita da Benito in persona), senza che si sia nemmeno preso la briga di contare le persone che si sono infettate negli ultimi 2 mesi, confrontare la curva (piegata!) con quella di altri paesi nei quali non hanno piegatori così in gamba.
    Il segreto del politico contemporaneo è quello di rivendicare ogni merito e non accennare mai nemmeno per sbaglio o vagamente all'autocritica (pratica deprecabile in quanto comunista).

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  4. muoia sansone con tutti i filistei!!!!

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