martedì 25 gennaio 2022

Ridicoli ma pericolosi


È interessante notare che gli analisti del Center for Strategic and International Studies (CSIS) presentano l’invasione russa dell’Ucraina come un fatto così imminente da sembrare come già avvenuto: “È importante capire come la Russia potrebbe invadere l’Ucraina, come specifici obiettivi politici possono influenzare un piano d’invasione, le sfide che un’invasione può affrontare e con quali opzioni devono rispondere gli Stati Uniti e i suoi partner europei”.

Per questi fanatici la guerra è solo un gioco, come purtroppo sappiamo da numerose altre precedenti esperienze (Iraq, Afghanistan, ecc.). Che cos’altro sostengono questi ridicoli ma pericolosi analisti? “L’annessione russa di una parte o di tutta l’Ucraina aumenterebbe la forza lavoro russa, la capacità industriale e le risorse naturali a un livello tale da renderla una minaccia globale”. Eh già, la Russia punta all’Ucraina per diventare una potenza mondiale.

Lo stato maggiore russo leggerà con interesse il capitolo del report intitolato “Possibili rotte d’invasione”. A me ha fatto ridere dapprima questa locuzione: “una volta stabilita la superiorità aerea”, poi sganasciare quest’altra: “le forze logistiche dell’esercito russo non sono progettate per offensive di terra su larga scala lontane dalle ferrovie”. Senza freccia-rossa business non vanno da nessuna parte neanche i cucinieri russi e i carri armati resteranno a secco di vodka.

Il report del CSIS dice però una cosa di vero interesse: “La preparazione ideologica della società russa per un conflitto con l’Ucraina è in corso almeno dal 2014, con la propaganda del Cremlino che ritrae l’Ucraina come uno stato protofascista e neonazista”.

Il governo ucraino e l’apparato statale sono infiltrati abbondantemente di forze paramilitari neonaziste che hanno svolto un ruolo centrale nel putsch del 2014, incluso il partito Svoboda (allora con 38 seggi), che il Parlamento europeo aveva formalmente condannato per “razzismo, antisemitismo e xenofobia”, e la milizia neonazista del Pravyj Sektor, un partito politico e organizzazione paramilitare ucraina di estrema destra, operante, e il reggimento Azov, inquadrato nella Guardia nazionale dell’Ucraina.

Senza alcuna base di fatto, il governo Usa da mesi sta dicendo che la Russia sta pianificando un’operazione “false flag”, falsa bandiera, in Ucraina. Se un’operazione del genere avrà luogo, si può essere certi che i suoi autori saranno a Washington, non a Mosca.


Il governo ucraino smentisce un imminente attacco russo. Perché, qualcuno aveva creduto a una simile bugia? La storia degli Stati Uniti d’America è lastricata di bugie, dalle sue origini fino ad oggi, compresi i recenti disastrosi interventi statunitensi in Iraq e Afghanistan, senza poi dimenticare altri paesi invasi e/o bombardati dagli Stati Uniti negli ultimi 30 anni: Panama, Kuwait, Haiti, Somalia, Bosnia, Sudan, Jugoslavia, Yemen, Iraq, Pakistan, Libia e Siria.

Però i cattivi sono altri, mentre invece gli Stati Uniti e la NATO sono impegnati nella difesa della “democrazia” e contro “l’aggressione russa”. Meno di mezzo secolo fa gli Stati Uniti erano ancora impegnati a difendere il mondo libero dal comunismo in Vietnam, bombardato con una quantità di bombe maggiore di quella impiegata nella seconda guerra mondiale.

L’ultima bugia è l’affermazione, prodotta dal governo britannico, secondo cui la Russia mira a installare con la forza un regime fantoccio in Ucraina, esattamente quello che hanno fatto Washington, Berlino e l’alleanza NATO nel 2014, sostenendo un golpe di estrema destra che ha preso il potere a Kiev. Questa bugia è già esplosa in faccia a Londra. L’uomo identificato come il presunto leader di un regime fantoccio russo in Ucraina, l’ex parlamentare Yevhen Murayev, è infatti bandito dalla Russia, che ha sequestrato i suoi beni.


Dallo scioglimento dell’Unione Sovietica nel 1991, l’alleanza militare della NATO ha esteso i suoi confini a quasi 1300 km a est, incorporando Polonia, Ungheria, Cechia, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia, Slovenia, Croazia, Montenegro e Nord Macedonia. Nel 2021, la NATO ha ufficialmente riconosciuto la stessa Ucraina come “aspirante membro” e anche Svezia e Finlandia stanno valutando la possibilità di aderire all'alleanza anti-russa. Sia la Finlandia che l’Estonia sono a meno di 200 chilometri da Pietroburgo e il confine orientale dell’Ucraina è a meno di 750 chilometri da Mosca.

Le nuove bugie, come le vecchie, sono presentate dai media come verità assoluta. E questo va giù da sé. 

2 commenti:

  1. La ringrazio per aver riassunto con lucidità la situazione geopolitica. Purtroppo l'Italia è un Paese dominato dal servilismo, nelle sue varianti cinica e stracciona; le analisi obiettive, che ci inchiodano alle nostre responsabilità, vengono liquidate come faziose.
    (Peppe)

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