giovedì 30 dicembre 2021

Il perdono

 

Solo con la grave malattia di quest’anno ho cominciato chiaramente a presentire la morte. Dapprima era stato come ogni altra volta che mi ero ammalato, affidato alle cure del medico giapponese S.. Benché non sia uno specialista in malattie polmonari, è di età avanzata, ha molta esperienza, dal punto di vista degli studi appartiene alla generazione precedente alla mia; poi mi conosce bene ed è disposto a parlarmi. Certo un medico, per quanto bene conosca un ammalato, gli parla sempre con delle riserve. Però almeno tre o quattro volte mi aveva avvertito del pericolo, senza che gli dessi importanza, e non l’avevo detto a nessuno. Forse perché la malattia è durata troppo a lungo ed è parsa troppo grave, alcuni amici di nascosto si sono consigliati e hanno deciso di chiamare a visitarmi il medico americano D.. Egli è il solo specialista occidentale in malattie polmonari a Shanghai, e, dopo avermi visitato e auscultato, congratulandosi con me per la capacità tipicamente cinese di resistenza alla malattia, tuttavia mi ha dichiarato che morirò presto; ha aggiunto che se fossi un occidentale sarei morto già da cinque anni. Questa sentenza ha fatto piangere i miei buoni amici. Io non gli ho neppure chiesto di prescrivermi delle cure, perché ho pensato che avendo studiato in Occidente, non aveva certo imparato che cosa prescrivere a un malato morto da cinque anni. Del resto, la diagnosi del dottor D. è correttissima: mi sono poi fatto una radiografia del torace, e ne risulta una condizione corrispondente alla sua diagnosi.

[...] Ricordo ancora che mentre avevo la febbre mi è venuto in mente che quando gli europei stanno per morire spesso ha luogo una cerimonia in cui chiedono perdono agli altri e perdonano gli altri. Si può dire che i miei nemici sono numerosi; se qualche seguace di nuovi usi mi sollecitasse, che rispondere? Ho riflettuto, e ho deciso: lasciate che seguitino a odiarmi, io non ne perdono neanche uno.

Lu Xun, La falsa libertà, 5 settembre 1936

Quodlibet, pp. 337-39.

2 commenti:

  1. Perdoni Madame ma di quella cerimonia dell'ultimo paragrafo io non ne so nulla pur essendo occidentale

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è un brutto mondo quello occidentale, lei resti chiuso in casa

      Elimina