giovedì 11 novembre 2021

Va tutto bene tranne l’eccezione diventata regola


A fronte di ciò che accade odiernamente, non ci si deve stupire che secoli fa ci fosse l’inquisizione, la caccia alle streghe, le torture, i roghi. Oggi queste cose, almeno per il momento, non sono più possibili, tuttavia al posto degli autodafé c’è la televisione, la caccia ai “virosofi”, ossia a coloro che si permettono di sostenere che la vaccinazione anti- covid non è di per sé sufficiente a risolvere la faccenda. E ciò per vari motivi, a cominciare dal fatto che la stronzata dell’immunità di gregge è durata anche troppo (la difesa a oltranza dei brevetti dovrebbe far vergognare i suoi sostenitori).

Non ci si salva alla maniera narrata da Boccaccio da questa pestilenza, anche perché manca chi la racconti bene. La spaventosa mancanza d’idee è riconoscibile in tutti gli atti della cultura sociale, dalla politica, dall’organizzazione della vita, eccetera. La mancanza fondamentale d’immaginazione ci impedisce di capire proprio ciò che manca, di concepire ciò che è assente, vietato e nascosto, e tuttavia possibile. Ma non divaghiamo su questo tema che sennò poi comincio a intristirmi troppo.

L’anno scorso fu colpa delle “ondate” in successione dapprima delle discoteche, poi della variante delta, quindi del destino cinico e baro, mentre quest’anno sono presi di mira coloro che non hanno voluto vaccinarsi. È evidente che si tratta di un’infezione ad andamento prevalentemente stagionale, cosa che l’anno scorso non si voleva ammettere, e non se ne viene fuori incrociando le spade. Ancora qualche settimana e sarà evidente che i vaccini funzionano ma che la cattiva stagione rema contro e vince la gara.

Personalmente ho già fatta la dose booster, sono disponibile a farmi iniettare la quarta, la quinta, è anche l’ennesima dose, ad libitum, come dicono i cinesi, ma non a farmi prendere in giro. Vorrei continuare a ragionare con la mia testa e non con quella, ahimè, di Enrico Montesano, del suo delirio cospiratorio, oppure e per contro con quella, ahinoi, di Luca Telese (al quale a gratis consiglio di tenere sott’occhio il suo livello di lipidi, glicemia e creatinina).

Mi capita ancora in una passeggiata nel parco d’incontrare su un sentiero deserto una coppia mascherata, che, vedendomi in lontananza, prende il largo. Vai a spiegare a questi sciocchini terrorizzati dalla tv che nessuno vuole infettarsi e ammalarsi, figuriamoci finire in terapia intensiva, ma che in Italia si muore molto di più di cancro, magari dovuto all’aria che respiriamo e a quello che ci suggerisce di ingurgitare la réclame che sponsorizza il programma della Gruber.

Quanto al green pass, così battezzato dai tecnici della neolingua, passa per essere presidio di libertà e rispetto per il prossimo nostro. Pare ci stia garantendo la “zona bianca”, a parte alcune sciocchezze come il diritto al lavoro, la libertà di movimento, l’accesso alle cure e ai servizi pubblici senza doversi sottoporre a continui tamponi. Senza dire, signor Presidente della repubblica, dei rischi di violazione dei diritti dei bambini i cui genitori non siano vaccinati. Ciò denota una preoccupante leggerezza quanto ai fondamenti democratici di cui Ella, signor Presidente, in linea di principio, è garante.

Del resto è sufficiente che all’interno di un cinema o di un ufficio vi sia un vaccinato positivo asintomatico, dunque pur munito di green pass ma con una carica virale tale da essere un potenziale trasmettitore dell’infezione, perché il contagio si diffonda ad altre persone pur esse vaccinate. Questa è una cosa che dovrebbe capire anche gente con lo stesso Q.I. di Beppe Severgnini, sempre se non si è infetti della variante paranoica.

In buona sostanza questo lasciapassare serve a poco o niente, se non a mettere sotto controllo una parte della popolazione da parte di un’altra. Un controllo sociale su una scala senza precedenti. È una misura politica e non sanitaria, così come lo stato d’emergenza permanente che rischia di diventare uno stato d’infinita eccezione. Tutto ciò avviene con l’avvallo di un Parlamento dove gli “eletti” contano i giorni per la maturazione del diritto alla pensione.

Quanto al professor Massimo Cacciari, suggerisco, qualora tale decisione non l’avesse già presa, di negarsi in futuro a certi spettacoli deplorevoli, mai condotti alla pari e invece con personaggi rumorosi e in totale conflitto d’interessi con la malafede. Ne guadagnerebbe anche in stima, prof. Cacciari, non solo la mia. 

21 commenti:

  1. Quanto al greenpass presidio di libertà, ricordo la definizione del catechismo cattolico, secondo la quale la vera libertà è la libertà dal peccato.

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    1. esattamente. ormai o sei con uno o con l'altro o sei il problema

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    2. né con lo stato né con le br?

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  2. Eddai non esagerare. Forse la coppia "mascherata" era soltanto preoccupata del tuo atteggiamento arcigno, forse la televisione non la guarda mai, forse la coppia sa benissimo che si muore più di cancro, forse non sa neanche chi sia la Gruber, forse i due non erano tanto sciocchini. E forse non giudicavano il prossimo con tanta acredine.

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    1. (Mi permetto di rispondere all'Anonimo, non perché tu abbia bisogno di difensori d'ufficio, ma perché sono un po' stanco dell'andazzo personificato dall'Anonimo).
      Caro A.: che l'incontro boschivo ci sia stato o meno, non ha rilevanza. Tanto meno ha rilevanza, quindi, fare ipotesi più o meno benevole sulla disposizione di spirito della coppia mascherata. Ciò che, mi pare, ha rilevanza è la proliferazione dei teledipendenti. L'ultima volta che si parlò di teledipendenti fu a proposito delle motivazioni del voto a Berlusconi. Fammi dire che l'argomentazione era, allora, più traslata della mia odierna, nel senso che allora si ipotizzava un rimbabimento a suon di telenovelas, che come effetto indiretto portava a votare Forza Italia. Qui e oggi, invece, la faccenda è ben più diretta e immediata: guardano il prof.Galli, si cagano addosso, dichiarano eterna obbedienza non si sa a chi, e si isolano dagli altri esseri umani, trattandoli di fatto come untori (a proposito di "giudicare il prossimo"). A impersonare questo archetipo sono milioni di persone che incontriamo ogni giorno non solo e non tanto nel parco, ma ovunque. Le conseguenze sociali, ma anche sulla psiche dei singoli, dovrebbero apparire evidenti. E no: non è possibile "esagerare" nel giudizio. Non è possibile, a chi abbia un'infarinatuira della storia del secolo passato, non sentir suonare campanelli. Non è possibile non tornare col pensiero a testi che, ci si augura, tutti abbiamo letto e trattato come fantascienza o fantapolitica, e invece si materializzano davanti a noi. Non è possibile stare quieti quando, dopo che ce l'hanno menata per decenni con la Costituzione più bella del mondo, all'improvviso si scopre che quello stesso bellissimo testo si riduce a metà di un singolo articolo: il 32, primo comma. E tutto il resto è strame.

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    2. naturalmente condivido, e quanto all'anonimo non voglio dire nulla.
      questa mattina alle 9, entro in una sala d'attesa dove non c'è nessuno, tranne l'infermiera che sta chiudendo le 2 finestre che erano spalancate. qualche attimo dopo entra una signora sulla cinquantina. che cosa fa? come se fosse a casa sua apre una finestra. mi sa che li trovo tutti io.

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    3. Essere personificato in un andazzo non mi piace, anche perchè è voce dal tono volgare: avrei preferito tendenza o andamento ma fa niente. Però mi dispiace che in difesa di madame de Gouges ci si scomodi perfino da Rotterdam: non era mia intenzione offendere ma soltanto evidenziare come a volte nella polemica ci si lasci andare a giudizi affrettati. La mia massima stima va peraltro a Olympe, di cui sono da tempo affezionato e ammirato lettore. Ma sarà pure ammessa talvolta una modesta obiezione, senza che si alzino gli scudi?

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    4. per chiudere la diatriba lessicale, prendiamo atto che il gentile lettore anonimo non fa parte dell'andazzo ma dell'andamento, dunque non delle categoria "azzo" ma di quella "mento".

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  3. Viviamo in un'epoca dove la complessità non può essere portata nel dibattito pubblico. Chiunque abbia visibilità porta verità assolute, brevi slogan, sia mai dei ragionamenti logici di più di 5/6 parole.

    La Pandemia avrebbe potuto essere un campo su cui provare a ricostruire un discorso pubblico più serio, più onesto, fatto di se, di ma, di forse, di numeri, di ipotesi, di "ci siamo sbagliati" ma..

    Purtroppo ha prevalso la natura della comunicazione da social, e il Green Pass me è un'espressione. La vaccinazione non è la panacea, ma chiaramente funziona molto bene.
    Peccato per mesi di terrorismo mediatico sugli apocalittici effetti avversi, morte a SarcaZeneca, e il clickbait si impenna.

    L'italico giornalista, genio della deresponsabilizzazione autoreferenziale, fenomeno tra fenomeni, appena il polverone si posa, punta poi il dito contro il nuovo mostro.. il No Vax che lui stesso a contributo a creare con la sua cronaca del dopo bomba.

    Potevamo rendere la vaccinazione obbligatoria. Sarebbe stato giusto, ragionevole, responsabile. No, troppo rischioso. Meglio farne una questione morale, e il nuovo puritanesimo è servito.

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    1. ormai è una faccenda politica, nel senso più deteriore e usuale del termine

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    2. obbligo a chi? Per cosa? Fino a dove?
      questo il punto, non obbligo sì/no

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    3. Il vaccino serve a renderci tutti potenziali asintomatici. Serve a ridurre la quantità di virus in circolo nella popolazione. E di conseguenza gli effetti nefasti della pandemia sulla popolazione e sull'economia.

      Provo a spiegarmi. Il virus ha circolato dall'autunno 2019 senza che ce ne accrogessimo per mesi. Perché? Perché ne circolava poco. Per via della carica virale media per contagiato, ancora troppo bassa. Noi siamo organismi ospiti, aiutiamo il virus a riprodursi in maniera crescente in funzione della circolazione del virus stesso. La crescita esponenziale non è solo del numero di contagiati, ma anche della carica virale media.

      Il vaccino serve a tenere sotto controllo la carica virale media dei contagiati, i quali saranno così poco colpiti dal virus, e colpiranno meno altri contagiati.

      Poteva andare meglio ovviamente, ma la cosa è questa. Di meglio non si è riuscito a fare, ma i numeri dicono con estrema chiarezza che il vaccino protegge molto bene e di conseguenza protegge me e chinho intorno.

      Per cui, vaccinazione per tutti, bambini compresi. Perché lo scopo è sia proteggersi in maniera diretta tramite la vaccinazione, sia in maniera indiretta attraverso la riduzione sistematica del virus circolante.
      Quando avremo trovato una terapia domiciliare tipo Zigulí al gusto fragola da masticare guardando il tramonto, smetteremo di vaccinarci.

      Il vaccino non è perfetto. Neanche il frigorifero. La mozzarella scade dopo 2 settimane tenuta in frigo, fuori dal frigo ci mette 12 ore a fare schifo.
      Secondo la fine analisi intellettuale dei no Vax, quelli che usano il frigorifero per conservare la mozzarella sono succubi del sistema.....

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    4. dunque, basta una corretta informazione e non una comunicazione martellante dai toni terroristici. oppure prendendoci in giro con la storia dell'immunità di gregge. ci sarebbero anche meno contrari alla vaccinazione.

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    5. Un momento. La chiarezza va a farsi benedire quando si usa all'improvviso l'impersonale "proteggersi" proprio mentre si esorta a vaccinare i bambini. Decodifichiamo, please: si vaccinino i bambini per proteggere gli adulti. Così è onesto. Intendo che è onesto il detto, non l'intento.

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    6. Esattamente. Cioè l'esatto contrario di ciò che si è fatto, in gran parte, fino ad oggi.

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    7. se non si persegue immunità di gregge vaccinazione ha senso a titolo individuale per evitare, o alleviare, possibili infezioni e complicazioni. Purtroppo per un periodo breve, ma funziona eccome. Al contempo la vaccinazione di tutti trova senso, più che altro, nel cercare di frenare le replicazioni e le conseguenti mutazioni che poi "bucano" il vaccino.

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    8. questo, se non ho capito male, è quanto sostiene cts.
      A casa mia la mozzarella al frigo non la faccio arrivare mai.

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    9. per Erasmo, è il punto etico che dicevo l'altro giorno. Gli esperti, in qualcosa di peraltro inedito, ti diranno che seppur il virus senza vaccini ha dimostrato un discrimine clinico fra over e under 60, sappiamo che il virus può ammazzare, seppur pochissimi, anche degli under 60 e pure dei bimbi! ma non sappiamo in anticipo quali, chi, perché, quindi, nel dubbio, l'etica impone ecc ecc

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  4. medicamenti targetizzati per tutti

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  5. "Peccato per mesi di terrorismo mediatico sugli apocalittici effetti avversi, morte a SarcaZeneca, e il clickbait si impenna.!"

    Se con 'terrorismo mediatico' intende quello dei mass media sono convinto che si sbagli. Anzi, è calato un silenzio tombale sugli effetti avversi. Che sarebbero pressoché nulli, a sentire i tg. Però, magari sbaglio io e capisco che non è così che si fa scienza, a parlare con conoscenti continuo a sentire di persone che dopo la vaccinazione (dopo non significa necessariamente a causa) lamentano o riferiscono di eventi che vanno dal leggero fastidio al malanno pesante e invalidante. Potrebbero essere tutti matti, tutta gente che si inventa cose inesistenti, voci fasulle, ma considerata la quantità che ne sento mi sorgono parecchi dubbi. Permettere che si sommino le due variabili X1 (silenzio tombale ufficiale) e X2 (voci ufficiose di prima, seconda e n-esima mano) porta inevitabilmente ad incrementare i sospetti in un gran numero di persone, soprattutto fra coloro che non si sono ancora vaccinati e che presumibilmente non hanno di per se una buona predisposizione nei confronti dei vaccini.

    Così come non circola, almeno nei tg o nei giornali, nessuna statistica sulla percentuale vaccinati/non vaccinati fra gli infetti, fra i ricoverati e i deceduti. Il che favorisce il passaparola delle voci del tipo 'mi ha detto mio cugino che lavora in rianimazione che adesso lì tutti i ricoverati sono vaccinati.

    Così come si sono affrettati a dire che a Trieste ci sarebbe un picco che sono riusciti a capire che è legato alle 'manifestazioni no-vax', mentre la ragion d'essere principale della protesta triestina era la contrarietà al green pass.

    Il terrorismo mediatico c'è stato, ma ha assunto la forma di demonizzazione di chiunque muova la minima obiezione alle decisioni governative.

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