mercoledì 6 ottobre 2021

Aspettativa di vita e classe sociale

 

Le donne vivono mediamente di più degli uomini, non perché lavorano meno o fanno lavori meno pericolosi, anche se ciò ha indubbiamente un ruolo non trascurabile. Avviene soprattutto perché le donne – in media, chiaro – sono più sagge degli uomini: sono più attente all’alimentazione, bevono meno e magari non fumano, insomma sono meno vulnerabili perché si prendono più cura di se stesse.

A parte questa considerazione di genere, guadagnare di più significa vivere più a lungo. Cosa risaputa, si dirà. E però non si riflette mai abbastanza su tale condizione sociale in rapporto a tutto il resto. Eppure la vita è il bene più prezioso che abbiamo, dopo lo smartphone.

Le statistiche sono univoche sui cosiddetti “meccanismi di generazione delle diseguaglianze professionali nella salute”: se si vuole vivere di più – senza la garanzia di essere felici, ovvio – è meglio essere un docente universitario, fisioterapista, dietologo, ingegnere, manager, medico, dirigente pubblico, giornalista, notaio o avvocato. Viceversa, la morte arriva molto prima se sei un manovale, un netturbino, camionista, bracciante, cameriere, la cui aspettativa di vita è più breve, oltre ad essere mestieri particolarmente logoranti che lasciano molti strascichi fisici (le chiamano “traiettorie di salute”).

Sempre stando alle statistiche, si resta impressionati non solo dal ruolo che ha l’istruzione nell’aspettativa di vita e nel benessere mentale, cosa che di per s’è s’intuisce in rapporto ai fattori di rischio occupazionali, ma il quasi incredibile impatto che ha la differenza data dalla condizione abitativa, e ovviamente il “basso livello di ricompensa”, vale a dire il reddito.

Verrebbe quasi (quasi, se no mi censurano) da pensare, dopo 40 anni di austerità salariale (si può negare che i redditi da lavoro crescono meno rapidamente di quelli da capitale, le disuguaglianze si sono ampliate e la povertà si è diffusa?), che l’aumento dei salari più bassi consentirebbe a quei lavoratori di vivere meglio e all’INPS e alla sanità pubblica di risparmiare, ma anche di ridurre la violenza domestica, migliorare l’educazione e il profitto scolastico dei loro figli, e altro ancora. Insomma, sono tutte cose abbastanza comuni in genere a favore delle persone più benestanti.

E vorrei anche sottolineare, se mi è consentito, che viviamo ancora in un sistema che si definisce democratico, ed è quindi singolare che abbiamo avuto al potere per tanti anni leader di “sinistra”, di centro e di altro (miliardari, banchieri ed economisti) che si sono comportati tutti in modo così sfavorevole verso la maggioranza di quelli che tirano a campare e invece hanno favorito in ogni modo e ancor più chi già stava molto bene (*).

Dunque, ricapitolando, un grazie di cuore ai lavoratori manuali e dei servizi da parte di tutti per il finanziamento delle pensioni attuali e future, ma un grazie particolare viene da parte di quei professionisti dell’intossicazione mediatica – a mezzo tv, giornali, social – che spiegano quanto sia necessario non aumentare gli stipendi e, ovviamente, tenere “sotto controllo” le pensioni degli altri.

(*) Gli Stati sono pieni di debiti, ma i conti di ricchi e benestanti sono pieni di soldi. Non c’è contraddizione, ma una cosa spiega, almeno in parte, l’altra. Lo Stato fa regali a chi non ne ha bisogno. Gli ristruttura gratis non solo casa ma anche il giardino, bonus fino a 10.000 euro per l’auto nuova con un prezzo di listino fino a 50.000 euro iva esclusa (anche in questo caso l’incentivo è andato a ruba nel giro di poche ore); bonus vacanze con un reddito fino a 40.000, e a go-go biciclette, monopattini, televisori, eccetera. Riforma del catasto? Si vedrà, con calma. Canoni ridicoli per le concessioni demaniali? È per non minare la “ripartenza” e non gravare sul “caro ombrellone”. Per non dire di altre detrazioni e deduzioni fiscali, ecc. ecc. ecc..

4 commenti:

  1. un paese ostaggio dei vecchi, delle loro rendite, dei loro riti, del loro terrore, della loro Scientia theologiae ancilla.
    Conta la coesione anzitutto, per mantenerle, le rendite; per non spaccare la società per via di un maledetto virus (l'unica divisione benedetta è quella del lavoro). A costo di chiudere in casa e poi vaccinare cani e porci (i subumani senza pass insomma).
    Ma non si può andare contro le leggi di natura. Puoi fare un argine per proteggere Bassano ma non puoi cementare tutto il Brenta come si son proposti eroicamente di fare gettando un sacco di cemento ogni metro. Cioè lo puoi anche fare, per la coesione funziona... ma poi... (poi non ci sarà più chi l'ha proposto di fare, naturalmente)
    Infine i vecchi in Italia hanno più aspettative di vita dei giovani. A breve termine.
    Non resta che sedersi sulle sponde del Brenta, sembro l'Ortis, ciao.

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  2. Il vicino sta ristrutturanda la sua casa enorme a 3 piani con il 110%, e adesso si è pure comperato la tesla e la parcheggia davanti a casa mia perchè davanti alla sua c'è il cantiere!

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    1. sta ristrutturando casa a spese tue (nostre) e ti parcheggia davanti casa. beh, non è ancora arrivato a molestarti per altre cose. ritieniti fortunato. :-(

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