martedì 15 giugno 2021

La NATO, vera minaccia per la pace

 

Il comunicato NATO del vertice di Bruxelles è di 79 paragrafi. Sarebbe interessante esaminarne una buona parte, ma confido che Federico Rampini, nella sua obiettività e indipendenza, saprà colmare le mie inevitabili lacune.

Al paragrafo 50 si legge: “Gli alleati chiedono alla Russia di tornare alla piena attuazione e al rispetto della lettera e dello spirito di tutti i suoi obblighi e impegni internazionali, che è essenziale per ricostruire la fiducia, la trasparenza militare e aumentare la prevedibilità nella regione euro-atlantica”.

Quanta ipocrisia. Che fine ha fatto la famosa promessa fatta a suo tempo dal segretario di Stato americano James Baker, in un incontro con il leader sovietico Mikhail Gorbaciov, che la NATO non si sarebbe mossa “di un pollice a est”?

Quella promessa non fu l’unica nel suo genere. Nel processo di riunificazione tedesca dal 1990 al 1991, Gorbaciov e altri funzionari sovietici ricevettero, da parte dei leader occidentali, tutta una serie di garanzie riguardo alle questioni sulla sicurezza dell’Unione Sovietica. Ciò è evidenziato da documenti declassificati americani, sovietici, tedeschi, britannici e francesi pubblicati dai National Security Archives della George Washington University.

I russi non dimenticano l’alto tributo di sangue e distruzioni pagato nell’ultimo conflitto a causa dei fascismi che sono sorti in seno alle “democrazie” europee. Né possono dimenticare l’atteggiamento delle stesse democrazie assunto negli anni Trenta, che isolavano la Russia lasciandola in balìa dell’autore del Mein Kampf.

La NATO, dall’annessione della DDR alla Germania dell’Ovest (*), ha iniziato l’espansione verso est, che è proseguita in varie tappe e non si è ancora fermata. Un’area geopolitica stabile è entrata in un gigantesco arco d’instabilità, che parte dal Medio Oriente e interessa l’Afghanistan, il Caucaso e giunge fino al Baltico, con un susseguirsi di atti di aperta provocazione in prossimità dei confini e delle zone d’influenza della Russia.

Non è dunque vero (para. 1) che la NATO è “un’Alleanza difensiva che lotta per la pace, la sicurezza e la stabilità in tutta l’area euro-atlantica”. La NATO è lo strumento militare della strategia statunitense per mantenere e ampliare il dominio americano in Europa e dovunque le riesca, destabilizzando e minacciando guerre per chi non vi si assoggetta.

(*) Non fu creato un nuovo Stato, ma si trattò di una “incorporazione”, ossia di un’annessione (Beitrittsgebiet): vedi Trattato di risoluzione finale per la Germania o Trattato dei 2+4. Il Trattato 2+4 stabiliva che né le truppe della NATO né le armi nucleari sarebbero state schierate sul territorio dell’ex DDR.


9 commenti:

  1. Sono sicuro che "JO BRETELLA "saprà interpretare al meglio ...

    caino

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  2. Grazie per il post.
    Saluti

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  3. 1) PUTIN; “LA RUSSIA NON ESEGUE ESERCITAZIONI MILITARI AVVICINANDO I SUOI MEZZI AI CONFINI DEGLI STATI UNITI”



    Putin e Biden si sono incontrati oggi il 16 giugno a Villa La Grange, vicino al Lago di #Ginevra, per parlare di stabilità strategica, criminalità informatica, pandemia di Covid e una serie di altre questioni.

    “la Russia non effettua esercitazioni militari avvicinando i suoi mezzi verso i confini degli Stati Uniti”. Lo ha detto il presidente russo durante la conferenza stampa dopo i colloqui con l’omologo americano, Joe Biden.

    “Nel corso del 2020, abbiamo ricevuto 10 richieste dagli Stati Uniti in merito ad attacchi informatici alle strutture americane. Come dicono i nostri colleghi, dal cyber-spazio della Russia. E quest’anno ci sono state due richieste del genere. Per tutte loro, sia l’anno scorso che quest’anno, i nostri colleghi hanno ricevuto risposte esaurienti. A sua volta la Russia ha inviato 45 richieste di questo tipo alla struttura competente statunitense lo scorso anno e 35 nella prima metà di quest’anno. Non abbiamo ricevuto una sola risposta”, ha detto Putin in una conferenza stampa dopo i colloqui con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

    Allo stesso tempo, la Russia e gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo per restituire reciprocamente gli ambasciatori ai rispettivi incarichi diplomatici, ha annunciato il presidente Vladimir Putin.

    “Per quanto riguarda il ritorno degli ambasciatori ai loro posti – l’ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca e l’ambasciatore russo a Washington, abbiamo raggiunto un accordo, questo problema è stato risolto”, ha detto Putin, parlando con i giornalisti dopo il suo vertice con Biden.

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  4. 2) L’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov ha lasciato Washington ed è tornato in Russia ad aprile per consultazioni sulla scia di uno scandalo diplomatico che è avvenuto dopo che Biden ha concordato con l’appellativo di un giornalista su Putin di “killer” senza anima.

    L’ambasciatore degli Stati Uniti in Russia John Sullivan ha lasciato Mosca lo stesso mese. Il battibecco diplomatico è stato esacerbato dopo che l’amministrazione Biden ha inflitto alla Russia un nuovo round di sanzioni, prendendo di mira il debito sovrano del paese e introducendo altre importanti restrizioni del settore finanziario e bancario sulla nazione eurasiatica.

    Il presidente russo ha anche confermato che lui e Biden hanno discusso di armi nucleari, e ha detto che la Russia e gli Stati Uniti hanno una responsabilità speciale per garantire la stabilità strategica globale.

    Putin ha confermato che il tema dell’Artico è stato discusso “in dettaglio” durante il vertice. Per quanto riguarda le affermazioni statunitensi sulle violazioni dei diritti umani da parte della Russia, Putin ha ironicamente sottolineato che il centro di detenzione illegale degli Stati Uniti a Guantanamo Bay è ancora aperto.

    Commentando il movimento di protesta Black Lives Matter negli Stati Uniti, Putin ha detto che mentre la Russia simpatizza con il popolo americano, non vuole e non permetterà che simili proteste si svolgano sul suo territorio. Lo stesso vale per le rivolte che hanno avuto luogo presso il complesso Capitol degli Stati Uniti a Washington, DC nel mese di gennaio, ha detto.

    Commentando le relazioni economiche tra Russia e Stati Uniti, Putin ha detto che tutto dipende da Washington in questo senso, in quanto non è la parte russa che introduce sanzioni e altre restrizioni.

    Ha aggiunto che le restrizioni già imposte sono costate agli Stati Uniti tanto quanto alla Russia.

    Putin ha anche risposto a una domanda sull’anima di Biden, e “ciò che ha visto negli occhi di Biden” al vertice, dicendo “Sulla sua anima non posso commentare, ma è un partner di dialogo molto equilibrato e costruttivo”.

    Alla domanda se avesse qualche illusione sui rapporti con gli Stati Uniti dopo l’incontro con Biden faccia a faccia, Putin ha detto: “Non ho avuto illusioni fin dall’inizio, non esistono e non possono esistere”.

    Alla domanda sulle leggi statunitensi che fanno pressione sui media russi che operano negli Stati Uniti, Putin ha detto che mentre Sputnik e RT, che sono stati etichettati come agenti stranieri dagli Stati Uniti, rispettano le leggi statunitensi, i media americani spesso non lo fanno.

    Ha anche confermato che il Ministero degli Esteri russo e il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti lavoreranno sulla questione dello scambio di prigionieri dopo il vertice.

    Da Sputnik

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    1. Pare che sia cosa ignobile, e me ne scuso. Ma io trovo che Putin abbia almeno un po' di ragione in più dei suoi detrattori.

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    2. pare che Biden abbia chiesto conto a Putin di quei 11,297 miliardi di aiuti, prestiti e affitti tra l'11 marzo 1941 e il 30 settembre 1946, e dei quali Paolo Mieli continua a romperci la guallera su Rai Storia.

      (St. degli S.U.d'A. di Morison e Commager, vol. 2, Tavole statistiche)

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    3. Non sorprende. Nelle demenze senili si ricordano meglio le cose vecchie che quelle recenti.
      (vale per Biden. Per Mieli non mi permetterei)

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