martedì 20 aprile 2021

Notizie marziane

 

Ieri mattina, alle 12,33 ora locale, mentre le pacifiche democrazie occidentali inviavano flotte militari nel Mar Nero in aiuto dei fratelli ucraini minacciati dall’orso russo, dalla pista denominata Fratelli Wright, il piccolo elicottero robotico Ingenuity è diventato il primo aeromobile della storia umana a compiere con successo un volo controllato e motorizzato su un altro pianeta. Il team Ingenuity del Jet Propulsion Laboratory (JPL) ha ricevuto i dati del volo che dimostrano i risultati tecnici raggiunti e le possibilità scientifiche volando attraverso l’atmosfera rarefatta di Marte.

Ingenuity, con rotore a energia solare, è decollato autonomamente quando il suo controller ha stabilito di avere a favore la massima luce solare e condizioni di volo ottimali. I dati restituiti dall’altimetro di bordo e da altri strumenti hanno confermato che ogni aspetto del volo è andato come previsto: in 39,1 secondi, l’elicottero ha fatto girare i rotori, è decollato, è salito alla sua altitudine massima di tre metri, si è librato, ha fatto un quarto di giro e infine è atterrato sul pianeta rosso.

Ingenuity è un componente della missione Mars 2020 della NASA, che include anche il rover Perseverance. Le immagini del volo di Ingenuity riprese da MastCam-Z montata sul rover, hanno confermato il successo della prova.

Come per tutti i risultati ottenuti nei viaggi spaziali, il primo volo a motore riuscito su Marte è stato estremamente impegnativo. Una di queste difficoltà si è manifestata la scorsa settimana, quando è stato programmato il primo volo del velivolo ed è stato rilevato un errore durante un test pre-volo del rotore. Dopo diversi giorni di studio accurato del problema, il software aggiornato è stato inviato a Ingenuity, consentendo ai suoi sistemi di guida, navigazione e controllo di bordo di decollare e atterrare senza problemi.

La Terra e Marte distano attualmente circa 288 milioni di chilometri, vale a dire che i segnali radio impiegano più di 16 minuti per percorrere quella distanza. Ciò significa che l’elicottero non può essere pilotato semplicemente con il joystick in tempo reale e quindi i voli devono essere autonomi. Inoltre, deve volare in gravità che è circa un terzo di quella terrestre in un’atmosfera densa circa l’uno per cento di quella terrestre.

L’oggetto principale della missione è il rover Perseverance e la sua vasta suite strumentale per esperimenti astrobiologici, mentre Ingenuity è stato aggiunto come banco di prova per fornire informazioni sulle difficoltà di volo nell’atmosfera marziana. Questa missione è simile a quella di Mars Pathfinder e al suo rover di accompagnamento, Sojourner, giunto sul pianeta nel 1997, in gran parte progettati per testare nuove tecnologie e gettare le basi per missioni future.

Il prossimo volo di Ingenuity è previsto per giovedì, un piccolo trasferimento laterale di due metri, mentre il terzo volo si estenderà per 50 metri e ritorno alla base di partenza. I piani per voli successivi saranno stabiliti dopo aver analizzato i dati di questi voli iniziali. Forse ci saranno voli fino a 600 o 700 metri e a quote più alte.

Da quando il 3 aprile Ingenuity è stato depositato sulla superficie di Marte da Perseverance, le operazioni del rover si sono concentrate principalmente sul fornire supporto all’elicottero, fungendo da ponte di comunicazione con la Terra, oltre a documentare i suoi voli.

La finestra di 30 giorni per le operazioni di Ingenuity si chiude all’inizio di maggio, quando è previsto che Perseverance riprenda le normali operazioni. A quel punto, l’elicottero verrà disattivato, forse spingendolo ben oltre le sue specifiche di progetto. La missione principale su Marte 2020 continuerà.

Ci sono già idee per realizzare un futuro velivolo che sarà più grande di Ingenuity e in grado di comunicare con gli orbitanti senza la necessità di passare attraverso un lander, consentendogli una missione molto più lunga e più impegnativa.

Ciò che viene appreso dall’esperienza con Ingenuity fornirà anche una guida per Dragonfly, una missione pianificata sulla luna più grande di Saturno, Titano. Il lancio di Dragonfly è previsto per il 2027 ed è progettato per volare da un punto all’altro sulla superficie di Titano e studiare la chimica straordinariamente unica e complessa di quel satellite.

Dal pianeta rosso, per il momento è tutto.

4 commenti:

  1. Lo dicevo io, che sei di un altro pianeta! 😁

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  2. Speriamo che la probabile delusione di Mantellini non faccia abortire le prossime missioni
    Giovanni

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