mercoledì 3 marzo 2021

Una vita a colori

 


Agli inizi di questa storia si era affermata nella popolazione una sensazione diffusa di pericolo e perciò un dovere largamente riconosciuto come inevitabile, ossia quello di difendersi contro un’epidemia virale che metteva a dura prova il sistema sanitario nazionale e che, specie nei soggetti anziani e molto malati, poteva condurre a esiti fatali.

Oggi, dopo oltre un anno di “stato d’emergenza”, quell’imperiosa necessità è avvertita molto meno, anche a fronte di fatti innegabili, quali il fallimento sostanziale delle politiche e delle misure poste in atto. Non solo per quanto riguarda la prevenzione della diffusione virale, le insufficienti e saltuarie misure di sostegno del reddito per le categorie maggiormente colpite dal fermo imposto alle loro attività, ma anche e soprattutto per lo scandaloso fallimento della vaccinazione di massa, per la cui responsabilità si assiste al solito gioco dello scaricabarile con tanto di “siluramenti” cadorniani.

Non solo si è sbagliato molto a tutti i livelli, e ciò poteva essere in parte giustificato all’inizio, ma si continua a sbagliare anche sotto il profilo degli atteggiamenti e dei messaggi: le assenze, le contraddizioni, le bugie, i ritardi e le infantili assurdità.

Per esempio, che cosa c’entrano in questa faccenda i militari armati di fucile mitragliatore nelle piazze? È questa la rappresentazione che il governo accetta che si dia della situazione? E poi, chi ha autorizzato il signor Bertolaso, per citare l’ultimo caso, a fare dichiarazioni che riguardano l’Italia intera?

In particolare, il signor Mario Draghi, presidente del consiglio, vuole finalmente prendersi la briga di dire a noi anime comuni che cosa ha fatto finora e quali iniziative intende intraprendere in concreto per uscire da questo circolo infernale di vita e di pensieri fatto di pulsanti di pausa e accensione e di impasse vaccinale?

Oltre a spiegarci le ragioni per la nomina di generali, in servizio attivo nell’esercito, nei posti di vertice dellorganizzazione pubblica. Sta mettendo in piedi una vera macchina da guerra contro questo fottuto virus o, come allude la foto qui sopra, per la prevenzione di qualcosaltro? 


5 commenti:

  1. Ai bei tempi i militi ci proteggevano dai terroristi islamici...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. c'è un senso di frustrazione che può esplodere e lo sanno. cmq hanno perso la faccia, semmai l'hanno avuta

      Elimina
  2. Forse il sig. Draghi a capito che il virus si combatte meglio con il mitragliatore.
    un saluto roberto b

    RispondiElimina
  3. è semplicemente troppo tardi.
    uno stato completamente indebitato, ostaggio della finanza e integrato dai migliori raccomandati non può prevenire né curare una situazione così. La può, questo sì, aggravare.

    RispondiElimina