martedì 2 marzo 2021

Ineludibili leggi

 

A palazzo Chigi, al Quirinale, al Viminale e in altri covi romani (ma non solo in Italia) hanno chiara la situazione: se entro alcuni mesi non si sarà sbloccata la faccenda Covid e dunque quella vaccinale, il rischio che si scateni una vasta protesta sociale, difficilmente controllabile, diventerà reale e probabile.

Questa consapevolezza ha portato alla defenestrazione del commissario per l’emergenza Covid e la sua sostituzione con un generale di corpo d’armata, comandante della logistica dell’esercito (possono aver pesato, ma solo in aggiunta, altre valutazioni).

Il teatrino televisivo dei soliti stronzi non basta più. Da un anno ci vengono alternativamente a raccontare che il virus, poi nelle sue molteplici e continue varianti, è molto intelligente oppure troppo stupido, evocando una specie di evoluzione affidata a un continuo atto di creazione sovrannaturale (*).

L’arma del vaccino si rivela essenziale, e stringenti i tempi per la vaccinazione di massa, di modo che si possa tornare alla normalità o quasi. Tuttavia una domanda si sta facendo strada, anche se tendenzialmente elusa dall’industria dei media: posta la rilevanza socio-economica della pandemia e la necessità di affrettarsi, per quale motivo la produzione industriale e la distribuzione del vaccino è stata lasciata e continua ad essere in mano a società private?

I più arguti (non mancano mai!) osservano che Moderna (Lonza) non rivendica l’esclusiva per il proprio vaccino. Bravi, hanno capito tutto di come funziona questo manicomio, salvo non vedere l’essenziale davanti agli occhi (**). Poi ci sono quelli che ti spiegano quanto sia difficile arrivare a un vaccino come questo in così breve tempo (spiegatelo ai cinesi e ai russi, per dire).

Da cui deriva una domanda più generale, ossia quand’è che i ricchi e i potenti prenderanno sul serio i problemi del mondo? Quando anche loro moriranno per i problemi del mondo, risponde teleologicamente Jared Diamond.

Per allora saremo tutti morti, soccombendo non solo agli interessi particolari di questo demenziale sistema economico (e fin qui ci arriva anche il riformismo alla Diamond), ma alle sue ineludibili leggi, illudendoci nel frattempo che sarà la scienza e la tecnologia dei “ricchi e potenti” a salvarci con nuovi strabilianti ritrovati nei loro laboratori e stabilimenti.

(*) Come se i processi naturali non dipendessero dal movimento della materia in tutte le direzioni, con infiniti singoli movimenti casuali. Tuttavia di per sé questa casualità delle mutazioni e della diffusione del virus da sola non può rendere ragione della evoluzione della pandemia.

Si ricorrere a spiegazioni artificiose, introducendo cause fittizie, spiegando la casualità con la casualità stessa, che è quella dovuta alla diffusione del virus in relazione ai comportamenti umani “non rispettosi delle regole di contenimento dell’epidemia”.

In tal modo ponendo la natura e la società umana sullo stesso piano, quello immediatamente comprensibile, applicando la connessione diretta tra causa ed effetto, che ognuno può verificare empiricamente, stabilendo un principio deterministico, sulla cui validità, non solo sotto il profilo epistemologico, reputo inutile star qui a dire.

(**) Tra l’altro, è come se un fabbricante di auto con il quale fosse stata concordata una fornitura comunicasse: non posso fornire le auto nel numero previsto, ma vi metto a disposizione il manuale perché possiate produrle autonomamente.


10 commenti:

  1. Nell'ambito del teatrino televisivo, mantiene un ruolo importante la colpevolizzazione dei cittadini-untori. Ieri sono passato davanti al televisore di parenti, sintonizzato sul TG1(*): parlavano dei danni della c.d. movida, ed erano penetrati nel reparto Covid di un ospedale (credo milanese) per intervistare i malati, di cui uno addirittura con la maschera per l'ossigeno addosso, chiedendogli cosa pensassero di quelli che fanno la movida.
    (*)Ci tengo a specificare, in difesa della mia onorabilità, che io non guardo il TG1: ci sono incespicato ieri in modo del tutto casuale

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    1. Egregio dottore, non so per quale motivo lei sia incespicato, tuttavia se dovesse ripetersi tale incespicamento, le consiglio in via del tutto gratuita di rivolgersi ad un bravo specialista di questo tipo di patologia. Distinti saluti

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  2. A proposito di causalità e casualità.... Qualche giorno fa il piccolo epistemologo che è in me è incespicato su un titolo di giornale tipo Corriere o simili che recitava: "perché il virus muta e perché il vaccino glielo impedirà".
    L'epistemologo purtroppo si è ucciso per il dolore.
    Dottore è grave?

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  3. ''ora l’altro, è come se un fabbricante di auto con il quale fosse stata concordata una fornitura comunicasse :non posso fornire le auto nel numero previsto, ma vi metto a disposizione il manuale''
    a volte capita...(solo il manuale di istruzioni pero')

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  4. Sono 4 mesi che dovrei restituire dei libri alla Biblioteca di Chiasso (CH) ma teoricamente non potrei entrare in Svizzera e qui a Milano adesso siamo in arancione con divieto si spostamento tra comuni. Una società allo sbando, una situazione medievale! GS

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    1. Ma io vado in quella biblioteca perché trovo del materiale che mi serve per lo studio della storia del Canton Ticino e dovrei anche prendere altri libri in prestito (anche se non sono uno studente formalmente parlando). A questo proposito dovresti leggere il decreto rettorale dell'Università degli studi di Milano, dove il rettore dichiara leciti gli spostamenti per motivi di reperimento materiale nelle biblioteche dell'Ateneo! (pubblicato oggi sul sito UNIMI)

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    2. E' un manicomio ....

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    3. Scusa l'intromissione, ma le esigenze di studio sono equiparate a quelle di lavoro. Perciò, per spostarsi in zona arancione, è sufficiente una dichiarazione dell'Università. Nessuna obiezione dovrebbe essere fatta all'uscita dall'Italia, né dalla polizia di frontiera italiana né da quella svizzera. Meno ovvio il rientro dalla Svizzera. Per questo è bene munirsi di una dichiarazione della biblioteca, meglio se in forma di convocazione fatta in data antecedente, altrimenti il rischio è di finire in quarantena. Consigliato, comunque, mischiarsi ai transfontalieri in ora di punta.

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