mercoledì 23 settembre 2020

Il suo vero volto

 

Honoré de Balzac notava che dietro ogni grande fortuna c’è un crimine. Oggi direbbe che dietro le fortune delle maggiori banche mondiali c’è una rete di criminalità, come emerge dai documenti del Financial Crimes Enforcement Network del Tesoro degli Stati Uniti, noto come FinCEN, ottenuti da BuzzFeed News e indagati dall’International Consortium of Investigative Journalists.

Questi documenti, riguardanti peraltro una piccola parte delle operazioni internazionali delle maggiori banche mondiali, dimostrano che tra il 1999 e il 2017 numerossissime transazioni sono state contrassegnate come sospette di riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite.

Come rivela l’indagine, il valore di 2 trilioni di dollari di transazioni sospette è “solo una goccia in un flusso molto più grande di denaro sporco che sgorgava attraverso le banche di tutto il mondo”. I file esaminati nell’indagine “rappresentano meno dello 0,02% degli oltre 12 milioni di rapporti di attività sospette che le istituzioni finanziarie hanno presentato a FinCEN tra il 2011 e il 2017”.

L’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine stima che 2,4 trilioni di dollari di denaro illecito vengono riciclati ogni anno attraverso il sistema bancario, pari al 2,7% della Pil globale, ma solo l’1% del traffico illegale viene rilevato dalle autorità.

Le banche coinvolte sono alcune delle più importanti del mondo. In alcuni casi, hanno continuato a trarre profitto dal flusso di denaro sporco anche dopo essere state multate. Ciò che l’indagine FinCEN ha rivelato è che le attività criminali delle principali banche non avvengono a dispetto delle autorità governative, ma con la loro attiva collaborazione perché sono parte integrante dell’intero sistema finanziario.

In base alle leggi esistenti, le banche sono tenute a segnalare le attività sospette. Tuttavia qualsiasi idea che questo sia un metodo di prevenzione della criminalità sarebbe completamente sbagliata. In realtà, è un mezzo di facilitazione del crimine.

Come ha osservato BuzzFeed News: “Le leggi che avevano lo scopo di fermare il crimine finanziario hanno invece permesso che prosperasse. Nei rari casi in cui le autorità decidono di agire, si tratta di concludere un accordo in cui la banca si impegna a pagare una multa. Ma la multa non viene inflitta ai dirigenti coinvolti, ma pagata dalla banca e trattata come un costo operativo minore, mentre la banca continua a ottenere commissioni e profitti dalle transazioni di denaro sporco”.

Allo stesso modo sarebbe sbagliato ritenere che le operazioni finanziarie di denaro sporco siano in qualche modo separate dalle normali attività del sistema finanziario e bancario globale, poiché ne sono parte integrante.

L’indagine dei file FinCEN descrive in dettaglio innumerevoli casi nei quali le autorità non solo hanno chiuso un occhio sulle operazioni di riciclaggio di denaro, ma le hanno facilitate. Uno degli esempi più eclatanti riguarda la HSBC, con sede nel Regno Unito, la più grande banca in Europa. Nel 2012, ha ammesso di aver riciclato circa 881 milioni di dollari per i cartelli della droga latinoamericani. Il governo degli Stati Uniti ha rinviato le accuse penali per cinque anni in cambio del pagamento di una multa di 1,9 miliardi di dollari e dell’impegno della banca a fermare tali attività.

Durante il periodo di prova di cinque anni, HSBC ha continuato a trasferire denaro da fonti criminali, inclusi i riciclatori di denaro russi, ma nel dicembre 2017 il governo ha consentito alla banca di dichiarare di aver “tenuto fede a tutti i suoi impegni” e le accuse penali sono state archiviate.

Dopo che il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha ricevuto una serie di domande sui file FinCEN, ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma di essere a conoscenza che vari organi di stampa intendevano pubblicare una serie di articoli basati sulle segnalazioni di attività sospette “divulgati illegalmente”, sottolineando che “la divulgazione non autorizzata di dette segnalazioni è un crimine che può avere un impatto sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti, compromettere le indagini delle forze dell’ordine e minacciare la sicurezza delle persone che presentano tali segnalazioni”.

Vedo un parallelo diretto con il caso del giornalista Julian Assange, che ora rischia l’estradizione negli Stati Uniti e 175 anni di carcere per aver denunciato i crimini di guerra statunitensi.

Questo non è il volto inaccettabile del capitalismo, ma il suo vero volto. Gli enormi profitti realizzati attraverso la creazione di derivati e altre forme di “ingegneria finanziaria”, unitamente al riciclaggio di denaro sporco e l’esistenza circuiti finanziari paralleli, dimostrano che non c’è differenza sostanziale tra attività finanziarie legittime e quelle criminali. Sono praticamente indistinguibili.

I file FinCEN sono l’ennesima confutazione che non c’è alcuna sorta di soluzione riformista a portata di mano.

1 commento:

  1. https://www.tio.ch/dal-mondo/economia/1463797/banca-multa-australia-riciclaggio-stangata

    Suppongo che quei dollari siano solo una goccia a fronte dei profitti

    Pietro

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