giovedì 4 giugno 2020

Piccole cose antiche



Quella che sto per raccontare è una bagatella a fronte di ciò che ordinariamente accade in questo magmatico mondo nella sua molto spesso incredibile realtà. E d’altra parte non si può parlare sempre dei massimi sistemi, anche per non indulgere nel più nero pessimismo circa il presente e ancor più a riguardo del futuro.

Durante il periodo del Grande Panico, era scaduta la mia carta d’identità. Ho atteso che aprisse il fotografo, avendo bisogno di una fotografia per rinnovare il documento. Ne ho dovute pagare quattro. Poco male. Ho aspettato il memorabile 4 di maggio, ma l’ufficio anagrafe non ha riaperto. Ho telefonato, non rispondeva nessuno. Ho riprovato e finalmente una voce flebile ha risposto: “Pronto”. Ho chiesto se stavo parlando con l’anagrafe del comune. Ricevutane conferma, ho chiesto di rinnovare la carta d’identità scaduta. Mi è stato spiegato che i documenti di riconoscimento scaduti restano validi fino al 31 agosto. Ho insistito per rinnovare il documento. La risposta, in tono non benevolo, è stata che avrei dovuto telefonare la settimana successiva per prendere appuntamento. Cosa che ho fatto. In occasione della prenotazione mi è stato detto che avrei dovuto effettuare un bonifico di € 22. Ho provveduto a bonificare.

La settimana scorsa ho raggiunto l’ufficio anagrafe dove mi è stato chiesto di poggiare l’indice della mano destra su un aggeggio luminoso. Dopo qualche tentativo di prova, mi è stato detto che la mia impronta digitale è poco leggibile. Sapevo di avere le manine delicate. Infine, la scansione ha interessato tutte le dita della mano destra e alcune della sinistra. Mi è stato rilasciato un foglio provvisorio in sostituzione della mia vecchia carta d’identità dicendomi che entro sei giorni avrei ricevuto per posta quella nuova direttamente a casa mia.

Lunedì scorso il portalettere mi ha detto di avere con sé la busta con la mia nuova carta d’identità, ma date le norme “anti-covid” non me la poteva consegnare come si fa per le altre raccomandate. Mi ha rilasciato un biglietto con il quale nel secondo giorno lavorativo successivo avrei potuto recarmi presso l’ufficio postale per ritirare la raccomandata. L’indomani era la festa della repubblica fondata sul lavoro, e dunque solo questa mattina sarebbe stata disponibile la consegna.


L’ufficio postale quest’oggi espone l’avviso di sciopero di cui sopra. Tuttavia l’ufficio postale era aperto, si entrava a turno, salvo poi scoprire, presso lo sportello per la consegna di pacchi e raccomandate, che causa mancanza di personale nella giornata odierna, esso sarebbe rimasto chiuso. Tutto questo mio tran-tran odierno sotto una bella pioggia battente.

Si tratta, ripeto, di piccolissime cose, ma messe tutte insieme guastano la vita. Sono significative anche sotto il profilo psicologico più di lunghe considerazioni. Pare che in questo paese ci si sforzi in ogni modo perché i grandi e piccoli vantaggi del progresso tecnologico vengano non solo resi vani, ma percepiti come ostacolo.

9 commenti:

  1. Un bell'esempio della contraddizione apicale tra le Forze produtttive e Rapporti sociali di produzione

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  2. Se cerco di elencare i miei problemi, dai più spiccioli ai più legati alla macroeconomia (escludendo alcuni che coinvolgono le relazioni fra le persone) mi accorgo che sono tutti causati dalla pubblica amministrazione. Normalmente, i media e pure la gente comune se la cavano parlando, dispregiativamente, di "burocrazia". Io a questa Signora Burocrazia gli farei un culo così, se potessi: solo che non sono mai riuscito a incontrarla. Invece ho incontrato spesso (non durante il lockdown!) i burocrati, che poi è un termine eufemistico per definire i dipendenti pubblici. Solo che tutti noi abbiamo parenti o amici che sono pubblici dipendenti, e ci sono grandi probabilità che lo siamo noi stessi. "Non generalizziamo", intima allora il saggio, che io però chiamerei wise guy, perché c'è una discreta quota di omertà nell'atteggiamento del saggio.

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    1. Infatti non parlo di burocrazia. L'argomento più ancora che complesso è ostico

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    2. È qualcosa di molto vicino ai misteri della fede cattolica.
      Pietro

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    3. Pietro, tutte le fedi, religiose e anche laiche

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  3. "La corruzione e lo sperpero, spiega Marx, erano certamente presenti, ma erano la
    conseguenza e non la causa delle enormi somme che passavano nelle mani dello Stato nell’interesse
    speculativo dell’aristocrazia finanziaria" ( Marx Karl, Le lotte di classe in Francia dal 1848 al 1850)

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  4. Prendo spunto da Erasmo e da Alberto Savinio (Narrate uomini la vostra storia) per suggerire una piccola antologia delle continue angherie a cui siamo quotidianamente sottoposti.
    Comincio io: abito in una ZTL, cioè una zona in cui per parcheggiare bisogna avere un permesso da residenti.
    Un giorno trovo sul parabrezza della mia macchina, parcheggiata sotto casa e con permesso di sosta bene in vista, un avviso di contravvenzione per "sosta in area non consentita".
    Dopo alcuni giorni mi arriva per posta il verbale. E l'indirizzo sulla busta è ovviamente quello della mia residenza.
    Per finire suggerisco l'articolo di Umberto Eco (Come sostituire una patente rubata). Lo trovate qui https://tinyurl.com/yak5469a

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  5. Penso che sia l'eccessiva organizzazione, sia la disorganizzazione organizzata, abbiano lo stesso scopo: NON far pensare.

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