mercoledì 15 aprile 2020

Senza aspettative


Ieri sera ho ascoltato Ballarò per più di 10-15 minuti (spesso neanche quelli). Per alcuni motivi. Il primo riguardava l’assenza della abituale claque che ad ogni stupidaggine applaudiva o rumoreggiava. Ex aequo perché quando il signor Floris evita di interrompere continuamente il suo interlocutore, appare meno stronzo. Poi mi divertiva l’insofferenza a fatica dissimulata del dott. Rezza nei riguardi della dott.ssa Capua, la quale da molte settimane va ripetendo cose di buon senso, non prestandosi all’isterismo e parlando di ciò che le compete, non come invece fanno altri che dispongono, tra le varie, se e quando far ripartire il campionato di calcio. Quest’ultimo aspetto non è di poco conto in questo paese di vanesi e dittatori in pectore.

Due personaggi mi parvero comunque fuori contesto, lo statistico (mancava solo il grafico del picco delle piaghe da decubito) e lo statista, alias l’on. Bersani, il quale ha sostenuto e ripetuto che in Italia nessuno muore di fame, intendendo che un piatto di minestra si trova sempre  (magari alla Caritas, vero?). Di questo ci sarà modo di riparlare, intanto scopriamo che anche il virus 19 è sociologicamente più avanti della sinistra parlamentare, ideologicamente infetta e senza alcuna reale “aspettativa di vita”.

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