sabato 4 aprile 2020

Cronaca di una pandemia



Il South China Morning Post, con sede a Hong Kong, riferiva il mese scorso che un uomo di 55 anni potrebbe aver contratto l’infezione da coronavirus il 17 novembre 2019. Questo potrebbe essere stato il primo caso di COVID-19, ma le autorità sanitarie ritengono che non fosse il paziente zero. Il primo caso ufficiale confermato è apparso l’1 dicembre 2019 ma non aveva collegamenti con il mercato all’ingrosso di frutti di mare di Huanan, situato a Wuhan. Un’emittente televisiva statale cinese riferiva il 9 gennaio 2020 che l’epidemia era stata rilevata per la prima volta a Wuhan il 12 dicembre. Negli ospedali locali sono comparsi casi insoliti di una malattia simile alla polmonite.

Fluidi polmonari prelevati da questi pazienti ricoverati in terapia intensiva furono analizzati presso l’Istituto di virologia di Wuhan. Sei dei sette pazienti in terapia intensiva erano venditori o fattorini che lavoravano al mercato. Il 21 dicembre, il Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie pubblicava il suo rapporto su un gruppo di pazienti con una “polmonite la cui causa è sconosciuta”.

Nel frattempo un numero crescente di pazienti, collegati al mercato, veniva ricoverato per una grave malattia simile alla polmonite. Pertanto il Comitato sanitario municipale di Wuhan emetteva in tal senso un avviso urgente il 30 dicembre sul suo account sui social media Weibo. L’Organizzazione mondiale della sanità venne informata che c’erano 27 casi sospetti, sette in condizioni critiche. A quel tempo si riteneva erroneamente che la sequenza genetica del patogeno indicasse che si trattava di un coronavirus della sindrome respiratoria acuta grave (SARS).

Molti medici hanno condiviso queste informazioni su Internet, tra cui il dottor Li Wenliang, un oculista del Wuhan Central Hospital, che aveva inviato un avviso ai suoi colleghi della facoltà di medicina tramite un gruppo chat. Quando la notizia si diffuse, fu severamente rimproverato dalle autorità per “aver fatto commenti falsi” e fu accusato di “disturbare gravemente l’ordine sociale”, costringendolo a firmare una confessione. Com’è noto, Li Wenliang manifestò l’infezione il 12 gennaio ed è morto il 7 febbraio (con quale “carico” virale accumulato non è noto).

Il giorno 1 gennaio, le autorità cinesi chiudevano il mercato del pesce di Huanan. Il 2 gennaio c’erano 41 pazienti con infezioni confermate in laboratorio che furono trasferiti all’ospedale Jinyintan di Wuhan.

Gli scienziati del National Institute of Viral Disease and Prevention di Guangzhou (Canton) determinarono la sequenza genetica del nuovo virus il 3 gennaio, denominandolo 2019-nCoV. Le autorità sanitarie furono allarmate dall’improvvisa crescita dei casi con molti malati gravi. Non erano ancora stati segnalati decessi.

Il centro per le infezioni di Hong Kong allertava che la città doveva iniziare ad attuare una rigorosa sorveglianza contro una nuova polmonite virale che si stava diffondendo da uomo a uomo. Il ministero della Sanità di Singapore è stato informato di una bambina cinese di tre anni con polmonite e storia di viaggio a Wuhan. La bambina risultò negativa per SARS e MERS-CoV.

Il 7 gennaio le autorità cinesi stavano reprimendo tutti i social media che pubblicavano informazioni sull’epidemia. Il Centers for Disease Control and Prevention statunitense emetteva un avviso sul rischio di viaggio a Wuhan. In Corea del Sud, le autorità sanitarie disponevano l’isolamento di una donna cinese di 36 anni dopo essere tornata da Wuhan e che presentava tosse e febbre. L’Organizzazione Mondiale della Sanità confermava che un nuovo coronavirus era stato isolato il 9 gennaio. Fu confermato anche il primo decesso: un uomo di 61 anni che era un cliente abituale al mercato del pesce, con pregresse patologie tra le quali malattie epatiche croniche.

Il 13 gennaio, i virologi cinesi pubblicavano la sequenza del genoma per il virus nel database della sequenza genetica NIH, di GenBank (una banca dati open). La Tailandia riportava il primo caso confermato di 2019-nCoV in una donna cinese che era arrivata a Bangkok l’8 gennaio. Il 15 gennaio fu confermata il secondo decesso, quello di un uomo di 69 anni in Cina, che si era ammalato il 31 dicembre.

L’OMS confermava che un team del Centro tedesco per la ricerca sulle infezioni e i virologi dell’ospedale Charité di Berlino aveva sviluppato e pubblicato un nuovo test di laboratorio in grado di rilevare 2019-nCoV.

Alla data del 21 gennaio, un totale di 291 casi erano stati segnalati nelle principali città della Cina. Il Centro MRC per l’analisi globale delle malattie infettive presso l’Imperial College di Londra suggeriva che la loro modellistica stimava oltre 1.700 casi di infezione. Il governo cinese iniziava ad avvertire i funzionari di livello inferiore di non impedire più la diffusione di notizie sul nuovo coronavirus. Lo stesso giorno, gli Stati Uniti riportavano il loro primo caso nello stato di Washington.

Il 24 gennaio, altri paesi al di fuori della Cina hanno segnalato casi importati. Il primo caso confermato di una trasmissione da uomo a uomo al di fuori della Cina si è verificato in Vietnam. Il Politburo cinese poneva l’intera provincia di Hubei in quarantena città per città, quasi 60 milioni di persone.

Il COVID-19 in Italia aveva le sue prime manifestazioni epidemiche il 30 gennaio, quando due turisti provenienti dalla Cina risultarono positivi per il virus SARS-CoV-2 a Roma. Il giorno dopo il governo dichiarava lo stato di emergenza nazionale. Il 23 febbario un decreto delimitava le prime “zone rosse”. Fino a tutto febbraio le partite di calcio e di altri sport si giocarono con la presenza del pubblico. Ancora il 27 febbario, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, pubblicava sulla sua pagina facebook: “"Milano, milioni di abitanti. Facciamo miracoli ogni giorno. Abbiamo ritmi impensabili ogni giorno. Portiamo a casa risultati importanti ogni giorno perché ogni giorno non abbiamo paura. Milano non si ferma”. Lo stesso giorno, il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, invitava a riaprire i musei. E così altri sindaci.

18 commenti:

  1. L'errore è stato proprio quello di fermare le città e di chiudere i musei, non il contrario. Da che mondo è mondo, l'epidemie (e le pandemie) si gestiscono in tutt'altro modo. Per la prima volta nella Storia, invece, vengono isolati tutti, indiscriminatamente, anche i sani. La cosa puzza in maniera così eclatante che bisogna essere anosmici per non farci caso. Io indagherei piuttosto sui motivi geopolitici di un tale lockdown, con tutte le conseguenze economiche che ne derivano.

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    1. non ci sono motivi geopolitici, però ci sono anche motivi elettorali

      da più di un mese dico che per primi dovevano essere chiusi Repubblica e La stampa, fanno più danni del virus. ora ci si sono messi anche quei geni che sul nulla hanno creato un caso sugli aiuti russi arrivati in italia

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    2. Quindi in tutto il mondo si è complici di una gigantesca operazione di mistificazione? Anche l'Oms? All'istituto superiore di sanità tutti impazziti?

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    3. mai detto una cosa del genere e nemmeno mai pensata. che ci sia chi si avvantaggia politicamente, o crede di trarne vantaggio, è un fatto alla luce del sole

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    4. Mi riferivo al primo commento in alto non al suo. Non mi pare che lei sia una complottista!

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    5. paura eh che ti mandi a casa una cesta di coronavirus

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  2. Lo stesso Gori che, chiede di far entrare 200.000 lavoratori strani nelle campagne?
    Una sola parola per definirli: Gentaglia!

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  3. Il mio commento non è stato pubblicato perché ho definito gentaglia i due bischeri da lei citati?

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    1. no, semplicemente perché non sono h24 sul computer
      se poi Lei ha del coraggio nel definirli bischeri e gentaglia in casa mia, si firmi

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    2. visto che corajo che ga sto qua, eh?

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    3. Quindi io sarei l'unico a firmarmi in un blog di un anonimo, visitato e commentato da altri anonimi?
      Sarà uno degli effetti collaterali del covid immagino.

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    4. io uso uno pseudonimo, ma sono rintracciabile (anche alcuni blogger sanno chi sono) e rispondo di ciò che scrivo e viene scritto, civilmente e penalmente. invece lei vuole insultare gratis. questa differenza c'è.

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  4. la "battaglia sanitaria" è stata perduta ancor prima di iniziarla, è stata una rotta.
    Il blocco ora serve a coprire responsabilità, a riposizionarsi per la ricostruzione e a fare le vittime e i modelli in Europa...
    E' stata scientemente sacrificata parte della popolazione e parte della produzione? o è tutto un disastro naturale?

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    1. dopo gli errori (eufemismo) si è corsi ai ripari, esagerando (e si continua ad esagerare, basta leggere repubblica o accendere la tv).
      ora che è stato lanciato il "modello italiano" non possono fare marcia indietro, nemmeno laddove si potrebbe (che senso ha precludere una passeggiata mantenendo ampie distanze e invece accalcare la gente, come ho visto ieri, nei shopping center).

      la strada, ripeto, dell'immunizzazione di massa mi sembra sia l'unica percorribile, da attuare ovviamente gradualmente proteggendo le persone più fragili

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    2. E quale sarebbe questo modello italiano tanto disprezzabile? Perchè in Spagna sono messi al culo peggio che noi. In Francia stessa cosa. In Germania i casi aumentano a dismisura. E questi Paesi hanno avuto il grande vantaggio di vedere la situazione svilupparsi a due passi da casa loro (in Italia appunto). E ci prendevano in giro ("I Francesi non rinunceranno a nulla" diceva Macron). Poi si sono trovati in condizione di avere esplosioni di contagi e hanno seguito più o meno le nostre procedure. Parlo dell'Europa, non considero il caso coreano che non conosco nei dettagli e di cui non parlo. Le cifre dei morti fornite in Italia non tengono conto di tutte le persone decedute a domicilio e di quelle delle case di riposo, tanto per fare due esempi. Leggevo che nelle province di Bergamo e Brescia si registra un tasso di mortalità generale 3,4 volte più alto della media normale. Errori? Tanti. Carenze strutturali a livello sanitario? Una marea. Ma in una situazione emergenziale come questa si è cercato di mettere le toppe al meglio. E francamente ringrazio di avere avuto un governo come quello attuale invece di cialtronate salviniane o meloniane. Ho letto ieri su questo blog un commento molto pacato che diceva sostanzialmente che nelle attuali condizioni non ci sono scorciatoie. Sembra che restare "chiusi" per 2/3 mesi sia diventato un attentato alle libertà costituzionali. Siamo diventati di colpo un popolo di sportivi e amanti della natura. Mai stati sedentari e poltronari. Leggevo oggi che ci sono state 15 mila infrazioni segnalate in 2 giorni. Un pò più di senso civico e rispetto delle regole da parte del popolino (tipo quelli che partivano a razzo da Milano per fiondarsi a infettare parenti e amici nel sud) e chissà che non saremmo già più avanti nel contenere il contagio. Il socialismo bisogna anche saperselo meritare e in generale non ce lo meritiamo ancora, evidentemente. Ma a fare i fenomeni davanti a un computer come siamo tutti bravi! (il riferimento non è all'autrice di questo blog, è una considerazione di ordine generale). Riguardo all'immunità di gregge ci si arriverà ma con gradualità. Un' idea se è buona non è detto che lo sia in ogni momento. Senza un vaccino e senza una cura, in una fase in cui si sta ancora studiando il virus, voler applicare l'immunità di gregge è da matti. E anche i fenomeni d'oltremanica hanno fatto presto marcia indietro a riguardo.

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    3. Sul governo sono d’accordo. Sul modello italiano, no.
      Lo stanno adottando coloro che hanno commesso gli stessi errori (senza fare i sapienti del senno di poi, alcuni erano francamente evitabili tre settimane dopo aver proclamato l’emergenza nazionale), in Spagna e Francia, ed errori anche più gravi vista l’esperienza negativa italiana. È mia opinione che se ne stiano commettendo altri, anche se meno gravi dei precedenti, soprattutto di comunicazione.
      Sull’immunità di gregge: certo, visto cos’è successo causa anche madornali sottovalutazioni sarebbe da pazzi aprire incondizionatamente tutto e in ogni parte del paese. Ma fra una decina di giorni sarà necessario incominciare, per molti motivi. Aspettare metà maggio, come taluno ha detto, è da suicidio. Per l’economia intendo. Dire che la salute viene prima è semplicistico.
      Gli “esperti” vanno consultati, ma poi le decisioni dovranno essere prerogativa politica, anche perché non c’è univocità di pareri tra gli esperti.
      Personalmente la mia vita non è cambiata di una virgola. Mi creda.
      Grazie per la franchezza e pacatezza del commento.

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    4. Grazie a lei per lo spazio d'informazione che fornisce.

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    5. distinguere fra governo e modello italiano è molto strano, il modello è predisposto e imposto dal governo, la tempistica è tutta del governo.

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