mercoledì 12 febbraio 2020

L’amante del Premier




Quando Wilson fece piangere Vittorio Emanuale Orlando


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Frances Louise Stevenson (7 ottobre 1888 - 5 dicembre 1972) a scuola aveva fatto amicizia con Mair, la figlia di David Lloyd George. Nel luglio del 1911, Lloyd George, allora Cancelliere dello Scacchiere, assunse Frances come governante per la figlia minore Megan. La ventenne Frances e il quasi cinquantenne David divennero amanti. Frances accettò di diventare la segretaria personale di Lloyd George alle sue condizioni, inclusa una relazione sessuale.

Questa relazione è rimasta uno dei segreti meglio custoditi della House of Commons (quindi ignoto al grande pubblico). Secondo lo storico Dan Snow, Lloyd George “era il tipo di uomo che s’innamorava tre volte al giorno”. Un biografo ha scritto un libro sulle donne di Lloyd George.

Nel 1918 Frances fu creata comandante dell’Ordine dell'Impero Britannico e accompagnò Lloyd George, allora premier, alla Conferenza di pace di Parigi del 1919. La loro abitazione era vicino a quella parigina del presidente Wilson.

Nel 1943, due anni prima di morire e a due anni dalla morte della prima moglie, l’ottantenne Lloyd George sposò Frances, nonostante la forte opposizione dei figli di primo letto. In tal modo Frances divenne contessa Lloyd-George di Dwyfor.

Nel 1929, Frances Stevenson, dopo due aborti (secondo quanto dichiarato alla BBC da sua nipote), ebbe una figlia, Jennifer Mary († 2012). Frances aveva avuto una relazione con il colonnello Thomas F. Tweed, romanziere e funzionario del Partito liberale che lavorava nell’ufficio di Lloyd George. Secondo fonte citata da Wikipedia, Stevenson incoraggiò [encouraged] Lloyd George a credere che la bambina fosse sua, ma è più probabile che suo padre fosse Tweed.



Secondo la figlia di Jennifer Longford, Ruth Margaret (n. 1957), sua madre non era sicura chi fosse suo padre, e chiamava “nonno” Lloyd George e fino in età matura non seppe nulla di questa storia. Jennifer scrisse un libro sotto lo pseudonimo di Margaret Lassell.  

Jennifer in un articolo del 2007: My mother spent much of her pregnancy in France, where she had relatives, but returned to England for the birt, as tings did not go very, and Lloyd George trusted Enlish doctors more than French ones [...]. As they had agreed,neither of them ever claimed that I was Lloyd George's chils (*).

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Oggi sarebbe facile stabilire se Ruth sia davvero la nipote di Lloyd George. Ruth Longford è autrice di un libro (Frances, Countess Lloyd George: More Than a Mistress, 1996, dove racconta che il rapporto tra la nonna Frances e il poliedrico Tweed fu tutt’altro che fugace (p. 110).

Frances Stevenson pubblicò due libri, The Years That Are Past, e Lloyd George: A Diary , a cura di A.J.P. Taylor, Londra : Hutchinson, 1971. Sempre a cura di Taylor e sui rapporti epistolari tra i due: My Darling Pussy: Letters of Lloyd George and Frances Stevenson, 1913-41, Weidenfeld and Nicholson 1975.

In Lloyd George: A Diary, a pagina 182, si può leggere un passo molto curioso, datato 20 aprile 1919. Frances Stevenson racconta che era affacciata a una finestra dell’appartamento di Lloyd George (in rue Nitot), dirimpetto alla casa di Willson, dove avvenivano le riunioni. Era la domenica di pasqua, una bella giornata primaverile. Durante la discussione con gli altri rappresentanti delle Potenze, e vista la loro irremovibilità alla richieste italiane, “Orlando was overcome began to sob, then got up went to the window” (p. 181). Ed è appunto in quel momento che, stando al suo racconto, Frances vide improvvisamente Orlando apparire alla finestra, appoggiarsi alla sbarra che l’attraversava e mettersi la testa tra le mani. Ebbe, sostiene, l’impressione che stesse piangendo, ma non lo riteneva possibile finché non lo vide estrarre un fazzoletto con il quale si asciugò gli occhi e le guance.

Luigi Aldrovandi, segretario di Sonnino, che di quegli incontri tenne un diario molto particolareggiato e ricco di sfumature, non ne fa cenno. Non certo per riguardo ad Orlando, poiché non se ne sarebbe fatto scrupolo. Personalmente penso che non sia accaduto ciò che Frances Stevenson ha creduto di vedere dalla sua finestra. Può darsi invece che Lloyd George abbia raccontato alla sua amante un episodio simile, ma solo per colore. Del resto gli italiani sono “pittoreschi” per antonomasia. Ciò ha dato luogo a "suggestive" pagine da parte di taluni storici sul presunto carattere degli italiani.

(*) “Mia madre ha trascorso gran parte della sua gravidanza in Francia, dove aveva dei parenti, ma è tornata in Inghilterra per il momento del parto, poiché le cose non andavano molto bene e Lloyd George si fidava dei medici inglesi più di quelli francesi [...] Come avevano concordato, nessuno dei due ha mai affermato che il bambino fosse di Lloyd George”. 

Jennifer, si trasferì in Africa, sposò Michael Desmond Longford (1928-2005), segretario di Lord Twining, governatore del Tanganika. Ebbero tre figli: Ruth, Catherine, Philip. Michael è autore del libro The Flags Changed a Midnight: Towards the Indipendence of Tanganyika, 2001.

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