giovedì 18 luglio 2019

Un’operazione ideologica



La foto del ragazzino che porta con sé dei libri sotto gli occhi dei poliziotti sembra sia stata scattata da Cecilia Fabiano. Quel ragazzino, del quale con troppa noncuranza è stato pubblicato nome e cognome, viene simpatico non solo per i libri che tiene in mano, ma per come viene guardato dalla poliziotta. Ha nessuna importanza se quella foto sia stata “suggerita”, il valore di quella foto è dato dal fatto che essa sia verosimile, così come la celeberrima foto del legionario scattata a Cerro Muriano e attribuita a Robert Capa, sulla cui “spontaneità” sono stati avanzati più volte dei dubbi.

Nessuno può dire se un giorno a quel ragazzino, diventato adulto, verrà assegnato il premio Nobel per qualche suo merito e talento. Ciò che conterà davvero è che quel ragazzino, diventato adulto, arrivi a essere un brav’uomo, nel senso più genuino del termine, dunque non una persona che vive d’espedienti, respinta e in una condizione di discriminazione.

Non è con la propaganda dei buoni sentimenti pelosi, né tantomeno con gli atti di forza, che si affronta il problema dei rom e sinti che vivono ai margini della società. In generale la loro posizione e condizione costituisce indubbiamente un problema sociale, e non solo nei periodi di crisi, e chi lo nega fa solo un’operazione ideologica e strumentale al pari di Salvini che ne fa una di segno opposto per acchiappare facile consenso.

7 commenti:

  1. Cogliere nel segno.

    Sì ,Olympe hai colto nel segno.
    Lo sguardo della puliziotta la dice lunga.
    E' uno sguardo indagatore del tipo : possibile ?
    Non dico di più.
    Caino

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  2. Off topic,
    che ne pensa dell'articolo di cui al link:
    https://www.economiaepolitica.it/2019-anno-11-n-18-sem-2/pluslavoro/

    Grazie.
    AG

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    1. Secondo me è necessario risolvere un equivoco di fondo: nell’articolo si parla di scambio di denaro con forza-lavoro. È alquanto impreciso, poiché non basta scambiare “denaro” con forza-lavoro per produrre plusvalore. È necessario che quel denaro rappresenti esattamente del “capitale”. Altrimenti anche il lavoro della mia domestica che retribuisco con denaro diventa fonte di plusvalore. Il che non è. Pertanto, in premessa andava precisato che cosa distingue il lavoro produttivo da quello improduttivo, il denaro in quanto reddito e il denaro in quanto capitale.

      In buona sostanza, l’articolo tratta della ripartizione tra diversi “soggetti”, tra i quali degli intermediari, delle quote di plusvalore. Parla anche di valorizzazione del capitale, ma in tal caso andrebbe specificata la differenza che c’è, in rapporto al capitale stesso, tra plusvalore e profitto. In altri termini tutto quel bla bla bla si potrebbe chiamare “caporalato”. Le cose sono molto semplici, non serve complicarle chiamando in causa piattaforme e algoritmi.

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  3. Tu speri che quel ragazzino una volta adulto diventi un buon'uomo. Sicuramente quel ragazzino si ricorderà tutta la vita quello che gli è successo ora, che lo stato nella figura di un poliziotto con una violenza inaudita (500 poliziotti neanche dovessero espugnare qualche covo di mafia) lo hanno sradicato dalla sua vita.
    un saluto roberto b

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    1. dunque escludi per lui la possibilità di diventare altro da quello che di solito diventano i suoi coetanei

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    2. Non escludo nulla però la violenza che ha vissuto, di questo ne sono sicuro, lo condizionerà per tutta la vita.
      un caldo saluto roberto b

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    3. non è stata acqua fresca, certo
      grazie ciao

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