lunedì 11 marzo 2019

L'unica verità assoluta


L'Italia è un paese profondamente diviso, non solo politicamente, e il PD è altrettanto responsabile di questo stato di cose quanto i partiti di destra (di destra!) che ora sono al governo. Fortuna vorrà che con il nuovo corso zingarettiano le cose cambieranno, a cominciare dalla proposta che segue. Ci credo, eccome!

Cinque milioni di italiani vivono in totale povertà, tre volte più di 11 anni fa, prima della crisi del 2008. E molti altri, la maggioranza, non se la passano bene. Allo stesso tempo, i dati di Forbes, pubblicati martedì scorso, hanno rilevato le gigantesche fortune dei cinque italiani più ricchi: il re di Nutella, Giovanni Ferrero & famiglia ($ 22,4 miliardi), il fondatore di Luxottica, Leonardo Del Vecchio ($ 19,8 miliardi), l’imprenditore farmaceutico Stefano Pessina ($ 12,4 miliardi), lo stilista Giorgio Armani ($ 8,5 miliardi), e l'ex capo del governo e imprenditore dei media, Silvio Berlusconi ($ 6,3 miliardi). Settanta miliardi in cinque famiglie. Niente da dire, per carità, siamo un paese fondato sulla meritocrazia (art. 34, comma 3 Cost.).

Ma anche altri non scherzano, come Massimiliana Landini Aleotti, Augusto & Giorgio Perfetti, Renzo Rosso, Paolo e Gianfelice Mario Rocca, Giuseppe De Longhi, Patrizio Bertelli, eccetera. Fuori classifica, vengono i milionari, e sono migliaia, molte migliaia. Non pochi di loro non risultano così benestanti al fisco, ma questa è una battaglia persa in partenza.  Ecco perché ci sarebbe la necessità di operare una revisione delle attuali scandalose aliquote d’imposta per successioni e donazioni (di gran lunga inferiori alla media europea). In tal modo qualche miliarduccio l’anno si potrebbe recuperare, andando a rimpinguare le esangui casse statali. Basterebbe fotocopiare (fotocopiare!) la legge tedesca, francese, inglese, a scelta. In fin dei conti, si può farla franca con il fisco in tanti modi, ma non ci si può sottrarre all’unica verità assoluta di questo mondo, ossia la morte.

Quando parlo o scrivo di queste cose, segue inesorabile un silenzio assoluto. Ognuno ha o spera un giorno di avere un gruzzolo da difendere dalla voracità del fisco. Più che la politica a dividerci è la “roba”.


4 commenti:

  1. cade il silenzio....
    ma s'alza la disperazione.
    magari alle prossime elezioni si vota rambo

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  2. È vero: è la "roba" a dividerci più che la politica. Ma - segue bestemmia - com'è che non entra nella zucca la differenza tra "roba grossa" e "robetta"? Secondo me, in Italia, non si fa mai troppo i conti con il familismo generale che impera in ogni settore della vita pubblica e privata, quello che fa sì, 9 volte su 10, i figli seguano (ma guarda un po') le orme dei genitori, soprattutto in certi campi di dominio, politico, culturale, imprenditoriale, eccetera. Esempio classico italiano: i giornalisti figli di giornalisti.

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  3. Ci sono figli di ...dappertutto. il merito fa da supporto all'ideologia dell'esclusione

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  4. "Ci sono figli di ...dappertutto. il merito fa da supporto all'ideologia dell'esclusione" Capolavoro

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