venerdì 16 novembre 2018

L'uomo misterioso: le basi ideologiche della pizza all'ananas


«Tra 2007 e 2016, nel più generale arretramento dei paesi avanzati e dell’area euro, l’Italia ha quasi dimezzato la sua quota della produzione industriale mondiale al netto del costo dei fattori (capitale e lavoro) impiegati per realizzarla».

Che cosa significa “quota della produzione industriale mondiale al netto di capitale e lavoro impiegati per realizzarla”? Può significare solo una cosa in termini di produzione: il plusprodotto; vale a dire, in termini di valore, il plusvalore. E allora perché non chiamarlo così?

La risposta è molto semplice: perché siamo una rivista di sinistra che, partendo dalle parole di Gramsci, s’incarica di fare “una spietata autocritica della nostra debolezza, bisogna incominciare a domandarsi perché abbiamo perduto, chi eravamo, cosa volevamo arrivare”. Insomma una rivista, sorella di quella “americana” con lo stesso nome (Jacobin), che sente il bisogno, sempre usando le parole gramsciane, “di fissare i criteri, i principi, le basi ideologiche della nostra critica”. 

E che cosa c’è di meglio per “una rivista marxista ma non propagandistica”, nel perseguire tale nobile scopo, che usare la terminologia e i modi empatici della pubblicistica borghese? Quindi parlare di economia e crisi per 140 pagine senza mai nominare il “plusvalore”, e al più chiamarlo “valore aggiunto”?

Nell’intervista al fondatore, direttore ed editore della Jacobin americana, Bhaskar Sunkara, questi precisa su quali letture è avvenuta la sua conversione al marxismo “non propagandistico”, ossia leggendo "le opere di socialisti democratici come Michael Harrington e Ralph Miliband, e alla fine anche lo stesso misterioso Karl Marx". E che cosa ha appreso dall'uomo misterioso? Ecco le esatte parole di Sunkara:

“… mi ha fornito gli strumenti per capire come mai le riforme conquistate all’interno del sistema capitalistico fossero così difficili da sostenere, e sul perché ci sia così tanta sofferenza in società così piene di abbondanza. Alla fine ho combinato il mio cuore socialdemocratico e il mio cervello ancora confusamente marxista nell’idea politica che sostengo oggi: un radicalismo consapevole delle difficoltà del cambiamento rivoluzionario e, allo stesso tempo, di quanto profonde possano essere le conquiste delle riforme”.

Al “cervello ancora confusamente marxista” di Bhaskar Sunkara, combinato con il suo “cuore socialdemocratico”, il misterioso Marx ha fornito precisamente questa basilare nozione: quanto profonde possano essere le conquiste del riformismo!

E, del resto, che cosa aspettarsi dall’ex vicepresidente dei Socialisti Democratici d'America? È dunque partendo da questi riferimenti che si vorrebbero “fissare i criteri, i principi, le basi ideologiche della critica” della sinistra critica-critica ma non propagandistica italiana.

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N.B. : il Democratic Socialist of America (DSA), fin dalle sue origini è stato nient'altro che una fazione del Partito Democratico.  

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