martedì 2 ottobre 2018

Sulla base d'interna necessità



Il reddito di cittadinanza, di dignità o in qualunque altro modo declinato finirà per creare ulteriore sfruttamento e precarietà. Lungi dal ridurre la povertà (quella di eliminarla è una fola), creerà nuove contrapposizioni tra poveri e quelli un po’ meno poveri, tra garantiti e quelli meno o per nulla garantiti. Soprattutto avrà il merito di abbassare ulteriormente i salari poiché immette sul mercato manodopera che sarà costretta ad accettare condizioni peggiori. Più sarà efficiente il meccanismo d’inclusione e più ampio sarà il fenomeno (come avviene già in altri paesi).

In una società in cui la produzione di merci (di qualsiasi tipo) è fonte di ricchezza per pochi, ma ha bisogno di un numero sempre minore di proletari ai quali garantire la riproduzione, la massa dei poveri, dei disoccupati e degli esclusi è di necessità enorme e crescente. Masse sempre più povere, più inquiete e sempre meno legate al “patto” che tiene insieme le comunità.

Qui s’innesca, a livello sociale, la contraddizione fondamentale: tra quelli che trovano collocazione nel processo capitalistico e coloro che ne sono esclusi! Questo è sempre stato vero, ma non nelle dimensioni che si vanno stabilendo man mano che aumenta la produttività del lavoro spinta dallo sviluppo tecnologico.

Se avessero una minima cognizione delle cause reali delle dinamiche economiche e sociali, i propugnatori palesi di tale misura dovrebbero sapere che una formazione sociale non è determinata dal rapporto numerico delle singole categorie della popolazione, bensì dai rapporti di sfruttamento, vale a dire dai rapporti di proprietà.

Pertanto, la dinamica dei fenomeni sociali va letta nelle sue cause, cioè entro i rapporti reali di produzione capitalistici e dunque sulla base della loro interna necessità. Il resto sono idiozie ben remunerate dai media e dai loro inserzionisti (in definitiva pagate dal pubblico).

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Lavorare meno, lavorare tutti. Era questo lo slogan in voga nel tempo che fu. Sembrava una bestemmia. Eppure è oggi l’unica soluzione alla disoccupazione e al precariato. Una sinistra europea degna di questo nome dovrebbe partire da qui.

L’ideale sarebbe ridurre la giornata lavorativa normale da otto a quattro ore, per poi giungere a ridurre anche i giorni lavorativi settimanali pro capite. Tuttavia vi è un ostacolo insormontabile anche solo a voler ipotizzare un progetto di riduzione più graduale. Tale ostacolo è costituito dal capitalismo nella sua dimensione globale.

Da quando scrivo questo blog dico che il riformismo è fallito. Esso funziona solo in determinate condizioni, in una certa fase dello sviluppo del capitalismo. Tale fase s’è chiusa definitivamente. Non c’è più trippa per gatti, non da oggi ma da tanto tempo. Il debito pubblico di tutti i paesi lo sta a dimostrare, per esempio.

7 commenti:

  1. Salve Olympe, volevo condividere questa veritiera testimonianza della situazione proletaria odierna, di cui riporto un estratto.

    https://www.carmillaonline.com/2018/10/01/il-fiato-del-drago/

    《Eccola qui, l’Italia profonda, l’Italia del 4 marzo: è tutta ordinatamente seduta in sala mensa davanti a noi, con le gambe accavallate, le fronti sudate, i nostri pomposi documenti congressuali usati per farsi fresco nell’afa settembrina che, come le sfighe, le zanzare e i pappataci, proprio non si decide a passare. Non c’è bisogno di chiedere a questi lavoratori per chi hanno votato alle elezioni, lo sappiamo bene. In qualche modo sono finalmente arrivati al governo – il modo peggiore, la delega ai venditori di fumo e di odio – ma se ne accorgeranno solo tra qualche anno. Per adesso restano in attesa – vediamo che succede, guardiamo che fa questo governo, e adesso sentiamo pure cosa hanno da dirci ‘sti due coglioni: la sera davanti alle loro Tv o adesso schierati in assemblea, sempre pubblico (pagante), sempre platea, mai protagonisti della loro storia.》

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    1. non è che quelli di prima abbiano dato prova migliore, ed è proprio questa la prima ragione della delega ai venditori di fumo e di odio, a questi cretini 100%.

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  2. Giorni fa un tizio, in un commento ad un articolo sul Post dichiarava la fallacia del marxismo. Ci stanno scuoiando e c'è gente che vuole saltare la fila...
    Alessandro

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  3. Può fare degli esempi su perchè creerà contrapposizioni tra poveri e meno poveri, e soprattutto perché si abbasseranno ulteriormente i salari?

    Grazie e saluti.

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    1. ascolti il podcast di "primapagina" su radio tre (quello di stamani, alle 8 e un minuto, quando il giornalista di turno legge alcuni sms) e capirà perché creerà contrapposizioni tra poveri e meno poveri.
      Quelle contrapposizioni le sta già creando!
      sul perché si abbasseranno ulteriormente i salari è esplicitato nel post.
      grazie a lei

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  4. It's actually a cool and helpful piece of information. I'm satisfied that you just shared this helpful information with us.
    Please keep us informed like this. Thanks for sharing.

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  5. Chi sa fare manicaretti di parole, un tempo vendeva tappeti in piazza, oggi vende tappeti in Parlamento.
    Il vero reddito di Cittadinanza ha senso solo in una società in cui i mezzi di produzione sono gestiti dai Cittadini.

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