domenica 2 settembre 2018

Appesi ai lampioni accesi


Quest’anno, nel solito albergo, una delle due bariste era laureata in lingue con una tesi su una diarista americana dell’’800 della quale ha tradotto una parte delle sue memorie. Come cameriere, un allampanato e simpatico giovanotto, laurea magistrale allo IUAV. Mi ha detto che come cameriere guadagna di più che come architetto in un noto studio veneto. Prospettive? Andare all’estero. Tutto vero, nulla d’inventato. Di più: alla reception un laureato in filosofia. Gli sta bene, non ci si laurea in filosofia di questi tempi.

Questo accade mentre, tra l’altro, nell’etilica Unione Europea ci si preoccupa dell’ora legale, da estendersi tutto l’anno. Però ogni contrada europea farà come gli pare (materia per estenuanti dibattiti parlamentari e diverse puntate di Ballarò&Affini). Di modo che, per esempio, anche i nostri bimbi, come quelli dei mitici paesi del nord, potranno far scuola con il buio e ricreazione mentre albeggia. Romantico, no? Quanto ai pendolari, loro al buio ci sono abituati e un’ora di scuro in più gli fa niente.

Ci meravigliamo del populismo? Ringraziate il cielo che non vi abbiano ancora appeso ai lampioni (accesi secondo l’ora legale).

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