giovedì 19 aprile 2018

Molto più meglio



Ogni giorno è la stessa merda. E come potrebbe essere diversamente dopo aver promesso per mesi, anzi per anni, 780 euro a ogni disoccupato, una tassazione massima del 15-23 per cento “a prescindere”, l’abolizione della Monti-Fornero e “cchiú pilu pe' tutti”?

Si evita di parlare del debito pubblico, come se fosse maleducazione nominarlo, il quale aumenta mediamente e costantemente di circa 70 miliardi l’anno pur con tassi d’interesse sotto i tacchi.


Ci sono dei burloni da Washington che richiamano "il taglio della spesa primaria corrente, il sostegno alle fasce più deboli, l'aumento degli investimenti e la riduzione del carico fiscale sul lavoro, con un ampliamento della base imponibile e uno spostamento" verso la tassazione delle ricchezze e degli immobili e dei consumi.

È tutto da ridere, al momento. Questa gente non s’è mai fatta un giro (non turistico) per l’Italia, ma soprattutto sembra ignorino le statistiche sulle dichiarazioni dei redditi.

Tassare le ricchezze? Se un partito proponesse di riformare le aliquote di donazioni, successioni e roba simile, sul modello tedesco oppure francese, alle prossime elezioni subirebbe un tracollo definitivo. 

Quanto alla tassazione sui consumi, essa colpirebbe i redditi più bassi, come solito. Lo champagne e il caviale stanno al 22%, come il pellet da riscaldamento; aragoste e ostriche, ma anche un cavallo per la propria scuderia, aliquota al 10 per cento come il gas metano. E tale rapporto non muterà, governo ladro dopo governo infame.

Incrociare i dati sulle consistenze patrimoniali (pensiamo ai depositi bancari) con le dichiarazioni dei redditi è una cosa che nessuno farà mai seriamente, per il semplice motivo che il più pulito ha la rogna.

Figuriamoci per quanto riguarda i beni e servizi demaniali, materiali e immateriali, dati in concessione. Le acque minerali, per esempio. Quanto al gioco d’azzardo, gli interessi sono enormi e gli intrecci consolidati (la vera Gomorra).

L’elenco potrebbe continuare, ovviamente, e se esiste un fiscalista o economista onesto in circolazione, potrebbe ragguagliarci “molto più meglio”.


2 commenti:

  1. sono svariate e convergenti le prove che escludono l'Italia dal consesso europeo.

    I redditi alti sono frutto dei patrimoni, non viceversa.
    I patrimoni sono frutto di rendite.
    La rendita, specie quella dinastica, si configura come conflitto d'interessi.
    Chi non ha rendita non è nulla, deve servire e pagare tasse ai padroni.
    La ricchezza, enorme, è oggi sostanzialmente infondata e senza controllo alcuno.

    In parte nascosta dietro una forma democratica impraticabile;
    e l'altra parte in Svizzera.

    Non si può non prenderne atto.
    In Europa.

    ma fa paura il paese della mafia, del papa e del fascismo.
    Il paese più bello del mondo.

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  2. Quei burloni dell' FMI: e se Mattarella desse a sorpresa l'incarico alla Lagarde? Ma io piglierei più volentieri il suo predecessore.

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