mercoledì 7 marzo 2018

Quanto alle schegge ...

Negli ultimi giorni dev'essere successo qualcosa di particolare, di strano, se oggi Augias ha citato, con un risolino, una frase di Marx, stupendosi della sua analisi. In realtà Marx nel 1847 stava solo riferendo ciò che stava avvenendo. Quanto ad analisi del modo di produzione capitalistico, Marx ci ha lasciato ben altro. Poi Augias ha fatto un'altra considerazione su Marx, come solito ad capocchiam.

Il riformismo ha rivelato i suoi limiti, tutti. È finito perché incompatibile con le leggi dell'accumulazione capitalistica. Se non si prende atto di questo fatto essenziale, si continuerà ad illudersi e ad illudere. Alternative? Una sola.  


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La campagna elettorale di Potere al Popolo ha dimostrato che non offriva reali alternative alle politiche di destra del PD, con le quali ha al massimo differenze tattiche. Infatti sono alleati con Syriza (coalizione della sinistra radicale), che sta gestendo un governo pro-austerità, pro-UE in Grecia, in alleanza con il partito degli Indipendenti Greci (Anel), cioè con il partito nato dalla scissione dal principale partito greco di centrodestra, Nuova Democrazia. Ha anche ricevuto il sostegno di Jean-Luc Mélenchon, il cui partito, France insoumise (la versione francese di “prima gli italiani” e di America first), aveva annunciato il suo sostegno per la spesa militare rafforzata. In ogni caso, sono alleati di un “nazionalismo d’anticamera”, per dirla con un’espressione cara a Stendhal.


Liberi e uguali non poteva andare oltre il risultato ottenuto, sia per la presenza degli esponenti che lo rappresentano mediaticamente, sia perché la proposta politica è risultata reticente o quantomeno balbettante, basti pensare al tema delle pensioni (chi mi sa dire esattamente quel era in concreto tale proposta?) ma anche a quello del lavoro, e pure autolesionisti sul tema dell’immigrazione, perché incapaci di dire che se l’immigrazione non è un problema di polizia, tuttavia l’illegalità non può essere sottaciuta e va combattuta con decisione. Dovevano presentarsi come forza di rottura radicale e non come forza di governo. Con D’Alema, Boldrini, e quell’ectoplasma di Grasso? 

Questi lacerti della sinistra che fu, non hanno mai superato certe nostalgie sul sedicente comunismo del XX secolo, da un lato. Dall’altro, credendo oltretutto che fosse sufficiente essere contro Renzi e dirsi a lui alternativi per accalappiare voti, hanno nel corso degli anni buttato nella pattumiera – salvo un timidissimo e tardivo ripensamento sul filo di lana – un patrimonio d’idee, di principi, di valori e di lotte, credendo sinceramente che il capitalismo avesse vinto per sempre, o quantomeno per qualche secolo a venire.

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