giovedì 28 dicembre 2017

Votare per chi, votare perché?


Le elezioni sono state fissate per la prima domenica di marzo. Elezioni del tutto inutili, qualunque risultato sortisca da esse. Tutti vincitori. Non cambierà nulla, assolutamente nulla. Il debito pubblico continuerà, come sempre, ad aumentare di 70-80 miliardi l’anno; la disoccupazione ufficiale rimarrà a due cifre; le condizioni di sfruttamento del lavoro peggioreranno, e se metteranno mano alle pensioni sarà solo per combinare altri pasticci. Per soprammercato prepariamoci a sorbirci due mesi di rompimento di palle.

A lavorare e pagare sono sempre i soliti. Per contro, molti autonomi, commercianti e professionisti dichiarano 20, 30, 40 mila euro d’imponibile (ma anche vicini alle soglie di povertà) pur avendo redditi reali di molto superiori e possedendo patrimoni di centinaia di migliaia di euro, spesso di milioni di euro. L’incrocio di dati bancari e dei registri immobiliari con le dichiarazioni dei redditi sarebbe cosa semplicissima. Nessun governo agirà in tal senso perché si troverebbe contro milioni di evasori, cioè di elettori.

Gli evasori e i farabutti di tutte le risme hanno interesse a sostenere il sistema. I partiti fanno finta di litigare tra loro (più di 500 parlamentari hanno cambiato casacca), ma sono solo dei comitati elettorali che hanno tutto l’interesse a mantenere le cose così come sono. Votare per chi, votare perché? Se non avete ancora capito il gioco siete degli erbivori.

3 commenti:

  1. se le successioni, donazioni, prestiti infruttiferi, voluntary disclosure ecc ecc ecc sono liberi allora c'è poco da incrociare dati bancari.
    Mettiamo un uomo di chiesa: reddito quasi zero, patrimoni enormi. Che facciamo? Andiamo a chiedergli spiegazioni? Diranno, tutti, che son ricchi del loro e la proprietà è sacra, intangibile, fatti i cazzi tua. Gli uomini del sistema Italia sono alla fin dei conti tutti uomini di chiesa, con un padrone molto in alto. Fra di loro non servono nemmeno elezioni, si è tutti eletti e, va da sé, galantuomini. Tu che non lo sei, non ti piace? emigra. (è l'Europa che te lo chiede)
    L'unica leva fiscale sensata sarebbe quella patrimoniale ma in Italia è come bestemmiare in chiesa. Patrimoniale non significa aumentare le tasse, ma cambiarle, diminuire contestualmente - e di brutto - tutte le altre (ecco, sono già in campagna elettorale).
    Chi non vuole la patrimoniale dice sempre che dare soldi così ad uno stato inefficiente sarebbe solo peggio. Ma poi nello stato hanno infilato tutti i propri sottoposti, per concorso naturalmente. Allora una legge sul conflitto d'interesse, altro bestemmione. Infine, a suon di bestemmie, adda venì il diavolo per approvare due o tre riforme sensate. Il diavolo è l'unico riformista di questo sistema.

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  2. Ti segnalo questo sul debito pubblico
    https://www.pandoratv.it/zibordi-spara-a-zero-sul-debito-pubblico/

    Notevole perchè viene dall'interno del mondo della finanza.

    Intanto ti faccio calorosi auguri, scusandomi per il ritardo dovuto a cause di forza maggiore,
    g

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