martedì 28 novembre 2017

Fake news, soprattutto con "distinzione"

Oggi su la Bugiarda Recalcati invita “la sinistra” a rileggere … Turati! Non si tratta in senso stretto di una fake news, e del resto c’è da chiedersi se esista qualcosa di più "fake" dei psicoanalisti. Tuttavia questo è uno dei tanti sintomi, piccoli e grandi, di tempi a nostro modo difficili, in attesa di quelli drammatici.

*

Tutti sanno (almeno in altri tempi era così) che Marx è l’autore de Il Capitale. Molti (in senso relativo) sostengono pure di averla “letta” quest’opera di Marx. O magari anche solo sfogliata, che già sarebbe qualcosa. Pochi (in senso assoluto) hanno qualche reale cognizione sul Capitale di Marx. Non è raro, invece, d’imbattersi in saggisti, giornalisti, politici, blogger e affabulatori vari che, citando Marx e il Capitale, asseriscono le cose più invereconde, e sempre la loro fonte è il sentito dire, cioè l’aver letto o ascoltato puttanate panzane, le quali rappresentano la merce di maggior scambio e più a buon mercato.

Due esempi tra i tanti di fake news sul tema. Nei convegni e nei salotti (così come nei manuali, ecc.) quando succede di citare Marx, non manca il riferimento alla sua “teoria del valore-lavoro”. Sta di fatto che per Marx “il punto di partenza così come il punto d’arrivo” della sua indagine scientifica non è né il valore, né il valore di scambio, né il lavoro, bensì il capitale, e dunque l’esame in tutti i suoi aspetti della “merce singola come forma elementare” della ricchezza della società in cui domina il modo di produzione capitalistico.

E, soprattutto, Marx non ha mai usato l’espressione “valore-lavoro”, coniata invece da un suo critico borghese, ossia da Eugen Ritter von Böhm-Bawerk. A un livello più basso, diciamo delle osterie di un tempo e ora nei cosiddetti social, pare che Marx sia stato il teorico del “comunismo” (e dunque, secondo tale vulgata, indiretto responsabile dei “gulag”), del quale sembra abbia scritto in lungo e in largo nelle sue opere. E tuttavia, Marx è uno degli autori “marxisti” che meno ha scritto sul tema del comunismo. Per esempio, ne Il Capitale del “comunismo” non si parla e il termine ne non vi compare mai. Una sola vota si legge “società comunista”, ma senza alcun’altra specificazione.

Per completezza segnalo quanto si trova in Wikipedia a tale riguardo: “La teoria marxiana del valore-lavoro prende come base la teoria classica, ma vi apporta alcune modifiche”. Lo stesso che dire: la teoria copernicana apporta alcune modifiche a quella tolemaica. Ma ciò che segue è davvero esilarante: “Inoltre Marx recupera la distinzione fisiocratica fra lavoro produttivo ed improduttivo, per arrivare alla distinzione fra sovrappiù (plusvalore) e sfruttamento”. E dunque ringraziamo la scuola fisiocratica e soprattutto la “distinzione” con cui vengono spacciate perline colorate (**).

(*) La vicenda redazionale ed editoriale de Il Capitale. Per la critica dell’economia politica (questo il titolo integrale), è a dir poco complessa, e per sommi capi l’ho recentemente riassunta in un post.

(**) «Dalla concezione dei fisiocratici, i quali concepiscono il profitto (interesse compreso) semplicemente come un reddito destinato ad essere consumato dal capitalista, deriva anche l’opinione di A. Smith e dei suoi successori, che l’accumulazione del capitale sia dovuta alle privazioni personali, al risparmio e all’astinenza del capitalista. Essi possono fare questa affermazione perché considerano la rendita fondiaria come l’unica fonte vera, economica, per così dire legittima dell’accumulazione» (Teorie sul plusvalore, I, MEOC, XXXIV, pp. 30-31).

11 commenti:

  1. Le fake news, la disinformazione, la pura propaganda, sono i metodi standard con cui vengono sistematicamente manipolatele masse (insieme alla distrazione continua).

    A cascata si pare dalla mistificazione "suprema": il sistema di ruberia globale organizzato servito come fosse una fucina di progresso, realizzazione e meritocrazia per tutti.
    Tutto il resto viene di conseguenza, e pervade ogni notizia: politica interna, politica estera, e pure la scienza

    https://www.wired.it/attualita/2017/10/23/perche-esperimento-sox-sicuro/
    (che tristezza, gente che non sa di cosa parla rischia di far saltare la ricerca di base in Italia).

    La prima, vera, unica, rivoluzione che va fatta, è quella nella testa del popolo: farli studiare, Cxxxo!!!

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    1. sono d'accordo, ma non credo basti agire sulle idee, anche se bisogna prendersi cura degli aspetti ideologici e dunque della falsa coscienza

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    2. Sono anche io d'accordo sul fatto che non basti agire sulle idee.
      Quello che però mi preme è che la gente sia sempre più consapevole dei limiti di qualunque rivoluzione violenta.
      Studio e riflessione sono condizioni necessarie, anche se non sufficienti, per liberarsi dell'imperialismo capitalista che da nuovi totalitarismi.

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    3. insisto che non "bisogna farli studiare" ma bisogna studiare da sè quello che a scuola, cioè ai piedi dello stato, non potranno mai insegnarti e se così fosse mi verrebbe subito un sospetto

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    4. Hai detto meglio di me quello che sostanzialmente penso :)
      rilancio: studiare certo non nozioni preconfezionate dal potere, ma studiare per costruire spirito critico, capacità di pensiero logico, strutturato e indipendente.
      E leggere, leggere, leggere (non I Promessi Sposi :-P )

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  2. gentile Olympe,
    torno sempre per cercare di comprendere qualcosa attraverso le parole di chi ne sa più di me. non sempre gli argomenti sono alla mia portata, a volte capisco un po' di più leggendo anche commenti. mi permetto comunque di suggerirle di provare a modificare lei stessa i contenuti di wikipedia.
    grazie
    M.T.

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  3. Sarebbe lodevole se lei si impegnasse a modificare la voce su wikipedia. Ne ha sicuramente le conoscenze.

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    1. vi ringrazio per la stima, ma non sarebbero sufficienti due frasette e un altro paio di citazioni. e cmq vi sono persone più competenti di me per simile compito. già la cura di questo blog, dato il mio stato di salute, richiede un impegno spesso superiore alle mie forze. a volte detto in tutto o in parte i post (così ai miei svarioni s'aggiungono quelli di altri) poiché non sempre riesco a scrivere.

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    2. Ancora di più grazie per il tuo impegno straordinario e tutti gli auguri possibili perchè la situazione possa migliorare. un abbraccio. g

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    3. Sull'impegno non posso fare obiezioni.

      Sulla competenza invece penso che Lei stia sopravvalutando la preparazione e la buona fede del contributore medio di wikipedia, soprattutto per quanto riguarda questioni storiche delicate e ancora attuali.

      Provi a leggere questo:
      https://www.wumingfoundation.com/giap/2017/02/la-strategia-del-ratto-2a-parte/

      Lei sarebbe decisamente meglio di alcuni (ex) assidui collaboratori che portano avanti una revisione fascistoide di Wikipedia

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