domenica 22 ottobre 2017

Le scatole piene



Leggendo l’editoriale odierno di Eugenio Scalfari – nonostante tutto fa sempre tendenza nel mercato delle false coscienze – c’è da chiedersi (è vero, non da oggi) di quale società vada cianciando il padre Fondatore. Dove mai l’ha vista, Scalfari, quella “politica che persegua il bene comune in tutti i suoi aspetti, che non sono soltanto quelli economici e sociali, ma si compendiano appunto nella libertà e nell'eguaglianza, entrambe tutelate da appositi organi istituzionali”. Di quale politica sta parlando, di quale paese vaneggia Scalfari?

Si rende conto il pater patriæ che solo al Ministero dello sviluppo economico nel registro dei lobbisti sono iscritti quasi 950 soggetti? E questi soggetti di chi mai faranno gli interessi, quelli del “bene comune in tutti i suoi aspetti”? Di quale eguaglianza stiamo parlando, quella dei soggetti abbienti di poter ottenere detrazioni al 36% e fino a 5mila euro per abbellire il proprio giardino, e ciò a spese dei soliti noti che le tasse se le vedono imporre alla fonte tutti i mesi?

L’unica cosa decente che aveva in animo l’attuale bischero governo era l’imposta del 2% (una miseria) sulle polizze vita, senza peraltro intaccare le donazioni e le successioni che godono di ampia franchigia e di un’imposizione ridicola (facciamo come la Germania, o la Francia, per una volta!!). E invece nulla. Di quale uguaglianza parliamo?  La politica dei tagli orizzontali in materia di sanità, istruzione e servizi che getta sulle famiglie tutto il peso della crisi fiscale dello Stato e lascia intonsi gli enormi profitti industriali e finanziari, così come le rendite? La politica che consente l’utilizzo dei soggetti socialmente più deboli quali ammortizzatori gratuiti, come nel caso di quel pasticcio inverecondo del “scuola-lavoro”, fatto su misura non per gli studenti ma per gli sfruttatori seriali?


In una società sempre più classista, retriva e conservatrice come l’attuale, dove assistiamo da decenni a un’involuzione storica profonda e radicale, è conseguenza inevitabile che la gente ne abbia le scatole piene (eufemismo) di questa politica cialtrona e dei suoi corifei. E dunque al prossimo scossone finanziario l’attuale cosiddetto populismo apparirà come cosa del tutto fisiologica e riassorbibile dal sistema. E invece no, il punto di rottura in tale frangente sarà raggiunto e non è dato sapere a quale grande casino darà luogo.

7 commenti:

  1. Perché perdere tempo con un sicofante come Scalfari! Non ne vale la pena. E' un individuo, come la maggior parte, degli intellettuali italiani, abile a glorificare il vincitore di turno.
    Suggerimento occuparsi di cose più interessanti.
    saluti

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    1. Signor Castronovo, ma sopra, per caso, ha letto qualcosa di poco interessante, di poco attendibile, di poco veritiero?
      Inoltre, nonostante Scalfari sia quel che sia, mi dica quale altro editorialista di peso il panorama giornalistico italiano ha.

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    2. La penso come il sig. G.Castronovo invece.
      Bisogna occuparsi di cose più contingenti.
      Saluti a tutti.

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  2. così come le rendite
    le RENDITE appunto .
    Ma nella prossima "gioiosa guerra" tra poveri e "meno abbienti" in nome del "giusto" si aggredirà IL PATRIMONIO di questultimi; da vendere poi "per far cassa " ( il famoso debbito ! )agli ABBIENTI ( soprattutto stranieri )che hanno "allocato" a l' estero sia il patrimonio e la rendita( ovviamente non tassata).
    il "socialismo" degli sciocchi.
    ws

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  3. Intanto la gente si lascia distrarre distrarre da questo scippo di diritti e di beni da quello che è diventato l'argomento principe, lo spauracchio, il babau:
    L'immigrato, soprattutto se nero, cattivo, criminale, ozioso, quasi sicuramente terrorista, origine di tutti i mali passati presenti e futuri della società italiana.

    Società che sta diventando di giorno in giorno più razzista.

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