lunedì 28 agosto 2017

Bell'andare


È un bell’andare nelle località di villeggiatura e vedere come se la passano gli italiani. Quelli che se lo possono permettere, e anche tanti altri che per i mesi a venire dovranno far quadrare i conti in qualche modo. Del resto il welfare statale è generoso, con sedici milioni di posizioni pensionistiche, per oltre la metà delle quali non è stato versato un centesimo di contributi. E poi gli stipendi di una pletora burocratica che serve solo a farti imbestialire, le cento gabelle gonfiate ad arte, ecc..

Alberghi e affittacamere hanno fatto il pienone, i negozi hanno venduto tutto e non aspettano che chiudere la stagione. Del resto non si fa che allestire nuovi centri residenziali, con posto barca naturalmente, come vicino a Trieste. Si ristrutturano vecchi edifici ampliando le cubature, secondo legge. Extralusso e anche per i comuni benestanti. Non si scontenta nessuno. A Monfalcone, per contro, migliaia di schiavi in subappalto fanno grande la nostra cantieristica.

Chi direbbe mai che questo è un paese che se la passa male, pieno di debiti e di banche fallite? Che vive in un limbo elettorale e governativo da anni? Come ebbe a dire a suo tempo un politico del quale è superfluo citare il nome, i ristoranti sono pieni, e prenotare un freccia a pochi giorni dalla partenza è un azzardo. E a proposito di ristoranti, ieri, nonostante il fermo-pesca, trovare posto in un locale di specialità ittiche era impossibile se non avevi prenotato con congruo anticipo.


Eravamo ospiti di un compleanno, il menù con degustazione di ostriche – decisamente fuori stagione – a 85 euro non mi suggeriva nulla di decente. Le spigole e i rombi d’allevamento, con prezzi pazzi. Le fritture surgelate alle quali aggiungono qualche sarda, per un tocco di pescato di fresco, non più tardi della notte precedente. Avrei preferito un piatto di 80 grammi di Setaro con una scatoletta di tonno, due pomodorini e un quartino di vino fermo, poi uno Zacapa e infine perdere tre partite a dama con un nipote. E invece sono state tre inestinguibili ore di piatti e piattini demenzial-filosofici inframmezzati da uno stillicidio di foto abortive che chiamano selfie. E devi pure sorridere, per non rovinare la “festa”.

7 commenti:

  1. Ottantacinque che? As do mar tutta la vita.

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  2. Io mi sto ancora chiedendo come sia possibile che esista mercato per prodotti tipo la Fagiolina del Trasimeno.

    Trattasi di mix di fagioli del Trasimeno... buoni eh...
    Mi sembra poi giustissimo pagarli 20 euro al kg, se non di più.

    Ma siamo matti?

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    1. è il mercato che crea la domanda, come per i farmaci e qualsiasi altra mercanzia

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  3. Dal Nord al Sud certi italiani se la passano allo stesso modo. Posso descrivere quello che succede a Capri. Dove il jet set internazionale e nazionale, esercito volgare e festaiolo, si concede il "buen retiro". Una fatica ardua ma necessaria: occorre far presto, dato che le vacanze, pur se di tutto relax, per i VIP sono sempre brevissime. Impegni irrinunciabili infatti incombono: la Costa Smeralda attende impaziente.
    I giornaletti locali esaltamo la volgarità strepitosa della piazzetta, la disperata ricerca di qualcuno da premiare (premio Capri, premio Faraglioni, premio Malaparte), i bassi servizi di piaggeria di sedicenti giornalisti che quotidianamente redigono il bollettino dei cafonauti e i resoconti sugli eventi mondani.
    Antiche dive si contendono "lo scettro di regina dell'isola azzurra", facendo il bagno nelle tipiche calette, passeggiando per le tipiche stradine, cantando nella tipica taverna e gustando nel tipico ristorante i piatti tipici dell'isola.
    Le feste sono sempre esclusive e, ca va sans dire, riuscitissime. L'atmosfera è naturalmente fiabesca e il "parterre" inevitabilmente d'eccezione. La padrona di casa è affascinante, la figlia dolcissima, il figlio aitante e il cane di razza. Il padrone di casa, malgrado la foto con la salsiccia in mano, è "uno degli operatori più sensibili alla dimensione culturale".
    Il taccuino del cronista, casualmente invitato, annota tutto: ex ministri in disarmo, ex attrici all'apice cellulitico, ex piduisti in pensione, ex consiglieri di palazzo, lacchè con scorta e vallette aziendali. Il fotografo, anche lui lì per caso, non manca di ritrarre la smagliante dentatura delle aitanti matrone e dei loro rubizzi consorti mentre i tantissimi ospiti, esponenti del mondo della cultura e della politica si concedono volentieri all'obiettivo indossando le ultime creazioni di Volta & Gabbana.
    L'estate caprese, grazie al cielo, sta finendo.

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    1. Davide Pinardi
      Viaggio a Capri
      I dieci giorni che sconvolsero Lenin

      lettura godibilissima

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    2. Letto. Interessante e divertente. Ma i tempi cambiano in fretta, e spesso in peggio: una dozzina d'anni dopo Lenin, Villa Behring ha ospitato Armando Diaz. E adesso è un residence e per 150 euro a notte chiunque può dormire nella camera di Gorkij.

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