martedì 10 gennaio 2017

Superati gli stadi preliminari, siamo al dunque



La cosa che più incisivamente fa sentire al borghese, uomo pratico, il movimento contraddittorio della società capitalistica sono le alterne vicende del ciclo periodico percorso dall'industria moderna, e il punto culminante di quelle vicende: la crisi generale. Essa è di nuovo in marcia, benché ancora sia agli stadi preliminari … (Karl Marx, Il Capitale, critica dell’economia politica, Libro I, Poscritto alla seconda edizione).

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C’è tanta gente convinta che il porre in luce le contraddizioni del capitalismo significhi colpevolizzare il modo di produzione capitalistico, oppure, peggio ancora, colpevolizzarne i suoi agenti. Il concetto di sfruttamento a danno dell’operaio non vive nella coscienza dei padroni, questo è notorio. Sul piano generale l’estorsione di valore nella sua determinazione materiale non è altro che l’espressione economica peculiare di un modo di produzione dove domina la legge del valore. Si può dunque “colpevolizzare” il singolo e il sistema? Si tratta di un processo storico di cui la critica marxista ricerca la logica nei suoi nessi interni prefigurando scopi diversi della semplice "condanna".

E a proposito di colpevolizzazioni, si tende a colpevolizzare ora questo aspetto ora quell’altro, l’euro e la Germania, le politiche di austerità, il blairismo incarnato da quel pirla di Matteo Renzi (ora dovrebbe essere chiaro a tutti che si tratta di personaggio assai modesto sotto ogni punto di vista). La storia che stiamo vivendo ci parla d’altro: della crisi generale di monsieur le capital, della massima divaricazione della sua contraddizione fondamentale. Paradossalmente ciò sta avvenendo nel momento del suo trionfo, del dominio totalitario dello “spirito del capitalismo” su ogni aspetto del sociale. Al punto che ci stiamo interrogando di quale materiale umano ha bisogno questo sistema. Mentre pare non interessi la domanda sul tipo di società e sulla necessità di costruirne una nuova.


16 commenti:

  1. Sicuramente siamo in crisi senza precedenti, ma io credo poco nelle palingenesi rivoluzionarie e temo che questa crisi del capitalismo che sembra "suprema" ( e dico sembra perchè anche altre precedenti sembrarono "supreme") possa solo evolvere in un mostruoso "ritorno dei faraoni" .
    ws

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    1. i faraoni esistono da tanto tempo, non se ne sono mai andati.
      un proprietario che impiega 10.000 salariati che cos'è se non un faraone? e uno che ne impiega solo cento che cos'è se non un piccolo faraone? qui non si tratta di percezioni e di voli pindarici. si tratta del conflitto tra le forze produttive materiali della società che entrano in contraddizione con i rapporti di produzione esistenti, cioè con i rapporti di proprietà. ciò che si deve cogliere, in questa fase, è la crisi della forma-valore, che mai come oggi si palesa come crisi generale, storica, del modo di produzione che le è proprio. inutile girarci attorno con previsioni pessimistiche o ottimistiche, con rassegnazione o speranza. si tratta di comprenderne il movimento da un punto di vista dell'analisi dei fatti concreti.

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    2. i " faraoni" erano Uomini -Dio che stavano sopra al gregge umano per diritto incontestabile ( come un pastore sulle sue pecore ) e non per la semplice " proprietà dei mezzi di produzione" che ne era un corollario.
      ws

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  2. dunque non personalizzabile ma non perdiamo l'occasione di dare del pirla a Matteo. Pirla! Ma allora converrai che Gentiloni è molto meglio, molto meno pirla. E' così, guarda che sguardo! ma questo a noi suggerisce che la borghesia sia più accorta? che cambi strategia? No. Sono tutte maschere dello stesso carnevale incolore e noi dobbiamo sempre friggere come frittelle. Solo un vero borghese è capace di trovare le differenze tra Monti, Letta, Renzi, Gentiloni e Silveri.
    Non si personalizzi. La storia non fa salti. Però è bene che a volte, quando tutto precipita, si salti noi. Come quando c'arriva contro un oggetto basso, hop.

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  3. oddio, leggo solo ora del ricovero di Paolo.
    "Gentiloni sta bene ed è vigile".
    Auguri di pronta guarigione (personalizziamo... ex abundantia cordis)

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  4. http://www.galileonet.it/2017/01/pensione-crisi-aiuto-depressione/

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  5. "Mentre pare non interessi la domanda sul tipo di società e sulla necessità di costruirne una nuova".

    Si sbilanci in tal senso, perchè non c'è nessuno a proporre una visione del futuro (possibile), ma tutti a fare analisi invece.

    Saluti

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    1. incominciamo da alcuni dati:
      http://www.lastampa.it/2017/01/10/blogs/il-villaggio-quasi-globale/il-per-cento-degli-italiani-analfabeta-legge-guarda-ascolta-ma-non-capisce-MDZVIPwxMmX7V4LOUuAEUO/pagina.html

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    2. Un'altra analisi. Eh!

      Ma non era lei che faceva appello all'intellinghenzia del presente blog?
      Anche questi leggono guardano ascoltano, ma non capisce una beneamata cippa?

      Resta la mia impressione, trasformatasi in convinzione: tutti (chi se lo può permettere ovvio)a fare analisi, nessuno ad indicare una strada, una prassi, sulla necessità di una nuova società.

      Buona serata.

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    3. non è vero che non c'è nessuno. Ecco la mia visione del futuro possibile: uscita dall'euro-pagamento dei titoli pubblici a scadenza mediante l'emissione di moneta, reddito di cittadinanza finanziato con l'emissione di moneta, mantenimento del vincolo di bilancio con facoltà per il parlamento di ordinare ( e usare a piacimento ) ulteriore emissione di moneta per un ammontare equivalente al 3% del pil, ogni anno. Mi sembra un modello esportabile in tutto il mondo.

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    4. Avete provato con google maps?
      g.

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  6. Il Cappello a tre punte
    Il combinato disposto della Globalizzazione commerciale e del Globalismo finanziario, che sposta ad libitum fabbriche e risorse(la distruzione creatrice), tende a disarticolare i singoli Stati nazionali attraverso la riduzione dei Servizi Sociali e la creazione di un sistema di arbitrato sovranazionale (ISDS), che, bypassando i sistemi giudiziari nazionali, si incarica di risolvere le controversie tra aziende straniere e governi accusati di non rispettare le clausole del trattato, facendo prevalere gli interessi economici e commerciali. Ma, inebriati dai successi dell’Innovazione tecnologica(il terzo corno), NON riescono a capire il rischio che questa Innovazione comporta. La Sovrapproduzione Assoluta.

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    1. ho già avuto modo di criticare questa impostazione basata sulla "sproporzione". la sovrapproduzione è un effetto, e se proprio si vuole insistere su tale concetto è più esatto parlare di sovrapproduzione assoluta di CAPITALE

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  7. Olympe,la crisi attuale (con relativi fallimenti bancari, salvataggi ecc.) ha origine dalla sovrapproduzione assoluta di capitali, vale a dire che c’è del capitale in eccesso per il quale non vi è possibilità di valorizzazione, ovvero di impiego redditizio.
    Marx aveva previsto la sovrapproduzione di capitale: “…la sovrapproduzione assoluta di capitale non è una sovrapproduzione assoluta di mezzi di produzione. Essa è solo una sovrapproduzione di mezzi di produzione, in quanto questi operano come capitale e devono, perciò, in proporzione al valore accresciuto che deriva dall’aumento della loro massa, valorizzare questo valore, creare un valore supplementare.
    L’economia finanziaria ha offerto uno sbocco alla sovrapproduzione di capitale nell’economia reale assorbendo da questa capitale che restando nell’economia reale avrebbe esasperato la concorrenza, la sovrapproduzione di merci, il consumismo, le rivendicazioni salariali e normative e altri fenomeni che l’avrebbero sconvolta. Nello stesso l’economia finanziaria ha alimentato l’economia reale con iniziative speculative (speculazione sulle materie prime con connesse nuove esplorazioni, sulle derrate alimentari, sulle grandi opere ecc.) e bolle di vario genere (bolle nel settore immobiliare, bolle nell’innovazione informatica, bolle nel commercio, ecc.). Il settore finanziario diventava parte indispensabile e rilevante del funzionamento aziendale.
    Globalizzazione e Globalismo. Le soluzioni in questo sistema sono, da una parte, la soluzione borghese (la guerra) e dall’altra, la soluzione proletaria della crisi (la rivoluzione).
    La guerra, con le armi attuali, è il “muoia Sansone…” La rivoluzione non si può fare stante l’“anestetizzazione della coscienza rivoluzionaria dei subalterni”.
    E la robotizzazione, “Un sistema dalla capacità produttiva pressoché illimitata”, che richiede tuttavia “sempre meno lavoro umano”, fa saltare tutti i vecchi schemi. Siamo entrati nell'era del postumanesimo. Si tratta di trovare un nuovo equilibrio. E come avevo già scritto la soluzione, seppur paradossale, potrebbe essere Il Reddito di Cittadinanza.

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    1. la soluzione, seppur paradossale, potrebbe essere Voucher per tutti.

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