mercoledì 4 gennaio 2017

Stati Uniti: il paese più violento del pianeta


Almeno 1.152 persone sono state uccise nel 2016 dalla polizia negli Stati Uniti d’America, secondo il sito di monitoraggio killedbypolice.net. Il dato è leggermente più basso rispetto al 2015, quando se ne contarono 1.208.

Invece secondo il sito del quotidiano The Guardian, il dato del 2015 è inferiore da quanto riportato da killedbypolice.net: 1.077 persone uccise dalla polizia, delle quali 207 erano disarmate e 18 erano minorenni. Sempre secondo questo sito, nel 2016 le uccisioni della polizia negli Usa sono state 1.085. Il sito pubblica anche le foto e i nomi degli uccisi, suddivisi per anno e mese. Se ne potrebbe fare un bel calendario da appendere nelle redazioni dei telegiornali italiani.

I “neri” sono di gran lunga in testa alla classifica, seguiti dagli ispanici. Le uccisioni per mano della polizia americana sono mediamente circa 100 volte superiori a quelle della polizia tedesca, mentre nel Regno Unito, nel 2014, erano state uccise 14 persone dalla polizia.

La polizia Usa spara e uccide con un rapporto di 3,42 persone per milione di abitanti per anno. Al contrario, la Danimarca ha un rapporto di 0,187; la Francia 0,17; la Svezia 0,133; il Portogallo 0,125; la Germania lo 0,09; la Norvegia e i Paesi Bassi dello 0,06; la Finlandia 0,034; Inghilterra e Galles dello 0,016.


Domanda: la libera televisione italiana informa di questo stato di cose negli Usa? Giovanna Botteri, inviata del Tg3 negli Usa fa mai menzione nei suoi servizi a questo genere di dati, oppure alla faccenda dei food stamps con i quali sopravvivono quasi 50 milioni di statunitensi?

10 commenti:

  1. Credo che guardare la Tv oggi ma soprattutto i Tg, con qualsiasi cocktail ideologico possano essere farciti, sia rimasto solo l'onere per tutti coloro che mantengono se stessi e le rispettive famiglie con l'attività giornalistica.
    La visione è ancora più insopportabile per tutti coloro che hanno modo di consultare i vari blogs o per i privilegiati di contattare direttamente le fonti nei vari luoghi, sempre più attendibili della stampa aziendale.
    I servizi della sig.ra Botteri in occasione della campagna presidenziale USA sono stati a dir poco vergognosi, sarebbe stato intellettualmente più onesto (sic) che si fosse presentata sullo schermo con la coccarda dei Clinton, pertanto aspettarsi un 'minimo' di luce su questi altri aspetti della società americana potrebbe far parte di un desiderio per la calza della Befana.
    *
    Non so se sia scientificamente valido sotto il profilo numerico statistico il paragone fra le realtà di popolazioni europee e USA. La propensione di una gran parte di americani al tiro al bersaglio oltre ad essere ben nota, è tutelata da un preciso emendamento costituzionale (II emendamento sul possesso di armi).

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  2. @ Erasmo
    mi spiace, ma il tuo commento non lo posso pubblicare, nonostante lo condivida

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    1. Capisco, ma mi sembri iperprudente.

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    2. non credi sia possibile dire le stesse cose usando altre parole?

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    3. Va bene. Non credo assolutamente che l'assunzione e la carriera della Botteri in RAI siano state favorite dalla posizione di dirigente che il padre ricopriva nello stesso ente. È stato solo merito delle sue qualità professionali. La Botteri è una che bada alla sostanza, come dimostra con il rifiuto del truccatore e pure del pettine.

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  3. Del pianeta? Non sarà dei paesi occidentali? credere che gli USA siano meno meno violenti del Pakistan o della Somalia la vedo difficile!

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    1. non lo dico io, lo dicono i dati, per es. quello dei carcerati:
      http://diciottobrumaio.blogspot.it/2014/08/una-domanda-semplice.html
      http://diciottobrumaio.blogspot.it/2013/09/stelle-e-sbarre.html

      ovvio, per quanto riguarda la somalia oppure la siria o la libia, che non prendo in considerazione paesi in stato di guerra

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  4. PS
    poi mi spiega anche perchè le viene in mente solo la Botteri? per caso esiste un qualche giornalista italiano che riporti la realtà degli US in maniera meno distorta?

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    1. non glielo spiego. sì che esistono dei rari giornalisti che riportano la realtà degli Usa in maniera meno distorta della Botteri

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