venerdì 27 gennaio 2017

Memorie



Oggi si celebra la giornata della memoria, ed è giusto e doveroso ricordare anzitutto la persecuzione subita dagli europei di religione ebraica da parte dei nazi-fascisti. La morte di milioni di esseri umani trucidati. Sarebbe anche opportuno ricordare altri internati nei lager nazisti che di solito in queste commemorazioni sono totalmente dimenticati. Vale a dire i compagni d’armi dei liberatori dei lager di Auschwitz – Birkenau (non furono le truppe americane, come invece sostiene Roberto Benigni in un suo filmetto, falsando spudoratamente la storia). Vale a dire i soldati russi fatti prigionieri dai tedeschi e deportati in Polonia e Germania. Furono 5.700.000. Non pochi. Ne morirono 3.300.000, quasi tutti per denutrizione, freddo e maltrattamenti. Nel solo 1941 i prigionieri russi furono 3.500.000, dei quali circa 2.000.000 morirono entro l’aprile del 1942 d’inedia e di freddo, non avendo per riparo che delle buche da loro stessi scavate nella nuda terra, e per cibo le cortecce degli alberi e una brodaglia di rape. E credo meritino di essere ricordati anche quei 900.000 leningradesi che morirono, moltissimi di fame e di freddo, durante l’assedio tedesco della loro città, mai arresasi dal 1941 al gennaio 1944.





Senza poi dimenticare le decine di migliaia di civili sloveni, croati e anche greci che furono uccisi dall’esercito italiano, o lasciati morire in lager improvvisati. Vale la pena ricordare che non vi furono solo notori criminali di guerra come Badoglio, Graziani e Roatta, ma anche altre centinaia di criminali di guerra italiani che agirono in Italia e all’estero, e tuttavia la passarono liscia con la complicità dei governi della repubblica “nata dalla resistenza”. Governi così democratici che il V e VI di quel sant’uomo di De Gasperi (ministro degli interni Scelba) può annoverare, per il solo biennio 1949-50, un bilancio della repressione negli scontri con i braccianti e gli operai di 62 morti, oltre 3.000 feriti e 92.000 (novantaduemila) arresti.


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Una curiosità. L'appartamento di Hitler, al n. 16 del Prinzregentenplatz di Monaco, nel quartiere Bogenhausen, è dal 1949 sede della stazione di polizia n. 22. Nel 1939 vi fu costruito, per l'illustre inquilino (che però durante il conflitto non vi abitò mai), un rifugio antiaereo con pannelli di quercia e travi in acciaio. Un giornale locale riferisce che è "eine Wallfahrtsstätte für die Ewiggestrigen".



5 commenti:

  1. Nel gennaio 1950, esattamente 67 anni fa, presso le Fonderie Riunite di Modena i tutori della legge di classe sparavano su una folla di lavoratori ammazzandone sei, dei quali due a sangue freddo e uno letteralmente linciato. I loro nomi sono:

    Angelo Appiani, operaio
    Arturo Chiappelli, netturbino
    Arturo Malagoli, bracciante
    Roberto Rovatti, operaio
    Ennio Garagnani, carrettiere
    Renzo Bersani, operaio

    Appiani, Chiappelli e Rovatti erano stati partigiani.

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  2. Adolf Hitler venne eletto Cancelliere del Reich da una maggioranza reazionaria, capeggiata dalla grande borghesia industriale e finanziaria tedesca, con al seguito masse piccolo-borghesi imbevute di anticomunismo ed odio antioperaio  con la benedizione del “conservatorismo democratico” internazionale, come già era avvenuto per il regime fascista italiano, che p.es. Churchill approvava come rimedio alle “bestiali passioni del bolscevismo”.
    Nella guerra civile contro il proletariato tedesco, i vari Krupp, Stinnes, ed i loro burattini politici diedero al boia Hitler l’incarico di demolire tutte le conquiste del movimento operaio tedesco, quindi
    le stesse “libertà civili”,allo scopo di togliere l’acqua in cui nuotavano i comunisti.Il risultato è evidente: mobilitando tutta l’antica reazione, l’antigiudaismo ed antisemitismo accumulato da secoli divennero una strategia accuratamente pianificata di sterminio (Endlösung o soluzione finale), posta in atto sofisticata tecnologia industriale, e efficienza senza precedenti.
    “Chi non vuole parlare di capitalismo, non deve neanche aprir bocca sul fascismo” (Max Horkheimer).

    La Shoah è la rivelazione della “civiltà cristiana-occidentale”, cioè del capitalismo nella sua fase imperialista, un indice di che cosa la borghesia sia capace di fare per proteggere i suoi profitti e pri-vilegi, di quali forze del sottosuolo sociale (piccola borghesia parassitaria, sottoproletariato criminale) sia disposta a scatenare per conservare il potere.
    Il grembo da cui nacque il mostro nazifascista è quindi ancora fecondo (B.Brecht)  così come la reazione culminante nell’antisemitismo è tutt’altro che sparita dal panorama “ideologico” del nostro Paese, anzi pretende dignità culturale col ridicolo pretesto della “libertà di espressione”.
    Mordecaj

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    1. caro Mordecaj, del tuo commento ho letto la prima frase è vi ravviso uno svarione storico: 1) hitler non fu eletto cancelliere, ma nominato; hitler ottenne il 44 per cento dei voti nelle elezioni del marzo 1933, dopo essere stato nominato cencalliere; 3) il voto dei contadini e degli agrari fu determinante per il successo in quelle elezioni. eccetera. con i migliori saluti

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  3. Banalità del Male. Indifferenza, atrofia morale, fanatismo possono, in determinate circostanze, portare quei delittuosi comportamenti umani, sbrigativamente giudicati come folli, che sono la conseguenza dell’assenza soprattutto di un pensiero critico e di un giudizio di valore.

    MANIPOLAZIONI ED ESPERIMENTI
    Esperimento Robbers Cave: pregiudizi e conflitti tra gruppi
    http://www.psicosocial.it/esperimento-robbers-cave/

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    1. Paradossalmente il titolo del film è tratto da una frase del testamento di Lev Trotskij:
      « La vita è bella. Possano le generazioni future liberarla da ogni male, oppressione e violenza e goderla in tutto il suo splendore »
      mentre il buon Benigni è stato ovviamente agli ordini dei quattrini del produttore e relativa distribuzione internazionale.
      Sarebbe stato interessante invece veder apparire sugli schermi USA i soldati sovietici con ushanka e pastrano.Ma lo sanno solamente coloro che che hanno approfondito un pò di Storia e letto i 900 giorni; indipendentemente
      dal tifo sovietico.

      I dimenticati non sono soltanto i compagni d'arme e i russi, così facciamo un torto agli zingari, agli omosesssuali, agli oppositori politici e molte altre categorie umane coinvolte.

      ....antisemitismo.

      Sempre in questa ricorrente occasione affiorano i medesimi temi con quello più o meno carsico che vede per alcuni
      la distinzione fra la 'reazione culminante nell'antisemitismo' e il sionismo,per essere politicamente corretti.

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