domenica 15 gennaio 2017

La caverna di Escher



Chi sono oggi i padroni della caverna? Nell’ancien régime ­ – scriveva Diderot – erano i re e i loro ministri, preti e dottori, apostoli e profeti, teologi e politici, furfanti e ciarlatani, insomma il bel mondo, i padroni della caverna platonica, la colossale fabbrica d’illusioni che alimentava speranze e timori. Così ci racconta Massimo Bucciantini sulla prima del Domenicale recensendo un paio di saggi di Gerardo Tocchini, conoscitore dell’epoca di Diderot e Rousseau (missionari illuminati).

A capo del grande spettacolo c’erano, mutatis mutandis, le stesse figure e figurine colorate di oggi, ognuna adatta al suo ruolo. Con la differenza che oggi qualsiasi spettacolo, malgrado tutto, riesce esteticamente fruibile. Vero che l’attenzione alla bellezza si è elevata e tuttavia il gusto è soggetto al mercato, che sa offrire temperatura e forza alle passioni individuali e collettive. Ne ho avuta ennesima conferma la scorsa settimana: Brera praticamente deserta e al Poldi Pezzoli solo fantasmi, mentre davanti a Palazzo Reale c’erano lunghe teorie di esteti che attendevano, per ore e al gelo, di entrare per vedere Escher!



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