lunedì 29 agosto 2016

Don Chisciotte sul letto di morte


Due fatti incontrovertibili: il primo, l’attuale crisi non è una classica crisi del ciclo di accumulazione; il secondo, siamo prossimi a un nuovo terremoto finanziario. A sostenerlo non sono i circoli falce e martello, ma quelli ben più venali della finanza europea e mondiale.

La guarigione del mercato mondo è affidata a quella chimera chiamata “crescita”, come se la soluzione della crisi in cui è entrato il capitalismo dipendesse da degli effetti congiunturali e dalle promesse d’inflazione.

Per quanto riguarda le banche, esse hanno un solo modo per non crollare: non restituire i soldi ai depositanti. E per quanto riguarda gli Stati, in primis quelli come il nostro, essi si preparano a rinviare i rimborsi sui titoli del debito e tagliare il capitale rimborsabile. Quello che ci appare oggi un’esagerazione, domani mattina busserà alle nostre porte, inattesa, in veste di realtà.

I turistici colloqui di Ventotene hanno mostrato che l’Europa è un Don Chisciotte sul letto di morte. Cardine del diktat tedesco è non pagare un euro per quella dolce Italia che può venir gratis.

*


La conquista della pianura padana fu per Roma ciò che la conquista dell’America fu per l’Europa del Cinquecento: l’occasione di una solida crescita economica e demografica che fu alla base della futura egemonia romana. C’è da chiedersi, oggi, se senza la pianura padana potrebbe darsi l’Italia. E, per contro, se le regioni del nord potrebbero fare a meno del resto della penisola. Il tema c’è ed inutili sono le ipocrisie, il ricorso ai soliti luoghi comuni.

3 commenti:

  1. L' unico modo per "non restituire il debito" senza pagarne uno scotto politico e' cancellarlo con una bella guerra di modo che poi i fortunati "superstiti" considerino la perdita dei loro soldi come il minore dei propri mali e si rimettano di lena a lavorare per riscostruire il tutto spinti soltanto dalla felicita'e dall' ottimismo di essere sopravvissuti .
    E' poiche' " la soluzione" ha già funzionato due volte lo riapplicheranno di nuovo . L' unica cosa che ancora trattiene le nostre elites dal precipitarci in una devastante guerra mondiale è l' esperienza delle altre due volte , che comunque gli equilibri di potere saranno sicuramente mutati a svantaggio di gran parte dell' elite attualmente al vertice della piramide.

    Ma questa esitazione sarà presto vinta dal precipitare della situazione socio-economica del sistema.
    ws

    RispondiElimina
  2. Oggi come oggi falce e martello sono armi giocattolo, ben altri ed alti sono i poteri che hanno deciso di annientare il sud dell'Europa, amici bloggers francesi mi raccontano che sono messi malissimo anche loro, ma forse Die Kanzllerin li farà morire , un po' più lentamente; letto che la manovra monti-fornero ammazza pensionabili finiremo di pagarla nel 2038, per l'epoca i suddetti si spera abbiano già tolto il disturbo, per il resto la crescita e ripresa non resta che utopia allo stato puro, certissimo che salveranno le banche amiche col sangue dei poveri risparmiatori. Certo la Valpadana è stato sempre il cuore pulsante e trascinante del 'paese', ora mi pare si trascini e ci trascini nel baratro come i lemming.

    RispondiElimina
  3. schauble non permetterà (le sue dichiarazioni critiche verso i tassi d'interesse negativi sono sempre più ravvicinate) che il qe di draghi abbia ulteriori proroghe. la dialettica imperialista ha i suoi obblighi

    RispondiElimina