venerdì 20 maggio 2016

Sua Maestà il Caso


La prima linea è una gabbia in cui si attende nervosamente ciò che sta per avvenire. Siamo stesi sotto la tettoia incrociata delle granate, nella tensione dell’ignoto. Sopra di noi sta sospeso il caso. Quando arriva un colpo tutto quello che posso fare è ripararmi la testa; dove cadrà non posso saperlo con precisione, né posso intervenire.

E’ proprio la causalità che ci rende indifferenti. Alcuni mesi fa ero in un rifugio e giocavo a carte: dopo un po’ di tempo mi alzai e andati a trovare alcuni amici in un altro rifugio. Quando tornai, del primo non rimaneva più nulla: era stato annientato da un grosso calibro. Tornai allora al secondo e giunsi in tempo per aiutare a dissotterrarlo perché, nel frattempo, era franato.
Per puro caso posso essere colpito e per puro caso rimanere in vita. In un rifugio a prova di bomba posso essere schiacciato e allo scoperto posso resistere incolume a dieci ore di fuoco tambureggiante. I soldati rimangono in vita soltanto per casualità; perciò ciascuno crede e ha fiducia nel caso.


(Erich Paul Remark, Niente …, Neri Pozza 2016, p. 76).

3 commenti:

  1. rimangono in vita per casualità, muoiono per assoluta necessità, non è un gioco di parole

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  2. buona giornata

    http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Cinema-Cannes-Frestival-palma-d-oro-382b3559-37b5-413c-ba87-ac7cb8634c59.html

    caino

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