mercoledì 3 febbraio 2016

Fortuna e dieta


Nessuno, allora, avrebbe scommesso una lira già sul mio primo compleanno. Erano tutti rassegnati alle divine disposizioni. A conferma di quanto mi dissero in seguito, in un documento del Patriarcato risulta proprio questo: già due giorni dopo venne incaricato un prete di somministrarmi il viatico per il paradiso. Invece il buon Dio, che aveva atteso miliardi di anni tra il big bang e la nascita di questa stravagante creatura, pensò che poteva attendere ancora un po’ prima di annoverare un’anima irrequieta come la mia tra le voci bianche del suo coro.

Bisognerebbe avere il diritto di morire solo quando si ha una buona storia da raccontare, sennò anche nell’aldilà sarà noia.

*

Posso assicurare che il mondo, quando nacqui, non era molto diverso dall’attuale, salvo per alcuni dettagli. Per esempio il profumo del pane che nessun fornaio odierno riesce a imitare. E poi faceva un freddo boia e nevicava copiosamente. Il nome di Stalin era ancora venerato in patria e fuori. Che altro? L’ozio già allora non veniva più nobilitato dall’arte e l’arte stessa non esisteva più. Basta guardarsi in giro, il buon gusto è scomparso da tempo immemorabile. Laddove nella nostra epoca si fa con mezzi limitati e spirito di economia un tempo si faceva con mezzi quasi illimitati. Non penso vi sia altro di notevole da segnalare in questo passaggio d’epoca.

Si potrebbe obiettare che la penuria di un tempo non c’è (quasi) più, e tuttavia con altrettanta valida ragione si può osservare che le abitudini di spesa oggi poggiano sulla volgarizzazione sistematica dei consumi e di quello che un tempo era il lusso. Certo, questa volgarizzazione è preferibile alla miseria, e però mi pare si stia tornando indietro lasciando il meglio per tenersi il peggio. Sia le leggi che le nuove tecnologie hanno mutato forma alle cose, evviva, ma nella sostanza il mondo è rimasto uguale. Continuano ad esistere i cittadini padroni e i cittadini servi, i cittadini di palazzo Balbi e i cittadini gondolieri. Ah sì, ecco, oggi le gondole hanno la targa e i gondolieri non lasciano il remo per ciacolare ma per chattare.


Ad ogni modo godersi la vita non è solo questione di temperamento ma di fortuna e di dieta.

6 commenti:

  1. Mi fa piacere condividere "anche" il segno zodiacale: tanti auguri.

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  2. Il profumo del pane appena cotto alle 3 del mattino a Ferrara. Tanto tempo fa. Auguri.

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  3. "L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo,
    stupiditò,incultura,pettegolezzo,moralismo coazione,conformismo:prestarsi in qualche modo a questa marcescenza è,ora,il fascismo" P.P.Pasolini

    Chiamiamolo individualismo.Passati i tempi del pane fresco ed eravamo tutti quasi uguali, la solidarietà se nè andata quasi andata. L'invidia non muore mai.
    Nulla di nuovo sotto il sole.

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  4. si è sempre detto e scritto e lamentata la fine dell'arte da un pezzo. Più che fortuna e dieta, mantiene giovani riconoscere l'arte sempre presente. Ciao, e auguri.

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