mercoledì 2 dicembre 2015

Fumo


Gran parte dell’umanità ignora che a Parigi si sta tenendo la cosiddetta COP21. Si tratta di quella non piccola parte dell’umanità che ha seri problemi di sopravvivenza, che deve tirare la carretta in condizioni di vita miserabili se vuole arrivare a domani. Pertanto sognare un mondo povero di carbonio e ricco di “creatività”, come propone il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, è per questa parte di umanità una vana speranza. Se la riduzione di CO2 è un dato di fatto in alcune realtà, ciò è dipeso in gran parte dallo sviluppo di nuove tecnologie e soprattutto dal trasferimento delle lavorazioni più inquinanti in altre aree del pianeta, e dunque tale circoscritta riduzione è dipesa molto meno dalle decisioni della politica.

In realtà, nessun accordo vincolante per limitare il riscaldamento globale emergerà dalla conferenza (ricordiamoci il totale fallimento della COP15 a Copenaghen nel 2009), e anzi si può ben notare che la dinamica principale della conferenza è il conflitto crescente tra gli Stati membri. Anche se la conferenza dovesse produrre una proposta concreta, a seguire non ci sarà alcun meccanismo per garantirne il rispetto da parte delle grandi potenze. Il mese scorso, come avevo anticipato qui, il segretario di Stato Usa John Kerry ha dichiarato senza mezzi termini in un'intervista al Financial Times che il vertice di Parigi non produrrà alcun accordo vincolante tra le grandi potenze.


Nel frattempo si segnala nell’area di Parigi un maggiore contributo al cambiamento climatico dovuto agli scarichi delle limousine e all'aria molto calda prodotta nelle sale riscaldate della conferenza, nei ristoranti e nei luoghi dove i conferenzieri trascorrono i dopo cena.

2 commenti:

  1. L'articolo conferma il sospetto che ci stiano allegramente prendendo
    per i fondelli.
    Infatti già solo il fatto di accettare un aumento globale della temperatura
    di 2 gradi entro fine secolo sarebbe un disastro.

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  2. http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/inquinamento/2015/12/02/10-popolazione-mondiale-responsabile-del-50-di-co2_7892bf28-5b78-4f50-b4cd-8c02e571dcdb.html

    Saluti

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