martedì 3 novembre 2015

Non ci resta che raccomandarci alla Provvidenza


Di ritorno da un viaggetto avrei cose più interessanti da fare che non scrivere le mie solite esortazioni contro il Male capitalistico e a favore della Redenzione dell’umanità se solo abbracciasse il comunismo. Tuttavia il crepuscolo m’intenerisce il cuore e intristisce il pensiero ed allora eccovi servito l’aperitivo serale.

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L'Institute for Supply Management ha comunicato che l’indice manifatturiero degli Stati Uniti è sceso a ottobre per il quarto mese consecutivo, toccando il suo livello più basso in due anni e mezzo. A sua volta il settore manifatturiero cinese mostra una contrazione per il terzo mese consecutivo e in Europa la scossetta di ciclo non è assolutamente in grado di invertire la tendenza alla deflazione, e anzi s’annunciano licenziamenti in massa nelle maggiori società multinazionali. Tanto per dire: i prezzi delle azioni della Chevron sono saliti ieri dopo che la società ha annunciato tagli per 7.000 posti di lavoro.



Il NASDAQ 100 ha chiuso ieri al suo livello più alto da un decennio e mezzo. Il Dow Jones Industrial Average è salito oltre l’8 per cento in ottobre, l’Euro Stoxx 50 di oltre l’11 per cento, il Nikkei è aumentato di oltre il 5 per cento. Qui, cari signori, non è in causa il liberismo o come cazzo volete chiamare l’attuale fase del capitale monopolistico. Operano oggi come ieri e come sempre le contraddizioni del modo di produzione capitalistico.

In tutto il mondo, i governi e le banche centrali stanno rispondendo al malessere persistente dell'economia reale tagliando i tassi d’interesse e aumentando il quantitative easing (acquisti di obbligazioni, spesso vera e propria spazzatura), in attesa che la Federal Reserve statunitense inizi ad aumentare i tassi di interesse per la prima volta in nove anni dello zero virgola. Non servirà a nulla e forse peggiorerà la situazione. Anche dopo aver tagliato i tassi d’interesse per sei volte nel corso dell'ultimo anno, la banca centrale cinese dovrà necessariamente escogitare altre misure di “accomodamento” nei prossimi mesi. Perfino uno dei paesi più indebitati al mondo, ossia l’Italia dei trionfi economici renziani, ha ormai tassi nettamente negativi. E ciò, palesemente, non può accordarsi con la realtà delle cose all’infinito.

L'aristocrazia finanziaria usa la stagnazione economica come leva per ottenere dalle banche centrali somme illimitate di credito a basso costo, in un’orgia inflattiva di titoli azionari e di obbligazionari senza alcun rapporto con la realtà. Tale divergenza tra mercati finanziari ed economia reale riflette la mostruosa e incontenibile crescita di speculazione e parassitismo finanziario, l’aumento vertiginoso dei guadagni di una minoranza nel momento stesso in cui si persevera con il taglio diretto e indiretto del potere d’acquisto dei salari.


Tutto ciò, come insegna la più crassa esperienza, potrà durare ancora per un po’, anche per qualche anno, e forse addirittura per dei lustri, ma non potrà durare molto a lungo e giammai per sempre. Prima o poi ci si dovrà misurare con gli enormi mutamenti prodotti in questi decenni dallo sviluppo tecnologico e con la centralizzazione del capitale monopolistico. L’unica cosa che possiamo fare è raccomandare la nostra anima a Dio, un’operazione non molto diversa dai vaticini degli economisti.

(La foto qui sopra l'ho ripresa domenica sera davanti al duomo di Torino dal quale stavo uscendo dopo le miei orazioni).

8 commenti:

  1. forse addirittura per dei lustri
    non sarebbe male ( in fondo dobbiamo pur vivere seppur sempre peggio ) ma non credo

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    1. nel tempo lungo saremo tutti morti diceva quel tal barone inglese JMK, ripetendo ciò che aveva constatato perfino Matusalemme

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  2. Non mi dire che quel tipo in primo piano è un discendente di Geremia.

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  3. " Dopo le mie orazioni ". La mia ingenuità è tale che potrei anche crederci.

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    1. e la mia franchezza è tale che potrebbe anche essere vero ... ciao

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  4. Cara Olympe,
    beh,che venivi a Torino Domenica,potevi anche annunciarlo,cosi'si pregava insieme.
    Caino

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    1. ti ringrazio ma in comunione con dio mi piace essere in solitudine

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