sabato 12 settembre 2015

L'aspettativa


È alquanto difficile per un burocrate cadere da un’impalcatura, al massimo dalla sedia, o anche solo lavorare sotto il sole cocente o la pioggia battente. Pure le malattie causate da leghe e composti chimici è difficile interessino manager e avvocati, non parliamo poi di ministri del lavoro e dell’economia, o di magistrati e l’asbesto, e potrei parlare con cognizione di causa a Renzi dell’esposizione a idrocarburi policiclici aromatici e altre amenità del genere. Se certa gente fosse in grado di comprendere quanto è ridicolo ciò che dice e infame quello che fa. Ma certo che lo sa, e infatti è protetta da nutrita scorta armata.



Nell’ottobre scorso è morto di tumore un mio coetaneo, doveva andare in pensione, finalmente, a febbraio di quest’anno. La sua è stata una vita passata in mezzo a colle e polveri di legno. Un anno prima se n’è andato un altro che conoscevo bene, causa un devastante T4 che lo prese alla gola. Una cazzo di vita passata nei forni di una carrozzeria 55 ore la settimana, mai un giorno di malattia in 38 anni e mezzo. Sarebbe da raccontare per intero la sua diatriba, durante la malattia, con i medici-burocrati dell’Inps.

Eppure l’aspettativa di vita, per legge, s’innalza per tutti (*). In questi casi si punta molto sull’uguaglianza di trattamento, non si guarda in faccia a nessuno.

Il senatore a vita Monti, la professoressa Fornero, il manager Poletti, così come l’ex direttore esecutivo per l'Italia del Fondo monetario internazionale, nonché vice segretario generale dell'OCSE e capo economista, Pier Carlo Padoàn, e soprattutto il leader di tutti bischeri, Matteo Renzi, mi consiglierebbero senz’altro di cambiare cerchia di conoscenze, di coltivare solo quelle di una certa merda élite sociale, dove si zompa e si campa molto più a lungo.

(*) Non per il noto economista ed ex ministro, compagno di Barbara Spinelli, quello che scriveva editoriali contro i pensionati in coda alle mostre d’arte, secondo lui tutti troppo giovani. Morì a una grande cena, a 70anni, d’infarto. Che sfiga per uno degli inventori dell’euro. E dire che suo padre gli sopravvisse e morì a 101 anni!


3 commenti:

  1. La marcia degli scalzi.

    Ma c'è un cazzo di qualcuono che dica chiaramente che ospitare i rifugiati per farli schiavi delle fabbriche e delle pensioni dell'occidente è un progetto inumano da negrieri?
    C'è un cazzo di qualcuno che dica di ospitarli con l'obiettivo di far finir la guerra e farli tornare alla loro terra, che non hanno certo lasciato per scelta? Che fermare la carneficina che continua è l'assoluta priorità?
    Ma almeno uno, dico uno, cartello con scritto "Fuori dalla nato" ?

    E poi rifugiati diversi da migranti economici !
    Ma ucciderli con le bombe, o con la fame, distruggendo economie ed equilibri climatici secolari, è così differente?
    Per chi comunque muore, non credo così tanto. Per chi trova più funzionali come i schiavi i siriani piuttosto che gli africani, certo sì.
    Non capisco se mi viene più da vomitare per il cinismo assassino del potere o per la stupidità di così larga parte delle masse.

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  2. Dopo un certo numero di anni di funzionamento le macchine deperiscono e si rifondono per rifarne altre, perchè non deve essere così per l'uomo machina animata?
    Per loro natura quelli che non sono macchina devono avere una aspettativa di vita secolare ,infatti loro fanno statistica.e dopo una lunga vita vissuta sugli altri portano ad una confortante aspettativa per gli altri.
    Aspetta che ti passa.

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  3. insomma "l' aspettativa di vita" di trilussa. :-)
    Forse è per questo che in questa infinita "deflazione", per non fare "arretrare il paese" , a chi se la passa bene tocca campare di piu' e meglio ?
    ...daltronde " noblesse oblige" :-)

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