mercoledì 23 settembre 2015

Di che stupirsi?


Il più formidabile inquinatore planetario denuncia la truffa delle emissioni truccate nelle auto smerciate dalla Volkswagen sul mercato americano (e non solo). Un totale di 11 milioni di veicoli in tutto il mondo con il modello del motore EA189, le cui emissioni risultano significativamente più basse nei test che nel normale utilizzo dell’auto.

L’amministratore delegato della VW, Martin Winterkorn, come i suoi due predecessori, Bernd Peschetsrieder (2002-2006) e il nipote di Porsche, Ferdinand Piëch (come presidente del consiglio di sorveglianza dal 2002 al 2015), è un esperto tecnico e non un direttore finanziario. Quindi non poteva non sapere. Tra Winterkorn e Piëch c’è stata fino ai mesi scorsi una guerra intestina con il tentativo di Piëch di sbarazzarsi di Winterkorn, che però alla fine ha vinto. Il contratto di Winterkorn doveva essere prorogato di altri due anni in una riunione del consiglio prevista per questo venerdì.

Ad ogni modo lo scandalo VW non è il solo della lunga catena che vede coinvolte quasi tutte le case automobilistiche mondiali. Per quasi un decennio, la General Motors ha nascosto un problema con il blocchetto di accensione difettoso che determinava la disattivazione dei meccanismi di governo dell’auto, nonché il dispiegamento degli airbag. L'azienda non ha richiamato 2,6 milioni di veicoli e il difetto ha provocato la morte di almeno 478 persone e migliaia di feriti in incidenti causati dal problema.


Tutto ha inizio nel 2002, anno della commercializzazione della Chevrolet Cobalt e della Saturn Ion, la GM sapeva già tutto nel 2004, ma ha continuato ad eludere i controlli della Nhtsa – l’ente governativo americano per la sicurezza stradale – fino al 2010.

Il fornitore giapponese di airbag, Takata, è stato preso di mira dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per l'allestimento di 53 milioni di veicoli in tutto il mondo con airbag difettosi (Toyota, Nissan e Honda). Diverse le persone uccise da airbag che esplodono e centinaia i feriti. Eccetera.


Di che stupirsi dunque? Il progresso tecnico è in conflitto permanente con un sistema sociale irrazionale che subordina ogni aspetto della vita al profitto e dunque a vantaggio di un'aristocrazia finanziaria la cui la spregiudicatezza e criminalità è divenuta socialmente ed economicamente sempre più incompatibile con uno sviluppo razionale, socialmente progressivo e ecologicamente compatibile delle forze produttive dell'uomo.

8 commenti:

  1. Per sorridere un pò.

    "La Wolkswagen ha messo a rischio la salute dei nostri cittadini!" hanno dichiarato gli USA, dopo essersi puliti il culo per anni col protocollo di Kyoto.

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  2. Cara Olympe,
    mi hai sconvolto ,con iltuo busto di Lenin.
    Pero' fai attenzione,poiche' la storia potrebbe essere mal interpretata.Sembrebbe che tra marxismo da piangere e marxismo da ridere ,non vi sia speranza.
    caino

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  3. Come Lei a suo tempo ci ha ben spiegato, i tedeschi sono abili nel far pagare agli altri debiti di guerre, costi di riunificazioni. Questo è l'unico aspetto della vicenda effettivamente preoccupante: chi fra gli sciagurati fornitori e subfornitori sparsi per il mondo pagherà la multa? Il resto conta il giusto: le automobili inquinano, sono tecnologicamente vecchie, rubano spazio, uccidono quanto le sigarette. Saluti, Ale

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    1. pagheranno, direttamente, gli unici che producono valore, cioè gli operai. indirettamente tutti i poveracci.

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  4. Mi sembra d'uopo:

    «L'età capitalista è più carica di superstizioni di tutte quelle che l'hanno preceduta. La storia rivoluzionaria non la definirà età del razionale, ma età della magagna. Di tutti gli idoli che ha conosciuto l'uomo, sarà quello del progresso moderno della tecnica che cadrà dagli altari col più tremendo fragore.»

    [Amadeo Bordiga]

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    1. ah, il vecchio ingegner Amedeo. pensa che era il segretario del PCd'I. chissà come sarebbero andate le cose ...

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    2. Me lo ha insegnato Lei, Olympe: non potevano andare le cose :)
      Se già un Gramsci era scomodo e si trovò il modo per accantonarlo, figuriamoci Bordiga. O Damen.
      E stendiamo un velo pietoso sulle vicende dei vari Mario Acquaviva e Fausto Atti.
      Anzi no: raccontiamole.

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    3. vogliamo parlare dei bastioni di orione? quanta gente vedi in giro interessata? lo 0,0000000000001

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