martedì 8 settembre 2015

C'era una volta


Cominciò a soffiare un vento freddo e qualcosa di sinistro si annunciò all'orizzonte. Grandi barche portarono bande di predoni bianchi che saccheggiavano le terre, stupravano le donne, uccidevano uomini e bambini e stabilivano le loro colonie lungo la costa, rubavano le risorse del posto per spedirle alle loro terre, dall'altro lato del mare.

La gente del posto fu fatta schiava e uccisa. Si ammalava delle malattie degli alieni e i superstiti si rifugiarono nelle foreste. Così gli uomini bianchi rastrellarono genti di altri popoli, delle Terre del Sud, strappandole alle loro famiglie, imbarcandole nelle loro navi, incatenate insieme in uno spazio appena sufficiente per sedersi, lasciate nei loro escrementi, trasportate per mesi attraverso il mare per poi essere vendute come bestiame.



Gli uomini bianchi emigrarono in massa, a decine di milioni, nelle colonie di là dell’Oceano e nelle Terre del Sud. Hanno alterato per sempre le condizioni di vita dei popoli che sottomettevano e ucciso quelli che hanno opposto resistenza. Col passare del tempo, hanno istruito dei capi locali, insegnando loro i propri standard e le proprie regole, che avevano senso solo per i bianchi e garantivano la continuità del flusso delle risorse. L’equilibrio economico che aveva retto per migliaia di anni è stato stravolto in pochi decenni.

I bianchi del nord, mentre continuavano a saccheggiare e uccidere i popoli amerindi e quelli africani, si combattevano tra di loro in due estenuanti grandi guerre con decine di milioni di morti. Motore della prima guerra sono le risorse delle colonie e di una nuova potenza bianca, gli Stati Uniti d’America. Motore essenziale della seconda guerra così come dello sviluppo economico che ne seguì è il petrolio.

*


C'era una volta la gente delle Terre del Sud. Vivevano insieme, di solito in pace. A volte c'era una scaramuccia sui diritti di pascolo, solitamente risolta da una riunione del consiglio tribale e raramente si arrivava a una guerra aperta. La gente, pur povera, aveva da mangiare e da bere, ma a un certo punto incominciò un’altra guerra, dapprima combattuta con milioni di kilobyte di bugie …..

4 commenti:

  1. È la storia della gente del sud. E di quella del nord. La storia del mondo. Di oggi di ieri di sempre. È la storia di chi ha la sfortuna di nascere nel posto sbagliato.
    E far parte di un gregge di pecore. Di gladiatori che si ammazzano tra loro per il divertimento ed il sollazzo del proprio padrone. Incapaci di sfuggire al proprio destino, al proprio bioritmo. Prevedibili come un oroscopo.
    Se solo si smettesse di fare figli! Di generare schiavi per il padrone, di produrre carne fresca da macellare. Invece il sud è sempre stato una gigantesca fabbrica di pezzi di ricambio.
    La gente del sud è colpevole.
    Di non aver mai dato fuoco ai suv del padrone, alle loro ville, ai loro castelli.
    Di essersi sempre accontentata di un pacco di zucchero e caffè.
    Bel post. Scritto col ❤.

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  2. Purtroppo anche una parte della gente del Sud si lasciò irretire dal demone portato dal Nord, o forse sempre esistito nel fondo nero del cuore umano: l'empia fame dell'oro.

    E fu così che alcune tribù del Sud davano manforte agli schiavisti del Nord per acchiappare carne umana e venderla ai mercanti. E fu così che anche persone di una religione diversa da quella dei bianchi, ma egualmente monoteista e a parole fondata sulla misericordia, con le loro carovane attraverso il deserto e sulle loro flotte che solcavano gli oceani e i grandi fiumi trasportavano anche schiavi del Sud. Tutte quelle persone, bianche o brune o nere, monoteisti con croce o con mezzaluna e pure animisti, appartenevano ad un unico ceto: quello di chi fa soldi sulla pelle degli altri. Un ceto che non conosce distinzioni di geografia, etnia o cultura.

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  3. "I bianchi arrivano.Arrivano i bianchi,conoscono solo indigeni e io sono di razza inferiore.Lo sono perché nutro lo stesso loro odio,perché alle mie spalle non ci sono duemila anni a esonerarmi dall'odio.Mi sono ribellata ieri nel ghetto,negli slums,ho paura,i bianchi arrivano.E non li temo,perché l'odio rende i bianchi paurosi.Chiamano la polizia,si richiamano ai costumi e alla morale,ah,lo sai,ho provato la miseria della mia razza con la mia sensualità,con la mia avidità,con il mio trionfare sui danni arrecati dai bianchi.L'uomo bianco è inferiore.E teme che io lo dica.L'ho ucciso nel nostro letto,e lui non si perdonerà mai la sua inferiorità.Contro di essa ha bisogno della polizia,del diritto,della sopraffazione,ha bisogno della violenza,perché nel suo letto non riesce più a starci.L'uomo bianco è inferiore ,debole,un nessuno,una sciocca istituzione che vuole controllare l'operato degli altri,senza concorrenza."

    (Il libro Franza-Ingeborg Bachmann , Adelphi)

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