domenica 16 agosto 2015

Manager da spiaggia


Questa mattina s’apriva uno squarcio tra le nubi, ad est, per cui si poteva stare al sole. Le nubi però non si sono mai diradate del tutto e a mezzogiorno è caduta qualche goccia. Sennonché tra la battigia e il mio ombrellone s’è piazzato, di buonora, un tipo con la testa rasata e oblunga, in bermuda a fioroni, con le cuffie ficcate negli orecchi e il suo smartphone. Per un’oretta ci ha tenuto compagnia con un flusso ininterrotto di notizie su amministratori, banche, fidi, tassi, somme rotonde, spese per le pulizie e consulenti. Non si sa naturalmente con chi parlasse e se effettivamente fosse in comunicazione con qualcuno. Nemmeno con l’iPod a tutto volume si riusciva ad attutire la fastidiosa logorrea punteggiata di anglismi, alcuni d'improbabile attinenza.

A sentirlo (e non potevi evitarlo) sembrava proprio uno dei tanti manager che dormono poco, si svegliano presto e portano il peso dell’umanità sulle proprie spalle, salvo venire a spiaggiarsi in riva all’Adriatico frequentato da proletari sempre meno agiati e piccoli evasori esagitati. Finalmente è arrivata sua moglie, con una bandana gypsy, piazzandosi solo due ombrelloni più in là. La diretta telefonica del manager ha avuto subito termine con un lapidario: “Ci sentiamo, ciao”. Dopo di che la recita teatrale, su altri argomenti, è ricominciata trovando una spalla nei vicini d’ombrellone.



Poi sono sopraggiunti i ragazzini italici schiamazzanti e litigiosi. E anche quelli germanici, che invece hanno fatto gruppo, come sempre, e quasi in silenzio hanno edificato fortezze e consolidato fossati, il tutto non ancora soggetto a Imu. È un fatto che a noi italiani, in generale, non riesca di parlare con un tono moderato, sia che ci si trovi in spiaggia, in una hall d’albergo o in una sala d’attesa. Dobbiamo far conoscere al prossimo i cazzi nostri, naturalmente quelli che ci convengono. In questo momento, per esempio, due genitori a gran voce stanno chiamando la loro figlioletta perché venga a far gelati con la sabbia. Glieli farei mangiare davvero a quei due.

Sono così belli e interessanti i bambini (specie quelli degli altri), ma si guastano subito con l’esempio di certi genitori. Un tempo ci rimproveravano di troppa severità perché non permettevamo ai nostri pargoli di fare scempio del diritto altrui alla tranquillità, di giocare con questo e quello a tavola, di stare scomposti, di usare le posate come badili, di alzarsi quando pareva loro, di correre in ogni luogo dell’albergo. Ci fu persino un parente, a dire il vero considerato unanimemente un cretino, che ci disse papale che il nostro non era amore ma odio. Gli ridemmo cordialmente in faccia. I risultati della sua amorevole educazione poi si sono visti, copiosi. Si dirà che ci vuole anche un pizzico di fortuna coi figli. D’accordo, signora mia, ma bisogna aiutarla la fortuna se non si vuole crescere dei manager da spiaggia.


7 commenti:

  1. Non esistono gli italiani e non esistono i tedeschi. L'umanoide è matematicamente il risultato di ciò che gli viene inculcato dalla famiglia e dagli educatori. L'umanoide è un vegetale che cresce pasce e muore secondo l'habitat in cui viene collocato. Incapace di sfuggire al suo destino. Come uno stracotto assorbe gli odori ed i sapori di ciò in cui viene immerso. Per fortuna è passato anche sto ferragosto e qui in terronia sono tutti al mare. I ristoranti sono pieni, gli aeroporti affollati e quasi tutti hanno un bel suv da portare a spasso. E tra poco ricomincia anche il campionato. E che vuoi più dalla vita? A Napoli 25°.Belli freschi e senza sole. Adesso nella mia gabbia si sta un gran bene. Ciao

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    1. Caro Gianni, l’invidia, peccato capitale, non risparmia nessuno. Fondamentale è esserne consapevoli, saperla dunque individuare quando s’adombra in noi stessi e superarla di slancio. Quelli che vivono per il suv, per il ristorante e i viaggi, in fondo sono dei poveracci. Voglio dire degli alienati, come il manager da spiaggia qui sopra. E dunque hai ben ragione nel dire: A Napoli 25°.Belli freschi e senza sole. Adesso nella mia gabbia si sta un gran bene.

      Ciao.

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  2. Eh,eh,che 'lapis"..scommetto che volevi dire evitarlo,non evirarlo..
    In tutti i casi,mi raccomendo :"senza anestetico"

    Caino

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  3. Se la può consolare ormai non solo la dirigenza in spiagga, ma anche i livelli inferiori in treno hanno definitivamente colonizzato lo spazio acustico a mezzo del cellulare.
    Leggere un libro o anche solo sonnecchiare su qualsiasi tradotta di pendolari è da anni impresa irrealizzabile per chi sia nato prima del multitasking; ci si accontenta del fatto che almeno non ci sono bambini. Per ora.
    Saluti

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    1. ma c'è ancora pendolari che leggono libri? chiama il wwf

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  4. Un'altra tragicommedia all'italiana,che si ripete puntualmente ormai,di questi tempi,sono le bombe d'acqua,che provocano minialluvioni.
    Si ripetono i servizi tivi,accuse,controaccuse,abusivismi sistematici da Nord a Sud,pianti ..mdello :..ma perche'non hanno innalzato una muraglia cinese prima di casa mia..,beninteso "casa mia ".Se cento metri piu' sotto si porta via tutto,peggio per gli altri.
    Un classico ormai.
    caino

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