venerdì 7 agosto 2015

Immobili


Possiamo pensare ciò che vogliamo, ma la realtà ci scavalca e ci lascia senza parole, senza fiato. Qui non si tratta solo della rottura di armonia con l’ambiente storico circostante, di un’irrazionalità dalle spiegazioni pseudo-pratiche, ma siamo in corrispondenza di una condizione sociale e ideologica ben precisa. Ciò significa essenzialmente che la società dominante, la putrescente società del capitale, ha saputo a tutti i livelli della realtà difendere e anzi promuovere la sua logica mercantile molto meglio di quelli che credevano di poterla controllare e indirizzare.

Siamo imbucati in una grande crisi, i segni ci sono tutti, abbondanti. Si tratta dell’esistente e delle sue diverse forme di accettazione. Non c’è più un luogo nel pianeta dove sia possibile esprimere le possibilità non solo di un cambiamento ma anche più semplicemente di conservare ciò che ci è stato trasmesso, poiché non esiste più un luogo dove prevalga la ragione sull’interesse privato più sordido e patologico. Siamo immobilizzati dentro questa merda e non ne veniamo più fuori.



8 commenti:

  1. Piu' che l'ombreĺlone,direi che si sta avvicinando l'ora di aprire l'ombrello.
    In tarda serata vado a rinforzare la rete antigrandine,tanto per salvare i cavoli miei.
    Nel frattempo ,visto che da tempi biblici,manco da Venezia,ti ringrazio per la stupenda immagine della casa di Marco Polo,non la ricordavo cosi'dai tempi del campo di Calatrava.
    caino

    RispondiElimina
  2. Ps in attesa del prossimo nubifragio,che distruggera'tutto quello che e'rimasto,si apprende che le "masse"si sono ingorgate sulla A1 ,per passare il tempo hanno aiutato a radunare una mandria di maiali,si mormora che alcuni siano stati rapiti per una grigliata in spiaggia.
    caino

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Altro che nubifragio ci vorrebbe per rimediare a cose tipo la statale tra Casteggio e Pavia. Quella strada, come tante altre, è una prova che Dio non esiste. Perché se esistesse non potrebbe lasciar correre.

      Elimina
  3. Ringraziamo settant'anni di "sviluppo democratico" postbellico, l'irresistibile ascesa al potere di torme di ignoranti semiarricchiti, geometri democristiani e grassi, sudati e schifosi affaristi, che hanno fatto dell'Italia il cesso d'Europa e del mondo (molti stranieri lo vedono, ma per gentilezza si astengono dal commentare). Decenni di mostruosi scempi edilizi e l'assoluta mancanza di qualsiasi cura per l'estetica pubblica hanno ridotto la pianura padana, da Torino a Mestre e a Rimini, ad un orrore tale che, a giudizio di qualcuno, l'unica parte d'Europa che gli si possa accostare per massacro paesaggistico e infamia palazzinara è qualche landa desolata e mercatizzata dell'Est tra Polonia e Bielorussia.

    RispondiElimina
  4. La foto che Lei ha usato (che, credo, viene dall'edizione locale del Corriere) in realtà non testimonia lo scempio perché non mette a confronto la parte vecchia con la parte nuova dell'albergo, pone il cubo a diretto contatto col Calatrava e sfuma lo sfondo ((Venezia? Istambul? Qualche capitale dell'est?). Non ho bisogno di ricordare proprio a Lei quanto peso abbiano avuto i falsi fotografici nel creare l'opinione pubblica
    Saluti, Ale

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quella specie di casa Littoria bianca sarebbe uno scempio in qualsiasi parte del globo terracqueo che non abbia Dubai come riferimento estetico. Cioè ormai quasi da nessuna parte, putroppo.
      Saluti

      Elimina
    2. non so se piacentini si sarebbe azzardato
      ho letto il suo commento da Malvino, spero ne arrivino altri dettati dall'intelligenza

      Elimina
    3. La ringrazio. Ho più di un dubbio sulla mia intelligenza, ma se non altro riesco a riconoscere quella altrui, quando la incontro. E sia qui che là è decisamente di casa.

      Elimina