domenica 7 giugno 2015

Pagheremo


Se fosse domiciliato a Palazzo Chigi che cosa farebbe in questi giorni Salvini per fermare l’esodo biblico che si profila in partenza dalle coste libiche? Manderebbe l’aeronautica a bombardare chi e che cosa? Questi disperati sono pronti ad assumersi qualsiasi rischio, la povertà che li spinge a affrontare la morte molti di noi non la immaginano neanche. Per molti di loro è un miraggio avere in casa un rubinetto da cui esce l’acqua.


Affrontare poi il tema dell’integrazione sul piano religioso, come fa non solo la Lega, è come gettare benzina sul radicalismo. Queste questioni sono enormi e pensare di risolverle con la propaganda politica ed elettorale è da irresponsabili. Pensare che un paese solo possa affrontarle è irrealistico, specie se si tratta di un paese come l’Italia che di problemi sociali irrisolti ne ha di secolari.

Ciò che servirebbe, sebbene con grave ritardo, è un’intelligente cooperazione delle nazioni più sviluppate verso fini comuni, ma in un sistema dove l’economia è per definizione una lotta senza esclusione di colpi tra concorrenti, l’espressione “fini comuni” è perfino paradossale, come del resto conferma ad abundantiam proprio la tragedia libica.



Non possiamo pensare che a fronte della più grande rivoluzione economica della storia, l’Africa possa rimanere sostanzialmente nel medioevo. Non possiamo credere che un continente tre volte l’Europa (compresa la Russia europea) e con una popolazione quasi doppia, nel momento in cui è scosso dalla modernità, dallo sviluppo del commercio e delle comunicazioni, dall’espulsione di enormi masse dalle campagne e dalle zone rurali, insomma da una serie di rivolgimenti nei modi di produzione e di traffico, non subisca contraccolpi epocali.

Che cos’altro c’è d’aspettarsi quando si dissolvono tutti i rapporti stabili, quando le strutture sociali secolari vengono a sciogliersi a contatto col valore di scambio, quando all’ordine sociale ed economico ancorato alla tradizione subentra la libertà capitalistica, ossia la libertà di sfruttamento e commercio priva di scrupoli? Quando si trasforma l’agricoltore e il pastore in proletariato urbano delle baraccopoli?

E del resto tale processo è, per certi versi, speculare a quanto sta accadendo qui da noi, in Europa e in modo speciale in paesi come l’Italia, laddove meno della metà dei laureati risulta avere un’occupazione; che mi significa, per dirla alla Totò, repubblica fondata sul lavoro quando nel complesso le persone senza occupazione ma disponibili sono quasi 7 milioni e oltre 3,5 milioni di queste, pur essendo disponibili a lavorare, non cercano impiego, e quasi 2 milioni perché scoraggiate?

Possiamo rammaricarci che il mercato mondiale abbia tolto di sotto i piedi dell'industria il suo terreno nazionale? Possiamo dolerci che la globalizzazione abbia dato un'impronta cosmopolitica alla produzione e al consumo di tutti i paesi quando accarezziamo e baciamo, in un effettivo e unilaterale rapporto d’amore, il nostro smartphone da mane a sera? Quegli aggeggi elettronici, compreso il computer col quale sto scrivendo, dei quali non possiamo più fare a meno, costruiti in Asia con materie prime e software di altri tre continenti?



Questa lotta per la supremazia economica è diventata questione di vita o di morte per tutte le nazioni e le aree economiche, il motivo reale di ogni conflitto mascherato d'illusioni religiose e politiche. Il motivo del disordine mondiale attuale e del probabile conflagrare di un nuovo conflitto mondiale combattuto anche con armi che ancora non conosciamo. L’unica vera alternativa risiede in quell’antica frase: proletari di tutti i paesi, unitevi. Si è scavato molto in profondità per seppellire lo spettro che s’aggirava un tempo, troppo profondo il solco che ci divide, troppe sciocchezze sono diventate verità inconfutabili. E di ciò non possiamo dare la responsabilità solo alla borghesia.


Pagheremo tutto, pagheremo caro.

11 commenti:

  1. Post tra i più lucidi ed illuminanti. Alza un lembo della coperta oscura che impedisce di vedere la verità di questi ennesimi tempi bui e tormentati. Complimenti. Incomincio a mettere da parte qualche soldo !

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    1. dunque non sostieni la crescita spendendo e spandendo? mal te ne incolga!

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  2. cosa farebbe in questi giorni Salvini per fermare l’esodo biblico che si profila in partenza dalle coste libiche?

    forse farebbe come la spagna che dista dall' affrica moooolto meno dell' italietta ? :-)

    Comunque nessuno puo' piu' salvare questo paese dai danni che si e' autoprocurato. E non solo e' inutile provarcisi , ma e' anche giusto cosi' , gli idioti devono scomparire , e' un legge della vita e della storia .

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    1. cazzo, una soluzione geniale. possibile nessuno ci abbia pensato? una lunga rete in mezzo al mediterraneo, tra l'AFFRICA e noi poveri idioti, e poi a pioggia gas al peperoncino. vedrà che leggendo il suo commento prima o poi qualcuno la contatterà. è una legge della vita e della storia che Nemo profeta in patria.

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    2. Secondo me dovrebbe guardare una carta geografica perche' se gli islamici " l' altra volta" arrivarono a poiters passando per gibilterra uno motivo ci deve essere stato. :-)
      In ogni caso pero' alla fine e' sempre solo questione di volonta' e gli italiani infatti subiscono anche in questa vicenda quella altrui collaborando al proprio danno con opportunistico ottimismo quali imporsi di pensare che stiamo arrivando " risorse" e non " costi" e/o " compagni" e non "crumiri " .
      Comunque si, avremo da tutto questo una "rivoluzione" , ma non credo che sara' quella che pensa lei. :-)

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    3. fosse per me toglierei la cittadinanza italiana anzitutto a coloro che usano l'apostrofo in vece dell'accento, e l'accento acuto in vece di quello grave. non credo poi che questi soggetti troverebbero asilo in Francia, laddove sugli accenti non transigono.

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  3. DAL "FATTO QUOTIDIANO".

    Protesta anche il neo rieletto in Veneto Zaia, che in un’intervista al Corriere della Sera, pur ribadendo che “le vite umane si salvano, senza se e senza ma”, avverte che la sua regione “è una bomba che sta per scoppiare”. Un malcontento diffuso, che no riguarda solo la Lega Nord, ma anche gli amministratori di altre parti politiche presenti sul territorio. “Non si fidano del governatore, che è un bieco leghista? – prosegue – Ascoltino i prefetti convinti che non ci siano spazi per l’accoglienza, ascoltino i sindaci di sinistra che si sono dimessi per protesta”. Durissimo il giudizio anche nei confronti del governo, “che si è fatto bidonare in ogni modo dalla comunità internazionale”. Poi ricorda: “In Veneto abbiamo 514mila immigrati regolari, pari a quasi l’undici per cento della popolazione. Di questi, 42mila non hanno un lavoro. Insieme a Emilia Romagna e Lombardia siamo i più accoglienti. Basta”.

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    1. credo di conoscere abbastanza bene la situazione. niente e nessuno riuscirà a fermare questo esodo verso l'italia e l'europa. si può contenere in qualche misura ma non fermare. ad ogni buon conto il senso del mio post, s'è stato colto, è un altro.

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    2. Buonasera. Credo di aver colto abbastanza bene il senso del suo post. Se ho pubblicato quel trafiletto dal Fatto Quotidiano (su 3480 salvati al largo della Libia, e che arriveranno tutti in Italia), era solo per mostrare in un certo senso l'ipocrisia degli Zaia e dei Maroni.
      Queste braccia fanno comodo, e come scrisse lei qualche post fa: chi raccoglierà i pomodori e le fragole, chi lavora nelle concerie del Veneto, e chi raccoglierà le mele in Trentino a settembre?

      Buona serata.

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    3. ok. bisogna stare attenti a quello che dice Zaia, ai numeri che dà.

      In Grecia la quota degli extra-comunitari rispetto al totale degli stranieri residenti è del 76%, in Italia del 71% e in Francia del 66%.

      A fine 2013 gli stranieri residenti in Veneto risultavano 514.592 evidenziando – in apparenza – una crescita consistente rispetto all’anno precedente. In realtà, al netto degli aggiustamenti amministrativi determinati dall’impatto del recente Censimento della popolazione, ciò che risalta è il ridimensionamento dei flussi di ingresso come documentati tanto nei dati anagrafici (il saldo tra iscrizioni e cancellazioni dall’estero, pari a 17.000 unità, rappresenta il minimo nel nuovo secolo) che nelle statistiche sui permessi di soggiorno. Anche l’espansione “naturale” della popolazione straniera, dovuta alla natalità, è da alcuni anni in flessione. È invece fortemente cresciuto nel 2013, anche per un’intervenuta velocizzazione dei procedimenti burocratici, il numero dei cittadini stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana: circa 15.000.

      il quadro che emerge a livello nazionale è connotato da una sostanziale stabilità dei flussi, con una modesta crescita delle presenze e una forza di attrazione dall’estero in significativa diminuzione, con un saldo migratorio ancora positivo ma in forte contrazione.

      http://www.regione.veneto.it/c/document_library/get_file?uuid=f64dd61f-07c8-40d8-9b13-67ec9ec8113b&groupId=61739


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