venerdì 26 giugno 2015

Il paese del Cacao Meravigliao





Gliela faranno pagare, oh yes. Gli insegnati assommano a un bel pacchetto di voti, e poi vengono quelli ai quali mancava un niente per andare in pensione prima della Monti-Fornero, quelli ai quali nemmeno “quota cento” basta più. Oh, come sono incavolati (si dice così?), basta leggere nel sito di Cesare Damiano di cui riporto scampoli qui sopra.

I siti degli Uomini Illustri, i quali non ammetteranno mai in quali contraddizioni insanabili si dibatte questa vecchia società, è bene tenerli sempre sott’occhio, come termometro.

Quando il sistema comincia ad essere messo così pesantemente e ampiamente in discussione, per rimettere le cose un po’ a posto bisogna smuovere l’adrenalina. Che cosa scriveva Voltaire nel XXIII del Candide? “In questo paese è bene ammazzare di tempo in tempo un ammiraglio per incoraggiare gli altri”. Chissà che cosa s’inventeranno di nuovo a proposito di capri espiatori …

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Le dichiarazioni fatte da FrancescoPaolo Fulci in un’aula di tribunale dove si svolge il processo sulla trattativa Stato-Mafia, sotto passate quasi sotto silenzio. Del resto, che ce ne fotte di ciò che accadde più di vent’anni fa e in generale di ciò che riguarda il terrorismo di Stato? Sennonché Fulci è stato segretario generale del Comitato esecutivo per la sicurezza e l’intelligence (CESIS) dal 1991 al 1993, dunque non una figura di secondo piano. In qualunque altro paese del nostro emisfero simili dichiarazioni avrebbero avuto l’effetto di una bomba (è il caso di dirlo), e invece in questo paese che ha dato i natali al Cacao Meravigliao non si sposta foglia. Perché in realtà non ha rivelato nulla di ciò che realmente sa ed è abile nel distogliere l’attenzione.

Sappiamo da più di quarant’anni che questo Stato si è servito di fascisti notori in quanto generali, prefetti, magistrati, questori, ambasciatori e cioccolatai, se n’è servito altrettanto in quanto agenti segreti, infiltrati, manovalanza, e ciò senza che questo Stato sia definibile nell’unico modo possibile: terrorista. Si sono inventati le bombe fasciste, sapendo bene che ciò era altrettanto menzognero che definirle anarchiche. E poi mafiose. E con ciò non si vuol negare che qualche fascista vanesio o un manovale della Mafia possa aver premuto un timer. La storia procede per contraddizioni dialettiche, ma lo spettacolo, come i filosofi scolastici, proclama piattamente: post hoc, ergo propter hoc.

E con ciò si viene a capo di tutto, e cioè di niente.

Quanto ai giornalisti, essi sono sempre solidali nel sabotare anche la più elementare verità costruendo retroscena fatti solo di veline e diritti d’autore, vittime anch’essi della loro falsa coscienza che si esprime sempre nell’ideologia. Scrutano al microscopio ogni più minuto dettaglio senza però ritrovare l’insieme dei fatti. Per tale motivo non di rado conclamano un colpevole che dopo anni si rivela del tutto innocente o estraneo. Braibanti, Valpreda, Tortora, solo per citare i più noti, non hanno insegnato nulla a ‘sta gentaglia.


Cambiano gli strateghi ma la strategia in fondo è sempre la stessa. I servizi segreti sono un vero e proprio Stato nello Stato, hanno a disposizione ingentissimi mezzi finanziari di cui nessuno è in grado di controllare l’impiego. Che ne sapremo mai noi poveri comuni mortali del terrorismo artificiale e di tutto il suo spettacolo? Chi controllava allora, forse il Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti? Con a capo gente come Claudio Scajola, il signor “a mia insaputa”? E chi controlla oggi, forse il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica? Con a capo gente come Rutelli, D’Alema e attualmente il leghista Giacomo Stucchi?


Dopo oltre vent’anni se ne viene questo Fulci a raccontarci di “essersi convinto che tutta questa storia della Falange Armata faceva parte di quelle operazioni psicologiche previste dai manuali di Stay Behind, facevano esercitazioni, creare il panico in mezzo alla gente e creare le condizioni per destabilizzare il Paese”. Ma non le avevamo già lette queste cose? Chi è sempre stato seduto a un canto della tavola dello Stato, non può certo dire che i piatti erano sporchi. E allora, perché lo dice solo oggi?

1 commento:

  1. "Wag the dog"

    Per adesso hanno talmente tante sceneggiature che non sanno ancora cosa scegliere. In pole position ci sono cose come queste:

    http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-06-26/lione-attentato-un-impianto-gas-vittima-trovata-decapitata--111456.shtml?uuid=ACGOOLH
    Sull'ucraina e la macedonia ci stanno lavorando.
    Intanto "l'invasione migranti" tiene abbastanza bene il cartellone, in attesa del crescendo, con il cocciolone di turno che si esibirà in operazioni con sfondo di scenografie esotiche, per tutte le lacrime di ogni buona mamma, le invettive dei veri uomini e le preghiere di francesco.
    Non gli va che ci annoiamo, e, in aggiunta, qualche spread bollente farà ballare i pochi spiccioli in banca - per chi ce li ha ancora -.
    Le carastrofi ambientali torneranno ormai come già un classico in autunno, precedute da qualche trailer di un paio di cicloni su qualche spiaggia.

    Del resto i gusti del pubblico sono un po' anestetizzati e un buon scenaggiatore sa che deve aumentare il ritmo, la quantità e la forza delle scene terrrific.

    Un consiglio di igiene mentale e di autodifesa: staccate la spina del televisore! g

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